Di Giuseppe Enrico Toccafondi, Gatti nel Mondo il libro più completo sui piccoli felini domestici
Giuseppe Enrico Toccafondi è divulgatore scientifico, artista del pennello e allevatore di gatti persiani e per Aracne Editore ha pubblicato un libro importante ed esauriente. Gatti nel mondo è un regalo apprezzatissimo da tutti gli amanti dei gatti, siano essi allevatori esperti o semplici proprietari di un piccolo felino domestico.
Scritto con l’aiuto e la preziosa prefazione di Lilia Golfarelli, anche lei allevatrice di piccoli meravigliosi felini, Gatti nel mondo raccoglie origini, caratteri, varietà, provenienze e caratteristiche delle centonovantadue varietà di gatti esistite ed esistenti.
Curiosità nel libro Gatti nel mondo
C’è ad esempio chi ritiene che in alcune zone interne della Thailandia sopravviva un gatto ritenuto estinto per altri mitologico; il Ninlalet cat, caratterizzato da un mantello totalmente nero così come pure la lingua, gli occhi gli artigli e i denti.
O che il gatto bobtail americano è estremamente affascinato dagli oggetti luccicanti e che, proprio come le gazze ladre, tende a prenderli e a nasconderli? Oppure che lo Sphynx, quel micio “nudo”; con orecchie più grandi del suo musetto e apparentemente privo di mantello, in realtà nudo non è, bensì è ricoperto da una leggera peluria?
Queste e mille altre curiosità sono racchiuse nelle trecentosettanta pagine Gatti nel mondo, un vademecum gattofilo non può non avere in pool position nella sua libreria.
Con anche l’ausilio di duecentocinquanta tavole a colori, realizzate dallo stesso Toccafondi, il libro spiega in maniera scientifica, ma con un linguaggio comprensibile da chiunque, anche la morfologia e la genetica di ogni razza di gatto che miagola sul nostro pianeta.
L’Idea di un libro sui gatti
Come è nata -chiediamo all’autore- l’idea di scrivere un ennesimo libro sui gatti? In un panorama editoriale che ha già il settore affollatissimo di testi, divertenti e scientifici, poetici e fotografici, dedicati a Sua Maestà il gatto.
“Il libro è un’opera innovativa rispetto alla molteplicità di libri che parlano di gatti risponde Toccafondi. Gatti nel mondo è uno strumento utile per chi alleva e per chi desidera saperne di più, ancor prima di cimentarsi nell’affascinante hobby dell’allevamento felino.
Sono tanti anni che vado su e giù per lo stivale con i miei persiani per partecipare alle varie mostre feline; e ho riscontrato, sia tra gli allevatori, sia tra i semplici amanti del mondo felino, tanta, direi anche troppa, ignoranza.
Allevare gatti è una grande passione
Che deve essere portata avanti in maniera corretta, con grande pazienza, sacrificio e serietà, nonché anche con l’impiego di notevoli risorse economiche.
Questo soprattutto per prevenire patologie di ordine genetico e per preservare, tutelare e difendere le attuali varietà di gatto domestico. Troppo spesso influenzate da mode passeggere, che possono deteriorare in maniera irreversibile il pool genetico di una selezione. Diciamo che con questo libro, frutto di tanti anni di allevamento e di studi, ho voluto fare chiarezza per la troppa confusione che le persone fanno nell’ambito del mondo felino”.
Tante le storie curiose documentate dall’autore nelle pagine di Gatti nel mondo; come ad esempio quella della nascita dello Sphynx, meglio conosciuto come gatto nudo che poi, a guardarlo bene, nudo non è poiché, a differenza dei rarissimi Kohona, gatti di origine hawaiana completamente privi di pelo, lo Sphynx è dotato di bulbi piliferi.
Un po di storia di gatti nel mondo
Ebbene, i primi esemplari di questo singolare micio vagamente somigliante all’extraterrestre di Spielberg, con enormi orecchie posizionate su un musetto rugoso e triangolare, pare siano apparsi come mutazione spontanea determinata dal gene “hr” ossia hairless, già nell’antichità, in diverse cucciolate di normalissimi gatti domestici.
I primi veri esperimenti di allevamento però iniziarono in Canada, con un paio di micetti “nudi”, nati da una cucciolata di randagi e accolti in casa per proteggerli dal gelido inverno canadese.
Ma i primi esemplari a cui si riesce a risalire, tali Nellie e Dick, vennero acquistati nel 1902 da una facoltosa coppia in New Messico. In quanto ultimi esemplari di una stirpe appartenuta agli indiani del pueblo locale.
Fu solo nel 1978 che Hugo Hernandez, allevatore olandese, iniziò a selezionare questa varietà di felini; grazie a Punkie e Paloma, dirette discendenti di quei cuccioli nudi salvati dal gelo anni prima, capostipiti della linea europea della selezione del Canadian Sphynx.
Da quando poi la TICA, “The International Cat Association“, la più importante federazione felina del mondo di base nel nord America; più di venti anni fa, riconobbe questa razza iscrivendola nei suoi registri, oggi ci sono migliaia di gatti Sphynx registrati nel mondo.
Ma la storia del gatto erroneamente definito nudo assume aspetti per alcuni versi inquietanti. Quando a un allevatore venne in mente di tentare un esperimento e creare deliberatamente il “gatto bambino”; ovvero un’ibridazione tra gatti di tipo Munchkin (il cosiddetto gatto bassotto, con zampe anteriori leggermente più corte di quelle posteriori, nato casualmente da una cucciolata in Louisiana) e Sphynx. Così, nel 2006, la TICA riconosce il “gatto bambino”, una sorta di Sphynx… bassotto, come razza sperimentale, varietà riconosciuta e inserita da un altro registro: il REFR (Registro Felini Rari ed Esotici).
Il gatto da sempre è stato compagno fedele e silenzioso di ogni grande letterato degno di tale appellativo. Un gran bell’omaggio poetico lo dedicò al suo micio anche Charles Baudelaire con questi magnifici versi: Vieni bel gatto, vieni sul mio cuore amoroso; trattieni i tuoi artigli ch’io mi sprofondi dentro i tuoi begli occhi d’agata e metallo.