Per il nostro amico a quattro zampe vogliamo sempre e solo il meglio, non c’è dubbio. Ma cosa è realmente il meglio? Si dice che gli amanti degli animali amino anche la natura e l’ambiente. Ma è davvero così? La risposta purtroppo è no.
A cura di GIADA IACOPINI – Co-founder Hygge S.r.l.
Qualità dentro e fuori la scatola
Sebbene il binomio sembri collaudato, nell’epoca dove parlare di ecofriendly e rispetto dell’ambiente fa molto bon ton chic, il pet food resta un passo (facciamo anche due) indietro.
L’acquirente, è molto attendo all qualità del cibo che compra, ma una crocchetta di buona qualità non basta di certo per essere in linea con quegli standard che ormai dovrebbero essere inclusi in ogni prodotto che produciamo.
L’impatto ambientale di un imballaggio, la sostenibilità dell’approvvigionamento delle materie prime, ma anche la scelta etica dei fornitori sono tematiche importanti. Anche nel pet food.
Ogni giorno siamo bombardati dalle parole “biodegradabile” e “riciclabile”.
Ma fermatevi un attimo a pensare: quante volte avete sentito queste parole associate agli alimenti del vostro cane?
Sostenibilità del petfood
Da poco tempo si è iniziato a parlare di sostenibilità anche con riferimento agli alimenti per cani e gatti. Questo è un mercato che nel nostro Paese conta dimensioni più che rispettabili, con gli oltre 2 miliardi di euro di giro d’affari movimentati nel 2019. Un trend di continua crescita.
Tuttavia esistono ancora aziende sul mercato che producono ogni giorno milioni di confezioni composte per lo più da materiali accoppiati che confluiscono poi nei rifiuti “indifferenziati”.
Un montagna indifferenziata
Per farvi capire la portata del problema ecco alcuni numeri. I cani, in Italia, nel 2020 erano intorno a 11 milioni.
Ognuno di questi 11 milioni di cani mangia – nella migliore delle ipotesi – 10 confezioni di cibo ogni anno. Fate la moltiplicazione e otterrete un’idea della quantità di rifiuti non riciclabili prodotti ogni anno nel solo settore del pet food.
Nonostante ciò, come detto, non tutte le aziende del settore pet food hanno fatto una precisa assunzione di responsabilità in materia ambientale – intraprendendo azioni concrete per stimolare un cambiamento di sensibilità all’interno del settore.
Hygge Petfood: impegno al cambiamento
Si tratta, in ogni caso, di azioni che si inseriscono in un processo di cambiamento della mentalità che richiede tempi lunghi, anche se già oggi è possibile notare alcuni segnali importanti nelle scelte dei consumatori.
Come risulta dall’ultimo rapporto Assalco, i proprietari di cani e gatti sono più sensibili alla salute e al benessere dei loro animali, ma anche attenti a evitare gli sprechi senza rinunciare alla qualità. In questo quadro la sostenibilità rappresenta l’ideale e naturale chiusura del cerchio.
Hygge Petfood vogliono essere pionieri nei prodotti “naturali e sostenibili” e questo significa prendersi la responsabilità di innescare altri circoli virtuosi che stimolino la domanda dei consumatori, nello specifico una domanda di sostenibilità.
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