Gatto Bengala

Il Gatto Bengala ha la testa è a cuneo, più lunga che larga, con eccezione delle guance più sviluppate nel maschio adulto. Un gatto, il Bengala, che ha bisogno di essere seguito, inadatto a chi non ha tempo da dedicargli.

A cura di Guru Bengals

Scopriamone le origini, le caratteristiche, il suo carattere e come prendersene cura anche a livello di alimentazione.

Gatto Bengala: origini

Profilo concavo del naso, che prosegue con una lieve curvatura della fronte fino al collo, mento pronunciato. Gli occhi rotondi o leggermente a mandorla, naso largo.

Foto Pixabay

Animali atletici e dinamici, amanti dell’acqua, i gatti Bengala appartengono a una razza riconosciuta nel 1991 in USA, grazie alle ricerche di ibridazione del gatto leopardo asiatico condotte dal dottor Centerwall. Il Prionailurus bengalensis, questo il nome scientifico del progenitore, è un piccolo esemplare selvatico immune alla leucemia felina.

Nonostante il lavoro, non fu possibile fissare l’immunità alla leucemia, ma la californiana Jean Mill riuscì a selezionare una nuova razza felina, simile ad un piccolo leopardo. Il gatto Bengala non è un animale selvatico e neppure un ibrido, ma un gatto domestico a tutti gli effetti, in seguito a cinque generazioni di incroci successivi.

Aspetto e caratteristiche

Le caratteristiche del Bengala sono un corpo lungo e atletico, con coda di media lunghezza e arti posteriori leggermente più sviluppati degli anteriori. Raggiunge di solito un peso di 7-8 kg per i maschi e 4-5 kg per le femmine.

Il mantello corto e setoso può presentare due disegni: spotted o marbled.
Lo spotted è il disegno tipo leopardo, con macchie oppure rosette a punta di lancia, a ciambella, a orma di animale. Il marbled ha disegni marmorizzati senza però formare un ‘occhio di bue’ laterale, tipico di altre razze.
Caratteristica molto importante del mantello è il contrasto tra il colore di fondo e il disegno.

Il Bengala è un gatto atletico e dinamico, ottimo saltatore, amante dell’acqua (non sorprenda, quindi, che il Bengala si tuffi nella vasca da bagno o giochi con l’acqua della ciotola: esso, infatti, è irresistibilmente attratto dai getti d’acqua corrente). È intelligente e curioso, interagisce volentieri con persone e animali, purché non pericolosi.

Gatto Bengala: carattere

Il suo padrone ideale è disposto a concedergli quotidiane attenzioni e momenti di gioco, mettendogli a disposizione spazi ampi e alti tiragraffi, ideali per le sue esplorazioni. La vita all’aperto sarebbe ideale nei mesi caldi, ma il rischio di fuga, con conseguenti cattivi incontri, suggerisce di procurargli spazi esterni recintati e sicuri.

Gatto Bengala
Foto Pixabay

Nonostante sia stato ottenuto da un timido ed elusivo selvatico, il gatto Bengala ne mantiene soltanto l’aspetto. Esso infatti ha un carattere molto aperto e partecipativo alla vita della famiglia, non aggressivo né dispettoso, fatto salvo il tipo di educazione impartito prima dall’allevatore e poi dal padrone.

Pur non avendo un miagolio stentoreo, ‘parla’ per comunicare i propri bisogni, fiducioso che il padrone sappia comprenderlo. È un gatto equilibrato: eventuali segni d’insofferenza, o problemi comportamentali, sono indice di malessere.

Alimentazione e salute

Il mantello non richiede particolare cura, se non occasionali spazzolate, specie nel periodo di muta.

Foto Pixabay

L’alimentazione consiste prevalentemente in carne cruda, meglio se bianca, e croccantini sempre a disposizione. E’ possibile somministrare tutti i cibi per gatti, meglio se di ottima qualità.

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