I colori del cincillà

Il cincillà a causa dei colori della suo manto viene spesso collegato con l’argomento “animali da pelliccia”. Ma in tanti ormai sanno che in Italia oggi questo roditore è largamente diffuso come animale da compagnia; e anzi la sua “popolarità” è in grande crescita per molti motivi, non ultimo il suo aspetto tenero e simpatico.

A cura di LORENZO LUCHETTA mail: noceto1991@gmail.com

I Progenitori dei cincillà

Premesso che i cincillà allo stato selvatico sono inclusi nella “Appendice 1” della C.I.T.E.S. (la “Convenzione sul commercio internazionale di specie della fauna e della flora in via di estinzione”; firmata a Washington nel 1975), e quindi assolutamente non commerciabili.

E’ interessante sapere che i progenitori di tutti i cincillà di allevamento e domestici furono undici esemplari con cui, nel 1922, l’ingegnere americano M. Chapman avviò con esito positivo le prime riproduzioni in cattività.

In quasi un secolo la storia del cincillà si è evoluta ed è cambiata tantissimo. Fino a portarlo come detto, ad essere oggi fra i più apprezzati roditori da affezione, superato come diffusione solo da criceti e cavie. 

I colori dei cincillà, cenni di genetica

Per avere un’idea molto generale sull’ereditarietà dei caratteri è basilare sapere che ogni mammifero, cincillà compresi, ha un fenotipo (insieme dei suoi caratteri morfologici e quindi visibili esteriormente) e un genotipo
(caratteri genetici legati ai cromosomi). La conoscenza del fenotipo
di un individuo è fondamentale per poter partire con una selezione.

Per fare un esempio pratico, due cincillà dal mantello grigio che hanno entrambi il genoma (patrimonio genetico) grigio/grigio daranno 100% di prole grigia; un cincillà manto bianco puro (bianco/bianco) incrociato con un cincillà grigio ma portatore di entrambi i colori nel genotipo, darà una prole al 50% bianca, al 25% grigia chiara, e al 25% grigia, ma tutti saranno portatori del carattere pelo bianco (chi volesse approfondire questi concetti può iniziare con il leggere le leggi di Mendel).

Questo non è che un esempio che serve a sottolineare quanto non sia possibile ottenere risultati significativi, dal punto di vista dell’ibridazione, se si procede tenendo conto solo dei caratteri visibili dei soggetti.

Colorazione ancestrale

La colorazione cosiddetta “ancestrale” ovvero tipica della forma selvatica è il grigio, che è di una tonalità talmente bella e particolare che è oggi definito proprio come “grigio cincillà”, utilizzato anche per indicare colorazioni simili o uguali anche in altri animali come per esempio il coniglio o il topolino. Partendo da questa colorazione, attraverso incroci si è riusciti ad ottenere vari cambiamenti del manto, o “mutazioni di colore”, che oggi sono particolarmente apprezzati.

Cincillà “i colori mutati”

Le colorazioni del manto del cincillà più comuni sono quattro, a cui corrispondono una nutrita serie di sotto-varietà, frutto di incroci. Questi quattro colori principali sono il grigio standard o ancestrale, e tre mutazioni cosiddette “principali”: il nero o black velvet, il bianco e il beige. Poi ci sono altre mutazioni recessive che vengono a loro volta utilizzate per ulteriori incroci.

Come detto, le possibilità di ottenere colorazioni e tonalità sempre diverse sono tantissime, anche se per avere risultati soddisfacenti e non basati sul caso bisogna avere esperienza e una conoscenza approfondite di questi animali, unite a delle basi di genetica che permettano di capire perché si possono ottenere certe colorazioni, e anche quali sono gli incroci da non
fare per scongiurare il pericolo di tare genetiche come la predisposizione all’aborto spontaneo, l’infertilità, la cecità, etc. (vedi box: Il colore dei cincillà, cenni di genetica).

Una tavolozza (quasi) infinita

Tornando alle colorazioni dei cincillà, che spesso sono il fattore che interessa di più i normali acquirenti che non hanno intenzione di cimentarsi in riproduzioni; ma semplicemente di avere un “amico peloso”, possiamo ricordare che oggi sono reperibili mutazioni e sotto-varietà.

Quali sono l’ebano, il charcoal, lo zaffiro, il violetto, il panda, il white-tail, il silver, il mascherina, il choko, il blond, il blu-slate, il mosaico, il tricolor ed il pastello. Ed inoltre sono state stabilizzate delle linee di cincillà nani, il cui peso è inferiore alla norma, ed hanno testa e orecchie visibilmente più piccole rispetto ai normali cincillà.

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