I pappagalli cenerini sono africani con un piumaggio color cenere ed una tipica coda quadrata rossa o marrone a seconda della specie che caratterizza il genere a cui appartengono (Psittacus).
A cura di PASQUALE QUITADAMO (Raggio di Sole)
Esistono due specie di pappagallo cenerino, il Congo (Psittacus erithacus) e il Timneh (Psittacus timneh) prima considerate due sottospecie.
Pappagalli cenerini: volatori chiacchieroni
In natura sono presenti in Africa occidentale e centrale, dalla Costa d’Avorio al Kenya occidentale, all’Angola e al sud dello Zaire. Sono uccelli molto rumorosi e vivono in stormi. Sono buoni volatori su brevi distanze. I Cenerini sono considerati i migliori pappagalli parlanti; i loro unici “rivali” in questa particolare competizione sono le Amazzoni.
Possono apprendere circa 200 parole. Il cenerino Prudle riuscì ad entrare nel Guinness dei primati grazie alla sua straordinaria capacità di riprodurre più di 1000 parole.
I Cenerini hanno una porzione facciale senza piume. Esiste una relazione tra una dieta molto energetica e ricca di antiossidanti e alcuni uccelli con zone sprovviste di piume sulla testa che vivono in natura in ambienti con una forte irradiazione solare. Questo avviene anche in altri pappagalli quali Are e il Cacatua delle palme.
In natura i frutti della pianta della palma da olio (Elaeis guineensis) rappresentano l’elemento principale nell’alimentazione dei Cenerini: ne consumano solamente la polpa. Dal punto di vista nutrizionale la noce di palma è caratterizzata da un alto tenore di grassi (soprattutto saturi), di beta-carotene e di calcio.
I casi clinici più frequenti di Cenerini detenuti in cattività con problemi nutrizionali sono associati ad ipovitaminosi A e ipocalcemia. Secondo alcuni autori l’ipocalcemia sarebbe legata ad una incapacità di smuovere i depositi di calcio dalle ossa in caso di dieta carente e quindi le richieste di calcio dei Cenerini non sarebbero maggiori rispetto a quelle di altri volatili.
La scelta primaria della noce di palma ricca di calcio nei Cenerini in natura potrebbe invece essere alla base dell’ipotesi secondo la quale i Cenerini avrebbero fabbisogni maggiori di calcio. In entrambe le situazioni è indubbio che livelli inadeguati di vitamina D3 e l’assenza di un adeguato irradiamento solare nelle voliere può determinare ipocalcemia.
Rossi come i frutti
In natura i Cenerini manifestano uno spiccato interesse verso alcuni frutti rossi il cui ciclo di fioritura e fruttificazione potrebbe essere importante durante l’allevamento dei pulli. Può esistere una relazione tra il colore rossastro e il contenuto di beta-carotene che determina la nota cromatica caratteristica.
Per i Cenerini è consigliata una dieta ricca in calcio al fine di evitare stati di ipocalcemia e malformazioni scheletriche. Valori indicativi grassi/proteine per una dieta ottimale: grassi 8-9%, proteine 14-15%.
La dieta in pratica: cosa fornire ai Pappagalli Cenerini
- Verdure crude e frutta in ciotola, tagliata a pezzetti. Ogni giorno (prediligere frutta e verdura rossa per l’alto contenuto di beta carotene e calcio).
- Zuppa di legumi e cereali cotta. 4 volte alla settimana, mattino e sera tiepida.
- Minestrone di verdure (senza prezzemolo) con cereali (pasta/riso/farro/orzo) di cui preferibile il farro per maggiore contenuto proteico, da offrire 3 volte a settimana, mattino e sera tiepido.
- Misto cereali crudi (farro, orzo, quinoa, grano duro). Ogni 5 giorni.
- Estrusi. Tutti i giorni.
- Semi oleosi, anche germogliati, col germoglio di pochi millimetri 1 volta a settimana. Molto gradite mandorle e semi di sesamo ricchi di calcio.
- Misto di semi (unire un misto per Ara e un misto per Amazzoni)
- Acqua sempre pulita e fresca.
- Formula da imbecco per i nidiacei: è utile somministrarla agli adulti 1 volta a settimana miscelata con acqua tiepida seguendo le indicazioni sulla confezione del prodotto.
Fondamentale non aggiungere sale o condimenti. Abbondare nelle dosi e lasciare del cibo sempre presente nella gabbia.
Se il Cenerino vive in voliera ed all’esterno, si aumenta l’apporto di grassi in funzione della dimensione della voliera e della temperatura climatica. In questo caso la consulenza di un veterinario aviare è essenziale per personalizzare la dieta.
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