Come capire il nostro cane

come-capire-il-nostro-cane
Il linguaggio del cane

In cani sono una specie altamente socievole e per convivere fra loro in armonia usano un vero e proprio linguaggio. Vediamo come capire il nostro cane.

A cura di Tiziana DaRe – Educatore e ri-educatore cinofilo professionista.
Diplomata in educazione e rieducazione del cane (hnc in dog training and behaviour). www.obbiettivocane.com

Il linguaggio canino: comunicazione metaverbale

I cani comunicano mediante segnali comuni. Non potendo “parlare” come noi esseri umani, il loro primo meccanismo di comunicazione è quello del corpo, cioè una comunicazione metaverbale; posizione della coda, delle orecchie, della testa, del corpo, etc.

Vocalizzi

I cani sanno anche vocalizzare per esprimere stati d’animo e intenzioni. La comunicazione “canina” non solo serve per mantenere buone relazioni fra membri del gruppo ma anche, e forse soprattutto, ad evitare scontri violenti dove una delle parti potrebbe ferirsi, anche gravemente. Questo andrebbe a discapito del soggetto stesso ma anche della specie.

Segnali olfattivi

Una parte del linguaggio canino è anche costituito dai segnali olfattivi che rinforzano la posizione di un cane all’interno di un gruppo sociale.

Un gruppo… eterogeneo

Il cane è un animale molto flessibile all’interno del proprio gruppo e in questo arriva a considerare anche l’essere umano e gli altri eventuali animali (ad esempio gatti) con i quali vive a stretto contatto. Pertanto, più impariamo a capire il cane, e molto più facile sarà avere una buona relazione di convivenza.

Molti dei cosidetti problemi comportamentali di cui si lamentano i proprietari (abbaio protratto, masticare, scavare, etc…) nascono da comportamenti che sono normali nella mente del cane.

due cani che si coccolano

È normale per un cane voler rosicchiare qualcosa, serve per pulire i denti e passare il tempo. Lo stesso vale per scavare, serve per nascondere del cibo avanzato, per farsi una tana, o seguire una preda e così via. Quello che non va bene è quando questi comportamenti vengono svolti in un ambiente non consono, tipo in casa nostra sui nostri mobili o nel nostro prezioso giardino zen.

A volte ci sembra di essere stati chiari quando urliamo e parliamo al cane con tono minaccioso indicando il “danno” commesso, ma molto spesso non stiamo comunicando in un modo comprensibile al nostro amico a quattro zampe.

Anche se a noi sembra ovvio, per un cane è un messaggio in lingua straniera! Possono solo cercare di interpretarlo nel modo migliore, percependo dal nostro tono minaccioso del disaccordo, ma molto probabilmente non riusciranno a comprenderlo fino in fondo.

Cogliere i segnali

Se vogliamo avere una buona relazione di reciproca comprensione dobbiamo sforzarci ad imparare a comunicare con il nostro cane nel miglior modo possibile.

Non possiamo aspettarci che loro imparino a leggerci nel pensiero! Paragonato al cane, l’essere umano è come fosse senza udito e senza olfatto, e ciò fa si che sia impossibile per l’uomo percepire i segnali più discreti che loro avvertono o inviano.

Bellissima foto controluce proprietaria con il cane

Ecco perché è molto importante osservare bene fin da piccolo il cucciolo con cui abbiamo a che fare, socializzarlo con altri cani, seguire dei corsi base con professionisti del settore in modo da imparare il loro linguaggio. Osservare anche come una cucciolata interagisce con la mamma è molto utile per decifrare il loro linguaggio, poiché i cuccioli da piccoli fanno molti esperimenti a livello di posture, vocalizzazione e altro.

Inoltre la reazione della mamma ci può far capire se le intenzioni dei cuccioli erano positive o negative. Il cane nasce con la spiccata propensione a stare con l’essere umano, quindi anche lui farà del suo meglio per interpretare le nostre azioni.

Capire il tuo cane? Il problema è reciproco

Questo processo di apprendimento è bidirezionale; anche i cani devono imparare a riconoscere i nostri comportamenti. Questa parte è altrettanto importante, di conseguenza dovremo prestare più attenzione ai nostri gesti e alla nostra postura.

Il cane alterna la comunicazione metaverbale con quella verbale e quella olfattiva ed ognuna di esse ha i suoi pro e i suoi contro. La maggior parte della comunicazione (circa l’80%) tuttavia avviene mediante l’uso del corpo. Talvolta però i segnali sono così sottili che non sempre è facile interpretarli.

due cani che si ringhiano

La vocalizzazione invece è composta da abbaio, ululato e ringhio: percepibili anche a lunghe distanze ma utilizzati solo per un 20%. Questi segnali possono trasmettere gioia, paura, frustrazione, ansia, necessità (cibo, acqua), etc. La comunicazione olfattiva, formata da marcature, serve invece per trasmettere segnali di presenza agli altri cani: tramite le deiezioni un cane può percepire se una femmina è in calore e tramite le ghiandole perianali può trasmettere segnali di paura o di territorialità.

La comunicazione del cane comprende una serie di segnali che possono essere anche mescolati fra loro. Principalmente sono mirati a far avvicinare qualcuno o qualcosa (ad esempio quando scodinzolano e abbaiano festosamente), far allontanare qualcuno/qualcosa (quando ringhiano, alzano il pelo lungo il dorso, tirano indietro le orecchie).

Occorre tenere presente che la capacità di un cane di comunicare può essere ostacolata dalle caratteristiche della razza di appartenenza (per esempio, le orecchie tozze, la coda mozzata, eccetera).

Farsi aiutare da un buon libro sulle comunicazione del cane o da un esperto è sempre consigliabile di fronte a dei dubbi, il “fai da te” a volte può portare a confusione e ad un rapporto non in sintonia.

La storia di Quick può aiutarti a capire il tuo cane

© Riproduzione riservata