I cuccioli con problemi di separazione, quando vengono lasciati soli, possono vocalizzare molto, diventare distruttivi o perdere il controllo della vescica.
A cura di Tiziana DaRe Educatore e ri-educatore cinofilo professionista. Specialista nel comportamento del gatto. www.obbiettivocane.com
Come calmare i cuccioli
Molti proprietari si irritano quando non riescono a calmare il proprio cucciolo oppure quando non possono lasciarlo da solo a casa senza che il cane disturbi tutto il vicinato abbaiando, mastichi i mobili di casa o scavi in giardino facendo danni. La buona notizia è che con un po’ di tempo ed impegno si può insegnare ai cuccioli a stare serenamente a casa da soli.
Misure graduali
Di fronte a questo problema non esistono vere e proprie soluzioni immediate poiché i cuccioli con problemi di separazione deve gradualmente imparare a tollerare l’isolamento. Ad ogni modo si possono prendere delle misure preventive, che aiutino a migliorare lo stato emotivo del cane. Ciò significa che se non si può stare con il cucciolo in determinati momenti, è bene pensare ad un sostituto che si occupi di lui.
Questa persona può essere un familiare, un amico, etc.
L’ideale è creare un programma con orari ben definiti, dove a turno qualcuno è sempre con il cucciolo, tranne durante le sessioni di educazione. Questo può aiutare nella gestione delle faccende quotidiane. Se non abbiamo parenti o amici disposti a seguire il cucciolo, possiamo rivolgersi ad un dog-sitter o ad un servizio di asilo giornaliero per cuccioli. In modo da non essere costretti a lasciare il cucciolo incustodito e libero di attuare comportamenti sgraditi per i proprietari e nocivi per lui.
Stress da separazione
I cuccioli con problemi di separazione hanno un involontario senso di vulnerabilità quando isolati, separati o lasciati da soli. Questo li stressa facilmente e fa sì che il cane incominci a uggiolare o abbaiare per richiamare il suo “gruppo” che considera perso. Molto simile è la sensazione che gli esseri umani provano quando sono persi in un ambiente che non conoscono; una sorta di disorientamento.
Il sentimento di “ansia da separazione”, in natura, è l’abilità di sopravvivenza che permette di ritrovare coloro che possono occuparsi di membri indifesi del gruppo, fintanto che non diventano autonomi. Allarmarsi al punto di “chiamare” soccorsi è un modo per sopravvivere e mettersi al sicuro.
Sfortunatamente, quando si porta a casa un cucciolo, e lo si deve lasciare da solo per un determinato motivo, questa abilità di sopravvivenza diventa una sgradita componente e può creare seri problemi nel binomio cane-proprietario.
Un distaccamento “naturale” dei cuccioli con problemi di separazione
In un ambiente “naturale”, i cuccioli con problemi di separazione resterebbero con la propria mamma e in cucciolata fino a circa 6 mesi, un’età abbastanza adulta nella quale spontaneamente si allontanano dal branco per istinto esplorativo.
I piccoli, quindi, inizierebbero a prendere brevi momenti di separazione dal nucleo familiare, sapendo dove e come tornare a “casa” se ne sentissero il bisogno. Questa naturale e graduale separazione fa sì che il cucciolo cresca e diventi un cane adulto sicuro di sé e in grado di stare da solo.
Una separazione “forzata” dei cuccioli
Nel nostro mondo i cuccioli lasciano la cucciolata a due mesi di età e in questa fase di sviluppo hanno ancora molto bisogno di essere guidati.
Si sentiranno disorientati e sfasati senza il supporto della loro madre e della cucciolata, pertanto avranno molto bisogno di una guida presente per confortarli e abituarli a stare da soli gradualmente come sarebbe avvenuto in natura. Lasciarli da soli per lunghi periodi di tempo, a questa tenera età, può compromettere gravemente la psiche del cucciolo, che non si quieterà fino a quando qualche membro del nuovo gruppo rientra a rassicurarli.
Purtroppo il consiglio che tutt’oggi viene dato da molte persone è quello di “lasciarli da soli a piangere, tanto col tempo si abituano”. Se questo consiglio viene seguito, il continuo lamentarsi del cane durante la notte farà sì che al mattino il proprietario sarà di cattivo umore, esasperato, irritato e meno disponibile a seguire o sopportare il cucciolo durante il giorno.
Molti cani vengono psicologicamente traumatizzati dal distacco forzato e, anche se alcuni eventualmente si abituano, avranno comunque passato un’enormità di ore piangendo, sentendosi smarriti, disorientati e abbandonati. Inoltre questo forte stress implica dei cambiamenti fisiologici nel corpo del cucciolo, tanto che potrebbe perdere il controllo della vescica, con il risultato di sporcare più frequentemente in casa.
Altro fattore negativo causato da un forte e prolungato stress è l’abbassamento delle difese immunitarie. Un cucciolo potrebbe quindi diventare più propenso ad ammalarsi e di conseguenza produrre un aumento di visite e prestazioni veterinarie. La “separazione forzata”, oltre ad essere brutale e per niente etica, può portare a gravi problemi di separazione anche una volta che il cane diventa adulto.
Che macello! Il cucciolo da solo
Lo stress psicologico produce sintomi fisiologici quali: nausea, vomito, bava alla bocca, respiro affannoso, prematura eliminazione di scorie dal corpo (feci) e maggior attività fisica.
I cuccioli che soffrono di ansia quando lasciati da soli possono produrre quindi, grosse quantità di feci (anche liquide), diventare più attivi per ridurre la tensione, rischiando anche di calpestare le proprie feci sparpagliandole ovunque. Anche se al rientro, il proprietario, di fronte a tale disastro vorrebbe punire il cucciolo, è bene tenere a mente che quanto successo non è un gesto volontario dell’animale, ma bensì una vera e propria reazione fisiologica ad uno stato di malessere psicologico.
Segnali di ansia dei cuccioli con problemi di separazione
Mediante l’uso di una baby video camera è possibile sorvegliare l’animale e riconoscere i seguenti segnali che denotano forte stress:
- Leccare le labbra
- Sbadigliare
- Passeggiare freneticamente
- Aumento frequenza cardiaca (respiro affannoso)
- Aumento della salivazione
- Sudorazione dalle zampe (impronte bagnate per terra)
- Tensione nel corpo dell’animale
- Tremori
- Orecchie portate all’indietro
- Mugolio
- Abbaio ritmico
Le punizioni non aiutano
Se il cucciolo presenta i sintomi sopra elencati in assenza del proprio gruppo, è molto probabile che soffra di una forte forma di stress da isolamento e pertanto le punizioni non lo aiuteranno per niente.
Se al rientro, si punisce l’animale di fronte a ciò che trova a casa, questo atteggiamento insegna al cucciolo che l’arrivo dei proprietari è altrettanto traumatico quanto lo stare da soli.
Anzi, questo potrebbe addirittura peggiorare lo stress dell’animale che continuerà ad avere difficoltà ad affrontare la solitudine ed inoltre comincerà a percepire come “pericoloso” anche il rientro del proprietario.
Si creano emozioni contrastanti nel cucciolo: vorrebbe essere felice dell’arrivo dei propri membri di gruppo ma allo stesso tempo li teme. Le continue punizioni faranno sì che il cucciolo incominci ad assumere un comportamento di sottomissione al rientro a casa del proprietario, interpretato dalla maggior parte delle persone come un comportamento colpevole. Invece l’animale sta solo cercando di comunicare che è innocuo e non vuole nuocere.
È importante capire che il cucciolo non è al mondo per annoiarci o irritarci, le sue azioni sono conseguenze ai vari stati emotivi a cui lui stesso è sottomesso! Mai punire un cucciolo al rientro a casa anche se in presenza di danni ingenti. Questo atteggiamento porterà a dei peggioramenti nelle risposte dell’animale.