Nascita e svezzamento del puledro

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Nascita e svezzamento del puledro

Nelle 24 ore successive alla nascita la fattrice ed il puledro vanno controllati da vicino sino allo svezzamento. Il puledro deve respirare con regolarità, dimostrarsi attento ed assumere posizione sternale con il collo eretto. Il tentativo di alzarsi deve avvenire dopo 30 minuti dal parto ed entro 2 ore il puledro dovrebbe stare in piedi cercare la mammella.

A cura del Dott. ANDREA BRIGNOLO Medico Veterinario

La prima poppata del puledro

Il puledro alla nascita non ha difese immunitarie, ma dipende dalla madre per quanto riguarda l’acquisizione degli anticorpi (immunità passiva); per questo è di vitale importanza che il puledro ingerisca il “colostro” dalla madre, in modo da assumere un quantitativo adeguato di anticorpi. Questo trasferimento diretto e assorbimento degli anticorpi può avvenire solo nelle prime 48 ore di vita ed è più vantaggioso nelle prime 12 ore. La prima poppata deve verificarsi entro 3 ore dalla nascita.

Primi controlli del puledro tra la nascita e lo svezzamento

Il meconio (le prime feci scure e di consistenza dura) dovrebbero passare entro circa 12 ore dalla nascita. Se il meconio tarda a passare si può intervenire con un clistere. È comunque consigliabile che il Veterinario esamini dopo il parto fattrice, puledro e placenta. Per verificare la presenza di situazioni anomale ed eventuali trattamenti necessari alla fattrice.

Se entrambi (madre e puledro) sono vivaci e tranquilli non c’è motivo di aspettare a metterli in un piccolo paddock per qualche ora sin dal giorno successivo al parto, purché il tempo lo permetta. L’esercizio fisico è utile per aiutare l’involuzione uterina e per rinforzare il puledro.

Nelle settimane successive il puledro andrà monitorato per il rischio di patologie neonatali quali diarree virali, infezioni polmonari, sintomi da ipossia da parto. Ogni segnale di anomalia non va sottovalutato ma segnalato tempestivamente al Veterinario.
In questa fase delicata, una attesa troppo lunga potrebbe compromettere le possibilità di risoluzione.

Pre svezzamento

Man mano che il puledro cresce, la sua dipendenza dal cibo solido aumenta e l’assunzione di latte diminuisce. Incomincerà ad integrare il latte materno iniziando ad alimentarsi con erba e fieno in maniera autonoma. Dovremmo sfruttare questo comportamento e fornire ai puledri, prima ancora dello svezzamento, una piccola quota di alimento solido (creep feed). Questo ha una duplice funzione: coprire le carenze del latte delle fattrici; e preparare l’apparato digerente del piccolo all’alimentazione da adulto, riducendo così lo stress da svezzamento.

Alimentazione madre-puledro

Il mangime può essere lo stesso della fattrice che, in questa fase vitale, a sua volta ha elevate necessità nutrizionali, soprattutto in termini di qualità. Questo alimento deve essere formulato in modo da venire incontro ai fabbisogni della fattrice e del puledro, e deve essere ricco di minerali, vitamine e aminoacidi essenziali.

I giovani puledri dormono spesso durante il giorno e si dovrebbero attaccare fino a 3 o 4 volte all’ora. Se il tempo di allattamento si dilata troppo (fino a mezz’ora di tempo totale in un’ora) è possibile che la madre non abbia e abbastanza latte. Il puledro potrebbe richiedere un’integrazione sotto forma di pellet di latte e la madre una dieta migliore.

Puledro che cerca il latte dalla cavalla
Nascita e svezzamento del puledro che cerca il latte dalla cavalla

Attività con moderazione

Già dal primo mese, i puledri dovrebbero stare all’aperto per almeno 8-12 ore al giorno. Ma non devono fare esercizi troppo intensi per non danneggiare le delicate strutture di accrescimento delle ossa che possono causare deformità angolari degli arti.

È bene far esaminare dal maniscalco i piedi sin dalle prime settimane. Inoltre, abituandolo da subito a farsi maneggiare gli arti, sarà possibile eventualmente identificare anomalie di consumo che possono essere corrette tempestivamente. Contatta il tuo Veterinario se noti che il puledro tende a sviluppare qualche deformità angolare degli arti (convergenza verso l’interno o verso l’esterno).

Le prime vaccinazioni

Dal secondo mese di vita è opportuno prevedere un primo controllo delle feci per la ricerca di uova di parassiti in modo da scegliere il prodotto corretto e mirato.

Le vaccinazioni si iniziano intorno al quinto mese e comprendono principalmente il tetano e l’influenza. Eventuale prevenzione vaccinale contro altre malattie vanno valutate con il Veterinario che terrà conto della situazione epidemiologica e della condizione sanitaria dell’animale.

Avvicinandosi al momento dello svezzamento, di solito previsto intorno al quinto/sesto mese, si può gradualmente introdurre un alimento specifico destinato ad integrare l’alimentazione con i nutrienti necessari alla fase di accrescimento nei primi mesi di distacco dalla madre.

Un buon imprinting

Nei primi mesi, per creare con loro un buon rapporto e fargli accettare positivamente la figura umana, è consigliato interagire positivamente con la madre, accarezzandola e pulendola.

Lasciamo che sia il puledro ad esplorarci e girarci intorno incuriosito; aspettiamo che sia lui a presentarsi ed evitiamo metodi coercitivi di manipolazione. Molti studi dimostrano che maneggiare i puledri appena nati non porta a benefici comportamentali duraturi ed i tentativi di imprinting da parte nostra potrebbero, addirittura, rischiare di interrompere il legame della giumenta con il puledro.

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