British Shorthair

A cura di ROYAL CANIN

È una razza originaria della Gran Bretagna ed è una delle più antiche razze feline d’Europa, le cui origini probabilmente risalgono ai gatti di Roma portati nelle isole britanniche dai Romani.

Si presume che i British Shorthair si siano incrociati con i gatti indigeni dell’isola e che abbiano continuato ad essere gatti di casa, apprezzati per l’abilità nel catturare ratti e topi. Scopriamone origini, caratteristiche, alimentazione e salute.

British Shorthair: origini

Fu l’allevatore inglese Harrison Weir a selezionare nel 1871 i più bei gatti randagi e a presentarli per la prima volta al Crystal Palace di Londra. Questi gatti furono chiamati British Shorthair per distinguerli dai gatti stranieri orientali e dai gatti a pelo lungo come l’Angora.   

I primi esemplari di colore blu-grigio ricordavano i Certosini, somiglianza che stimolò gli allevatori ad effettuare incroci fra le due razze ma nel 1977 la F.I.Fe distinse le due razze e ne vietò l’incrocio. Nel 1901 fu fondato il British Cat Club

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Dopo la Seconda Guerra Mondiale furono effettuati incroci con i Persiani per irrobustirne e arrotondarne la linea, ampliando nel contempo la gamma dei colori del mantello. Furono inoltre riconosciuti nuovi motivi come il ‘colourpoint’. Ad oggi esistono più di un centinaio di varietà riconosciute.   

Aspetto e caratteristiche

Per quel che riguarda l’aspetto generale, sono gatti di taglia medio-grande, che raggiungono un peso da adulti tra i 4 e gli 8 kg, con notevole scarto di grandezza fra maschi e femmine. Il corpo è semi-cobby (cobby, cioè brevilineo), robusto e solido, con forte struttura muscolare.

Il collo è corto e tozzo mentre il corpo è robusto e ben proporzionato. Petto, spalle e fianchi sono larghi e la muscolatura è ben sviluppata. Le zampe sono corte e forti, con struttura ossea e muscolare solida. I piedi sono invece rotondi. La coda è proporzionata al resto del corpo, assottigliata ed arrotondata in punta. 

Sono gatti longevi anche in virtù della loro robustezza, con una vita media di 14-20 anni.   

Ecco quindi le sue caratteristiche generali:

  • Il mantello è corto, molto folto e diritto proprio a causa dell’abbondante sottopelo, cosa che lo rende molto simile ad un orsacchiotto. 
  • La tessitura del mantello è resistente ma non lanosa per proteggerlo dalle intemperie. Di questa razza sono riconosciuti tutti i colori, sebbene la varietà più nota e richiesta sia il British Blue.
  • La testa è rotonda, massiccia e larga mentre le guance sono piene e paffute, soprattutto negli esemplari maschi, aspetto che gli conferisce quasi un’espressione sorridente. 
  • Il muso è ben delineato e dai contorni arrotondati. Il naso è corto, largo e dritto, leggermente all’insù, con una leggere depressione alla base ma senza stop.
  • Il mento è saldo e forte, perpendicolare al naso. Le orecchie sono di taglia media, distanziate, a base larga e leggermente arrotondate in punta. 
  • Gli occhi sono grandi, rotondi, molto espressivi e distanziati mentre il colore è di solito intonato a quello del mantello (rame, arancione scuro, blu, verde o blu-verde).   

British Shorthair: carattere

ll British Shorthair è un gatto solido, tanto fisicamente quanto a livello psichico e caratteriale. Ha un carattere tranquillo, allegro, paziente, ben equilibrato e poco emotivo cosa che lo rende adatto anche ai bambini. Il suo carattere stabile lo rende quindi un compagno di vita ideale, che si adatta facilmente alla vita in città e in appartamento. 

Il British è socievole non solo con i suoi simili ma anche con i cani e probabilmente anche grazie a queste sue caratteristiche è diventato una delle razze più diffuse in tutto il mondo.  

È agile e giocherellone, molto affettuoso con i membri della famiglia ma non invadente. Spesso infatti i British Shorthair hanno la tendenza a seguire le persone da una stanza all’altra per stare con il loro proprietario e vedere cosa succede o a supervisionare le attività di famiglia da un trespolo comodo.

Nonostante ciò non esigono molte attenzioni, perciò anche se il proprietario dovesse assentarsi per qualche ora questo tipo di gatto non soffrirà di solitudine, poiché ha una tendenza molto spiccata a giocare, anche da solo.   

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I maschi, più spensierati, ispirano rispetto ma accettano di buon grado l’attenzione di chiunque mentre le femmine, più serie, sono delle vere lady britanniche che esigono le buone maniere dalle persone di cui assecondano le attenzioni.

Sono gatti fedeli e devoti. Non amano stare in braccio ma vorranno stare vicini al proprietario e cercare di accoccolarsi sul divano accanto a loro. Il gatto “Chesire” descritto in “Alice nel paese delle meraviglie”, di Lewis Carroll (1865), aveva le caratteristiche del British Shorthair.  

Alimentazione e salute

Per la cura del pelo e del mantello bastano spazzola e pettine, a cui vanno abituati sin da gattini, una volta alla settimana, ad eccezione del periodo della muta. In questo periodo infatti, la perdita di pelo può essere abbondante, per cui, anche per evitare conseguenze negative come la formazione di boli di pelo, la spazzolatura dovrebbe essere quotidiana. I boli di pelo infatti possono causare problemi digestivi di diversa intensità.  

Il British Shorthair è relativamente esposto ai problemi di tartaro, per questo una buona igiene orale è fondamentale. La corporatura robusta può sovraccaricare le ossa e le articolazioni. Oltre ad essere predisposti ai disturbi articolari, possono anche essere affetti da malattie cardiache quali la cardiomiopatia ipertrofica e dall’emofilia B, una malattia del sangue, ma anche dalla PKD o ‘Malattia del rene policistico’. 

Si tratta cioè di cisti renali ereditarie a cui sono soggetti i British Shorthair, ma anche per esempio i Persiani. I primi sintomi della PKD si manifestano di solito in tarda età, ma sottoporli a controlli medico-veterinari regolari può aiutare a diagnosticare precocemente tutte le condizioni genetiche e a poter supportare adeguatamente questi gatti lungo tutto il corso della loro vita.

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Il medico veterinario resta infatti il punto di riferimento a cui chiedere consigli relativi alla prevenzione, cura e terapia delle eventuali patologie ed all’alimentazione nelle varie fasi della vita dei British Shorthair.

Per quanto riguarda l’alimentazione, è consigliabile suddividere i pasti in più porzioni, alternando cibo secco e umido di buona qualità. La dieta dovrebbe includere proteine animali ma anche, seppure in misura inferiore, proteine vegetali, grassi e carboidrati. E non dimenticatevi di farlo bere regolarmente.

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