Uno dei muscoli più straordinari del corpo del cavallo è il suo cuore. Il cuore di un cavallo pesa circa l’1% del suo peso corporeo ed è proporzionalmente più grande per unità di massa corporea rispetto ad altri mammiferi.
Rubrica a cura del Dott. Andrea Brignolo Medico Veterinario
La frequenza cardiaca è di 20-30 battiti al minuto a riposo e può arrivare ad una frequenza cardiaca massima di 240 battiti al minuto durante l’esercizio massimo. Il fatto che il cavallo sia in grado di aumentare la frequenza cardiaca di quasi 10 volte rispetto lo stato di riposo, è un fattore che contribuisce alla sua elevata efficienza atletica.
Cuore del cavallo cenni di anatomia
Come in tutti i mammiferi, il cuore è costituito da quattro camere con valvole che si aprono e si chiudono quando il muscolo cardiaco si rilassa e si contrae per assicurare il flusso sanguigno nella giusta direzione.
Le due camere di pompaggio sono i ventricoli (sinistro e destro) e le due camere riceventi sono gli atri (sinistro e destro). Il ventricolo sinistro è più grande del ventricolo destro. Le cellule specializzate all’interno conducono un’attività elettrica che coordina i muscoli del cuore a contrarsi al fine di ottimizzare il pompaggio del sangue.
Il ciclo cardiaco
Gli impulsi elettrici sia degli atri che dei ventricoli sono isolati da un anello fibroso, impedendo loro di contrarsi contemporaneamente. Il lato destro del cuore riceve sangue non ossigenato dal corpo e lo pompa ai polmoni per consentire ai globuli rossi di assorbire ossigeno.
Il sangue ossigenato ritorna al lato sinistro del cuore e il ventricolo sinistro lo pompa dall’aorta al resto del corpo. Il ciclo cardiaco consiste di una fase di contrazione/espulsione (sistole) e di una fase di rilassamento/ riempimento (diastole).
Il volume di sangue pompato dal cuore di un purosangue di 500 kg è di circa 1,3 litri e può aumentare del 20-50% durante l’esercizio. Il volume totale del sangue di un cavallo è di circa 40-50 litri, che rappresenta il 10% del suo peso corporeo. A riposo il 35% del volume sanguigno del cavallo è costituito da globuli rossi.
Tuttavia, su richiesta, questi possono aumentare sorprendentemente fino al 65% del volume sanguigno durante una gara (con fino al 50% dei globuli rossi totali immagazzinati in la milza).
Il cavallo ha una milza proporzionalmente più grande per unità di massa corporea rispetto ad altri mammiferi. I globuli rossi sono privi di nucleo e hanno la grande proteina (emoglobina) che trasporta l’ossigeno. Il cuore del cavallo è in grado di gestire l’aumento della viscosità del sangue.
Durante l’esercizio il sangue viene deviato dagli organi interni, come l’intestino e i reni, ai muscoli che lavorano utilizzati nel movimento.
Anomalie cardiache
I cavalli generalmente non hanno gli stessi problemi cardiaci associati alla salute umana. Non accumulano placche di colesterolo e non sviluppano cuori ingrossati, come succede a volte nei cani. I problemi cardiaci congeniti sono insoliti, ma possono verificarsi.
Alcune anomalie cardiache includono:
- Aritmia cardiaca: battito cardiaco irregolare caratterizzato da frequenza cardiaca veloce o lenta, ritmo irregolare, suoni extra, lunghe pause o suoni cardiaci anormali.
- Soffio cardiaco (rumore cardiaco): un suono udibile anomalo che si verifica durante il periodo di quiete. I soffi possono essere ereditari o svilupparsi con l’invecchiamento del cavallo. Questa anomalia può influenzare le prestazioni di un cavallo, ma dipende dalla gravità, dalla posizione e dalla causa. Molti soffi sono funzionali, ovvero non sono dovuti a nessuna anormalità significativa ma sono causati dal normale flusso di sangue attraverso il cuore ed i vasi. Tuttavia, alcuni rumori indicano un’anormalità nel flusso sanguigno e/o nella funzione cardiaca. Tali anormalità includono valvole che perdono, l’ispessimento o il restringimento di una valvola o di un grosso vaso o un foro anomalo tra le diverse camere cardiache.
Un’attenta auscultazione (tramite fonendoscopio), assieme alla presenza o assenza di segni clinici di patologia cardiaca, permetterà al Veterinario di localizzare il rumore in una specifica area del cuore e dare alcune indicazioni sulla reale pericolosità del rumore stesso.
Test diagnostici
In alcuni casi è necessario approfondire l’indagine circa la presenza di un soffio cardiaco, sia per cercare di stabilire se si tratti di un problema che limiti la resa atletica, sia per capire il possibile decorso.
Con esame del sangue sarà possibile capire se c’è un danno al muscolo cardiaco, mentre un elettrocardiogramma potrà evidenziare anomalie a carico del ritmo cardiaci.
L’esame più utile che può essere effettuato è un’ecografia (ecocardiografia). Questa permette di visualizzare il cuore mentre batte. Si possono misurare le dimensioni e il movimento delle camere cardiache e osservare le valvole mentre si aprono e chiudono. Nei casi patologici, le valvole possono essere ispessite in modo anormale e possono non chiudersi del tutto e le camere possono non contrarsi efficacemente.
Spesso è molto utile ripetere l’esame a distanza di giorni, settimane o mesi, per monitorare qualsiasi cambiamento nella struttura e/o nella funzione cardiaca e per dare un’indicazione circa la progressività della condizione.
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