Il cincillà

Per chi ha il desiderio di adottare un cincillà è sempre utile documentarsi prima con attenzione. Esistono nel Web notizie corrette ed attendibili, ma soprattutto sono disponibili testi che ne illustrano le precise esigenze alimentari, strutturali e di gestione generale, oltre a dare delle indicazioni sul carattere e le abitudini di questo roditore.

A cura di LORENZO LUCHETTA

La storia che unisce gli europei al cincillà ha inizio nella prima metà del 1500

Quando gli spagnoli colonizzatori del Sud America iniziarono ad interessarsi a questo roditore, che era già noto e utilizzato dalle popolazioni locali per il manto lungo e molto morbido.

Questo animaletto così differente dagli altri piccoli mammiferi europei suscitò in breve tempo l’interesse anche di letterati e scrittori. Il gesuita Joseph de Acosta, nel suo libro “Storia naturale e morale dell’India”,
pubblicato a Siviglia nel 1591, scrisse: “I cincillà sono un altro genere di animali, piccoli come scoiattoli; hanno un pelame meravigliosamente morbido. Le pellicce vengono indossate per ornamento, oppure per proteggere lo stomaco e le altre parti del corpo che hanno bisogno di moderato calore”.

Viaggio nei mari del Sud

Ancora, l’inglese Richard Hawkins, autore di “Viaggio nei mari del Sud”, stampato a Londra nel 1593, scrive: “La sua pelliccia è la più morbida, la più delicata e la più curiosa che abbia mai visto; è pregiatissima nel Perù ed in effetti lo merita.

In Spagna se ne trovano poche, sia per la difficoltà di trasporto sia perché i Principi se le accaparrano”. A queste prime testimonianze del cincillà, ne seguirono tantissime altre, sempre più precise e dettagliate.

Caccia vietata

Purtroppo il crescente interesse dell’uomo verso questo animale fu (come spesso accade) deleterio per esso, e la caccia indiscriminata con i mezzi più disparati produsse un repentino declino, tanto che l’areale del cincillà si ridusse drasticamente.

A poco servirono delle leggi emanate in tutta fretta da Argentina, Bolivia, Cile e Perù per limitare ed infine proibire la caccia dei cincillà, che ormai avevano un valore tale che trafficanti e bracconieri li ricercavano con accanimento incuranti delle pene che rischiavano.

Pionieri

Una svolta importante nella storia del cincilla’ si ebbe nel 1922, quando l’ingegnere americano Mathias F. Chapman che si trovava nel Cile settentrionale per lavoro, si innamorò di questi animaletti e riuscì a ottenere l’autorizzazione per trasferirne poco più di dieci in California.

Questi soggetti sono considerati a tutti gli effetti i progenitori dei cincillà domestici, anche se in realtà questa colonia iniziale fu successivamente “rimpinguata” con qualche altro soggetto proveniente sempre dal Sud America.

Così si spiegherebbe il fatto che oggi sono diffusi come animali domestici sia la specie denominata “lanigera” che la “brevicaudata”, nonostante i primi soggetti fossero tutti della specie “lanigera”.

Dal 1973 tutte le specie di cincillà sono tutelate dalla CITES che le annovera nella Appendice I˚, ovvero quella sottoposta alle maggiori restrizioni di commercio; i cincillà provenienti da ceppi domestici non sono da considerarsi inclusi in queste norme, che riguardano esclusivamente i soggetti selvatici. Per qualsiasi dubbio in merito l`organo competente in Italia è il Corpo Forestale di Stato attraverso i suoi uffici CITES.

Il cincillà ai giorni nostri

Oggi il cincilla’ occupa un posto di rilievo nel gruppo dei piccoli mammiferi allevati come pet, e la sua espansione è destinata ad aumentare per via del suo ottimo adattamento alla vita con l’uomo e per la progressiva scomparsa di altri piccoli mammiferi dal mondo dei pet.

Vi sono allevatori che selezionano i cincillà anche in base ai colori del manto, che nei soggetti ancestrali è del tipico grigio cincillà, mentre in altri esemplari può essere di varie tonalità che vanno dal bianco, al nero, al sabbia, al pezzato.

Un suo parente alla lontana (sempre diffuso come pet) è il degu del Cile, mentre gli scoiattoli propriamente detti sono assai differenti per costituzione morfologica, abitudini alimentari ed esigenze di habitat.

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