Giocando con i gatti

Giocando con nostri gatti che vivono l’ambiente dei nostri allevamenti come la loro unica realtà. E lì che imparano i primi giochi.

Per Anfi Alessandra Mele Di Batte

Impariamo GIOCANDO con i Gatti

Stimolare i gattini e continuare a sollecitare gli adulti con regolarità è una fonte inesauribile di sensazioni di benessere, e questo va senz’altro a favore di una buona salute dei nostri amici felini. Nel gatto il gioco è la base per imparare a collaborare, convivere con i propri simili e sopravvivere.

Il gioco è tutto ciò che esula dalle attività finalizzate alla sopravvivenza: in esso vengono mimate le posture di caccia, lotta, difesa e accoppiamento. È proprio la sequenza dei movimenti e le posture assunte che lanciano il messaggio di non aggressività.

Esagerati o confusi?

I cuccioli durante il gioco esagerano queste posture. La loro successione avviene in modo disordinato, non sequenziale e non armonico proprio perché attraverso il gioco essi dovranno imparare a rapportarsi coi loro simili, a sapere dove e quando fermarsi e anche a conoscere le vere posture e gli atteggiamenti mirati a scopi diversi.

A differenza degli adulti, i piccoli devono ancora imparare i confini tra gioco e realtà, tra postura di gioco e postura mirata a un fine determinato.  Possiamo fare l’esempio di cuccioli che giocano: si inseguono, poi a un tratto saltano come per cacciare una preda, il momento dopo rotolano appallottolati e di punto in bianco è possibile che uno di loro salga sul dorso dell’altro come per mimare l’accoppiamento. 

Se si fosse trattato di un accoppiamento vero e proprio ci sarebbero state delle sequenze ben precise, sequenze dove i movimenti fatti per cacciare non ci sarebbero proprio stati come neppure il fingere di aggredirsi formando una palla.

I gatti imparano giocando due gatti nella foto che giocano con un pupazzetto
I gatti imparano giocando

Piacere senza età

Segnali inequivocabili sono quelli che invitano al gioco. È attraverso l’attività ludica che il singolo individuo acquisisce dati e nozioni sull’ambiente circostante, su i suoi simili e su se stesso. Mantenere il gioco anche in età adulta per gli animali ha la stessa funzione che nell’uomo: una fonte inesauribile di sensazioni piacevoli.

Gli animali adulti giocano per rafforzare i legami di gruppo, anche se si tratta di un gruppo non naturale ma condizionato (come avviene negli allevamenti o nelle colonie feline), e lo fanno in modo meno esagerato rispetto ai cuccioli.

“Giocologia”

É stato grazie a Konrad Lorenz che gli etologi hanno potuto mettere le basi per una nuova disciplina che studia gli atteggiamenti giocosi negli animali in tutte le sue sfaccettature. Questo ha permesso negli ultimi anni di capire che è possibile penetrare e capire il misterioso universo degli animali mediante lo studio della loro “giocosità” e di poter stabilire un dialogo con loro.

I gatti imparano giocando due splendidi gatti uno gioca con una pallina
Gatti che giocano

Accetti la sfida?

I comportamenti animali perseguono uno scopo preciso. Per gli animali con capacità cognitive più sviluppate ci sono più tipi e varianti di gioco. Resta il fatto che per gli animali (come per l’uomo) già il fatto di cimentarsi è indice di un buono stato fisico e mentale. Il gioco ha anche delle componenti sociali e questo è importantissimo per i cuccioli: imparano gli elementi fondamentali per la loro sopravvivenza.

Neuroni specchio

Gli ultimi studi hanno dimostrato che, durante la fase ludica, negli animali si attivano dei particolari neuroni cerebrali (neuroni specchio), e ciò succede contemporaneamente sia nel soggetto che invita al gioco sia nel suo simile che accetta l’invito. Questo fa scattare negli individui coinvolti quasi una identificazione, che porta ad un senso di grande benessere e piacere.

L’anello di re Salomone

Il progredire della branca dell’etologia che si occupa della “giocosità negli animali”  e di tutte le discipline che orbitano attorno ad essa sta aprendo nuove frontiere per la comunicazione tra noi esseri umani e gli animali: forse stanno maturando i tempi che permetteranno la decodificazione del linguaggio di diverse specie di animali.

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