Come proteggere i nostri gatti dalla cistite

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Proteggere il gatto dalla cistite

Le nostre piccole tigri di casa sono molto esposte a un insidioso nemico; la cistite, come possiamo proteggere i nostri gatti da questa fonte di dolore cronico e ricorrente? Questo disagio si combatte solo prestando attenzione ai primi sintomi e, soprattutto, imparando a controllare i più comuni fattori di rischio.

A cura del Dott. Stefano Bo – Med Vet, LP, Torino Presidente Senior SIMEF (Società Italiana di Medicina Felina)
stefano@veterinariassociati.it

La cistite una malattia da stress

Un tempo la chiamavano “sindrome urologica felina”. Oggi, la cistite del gatto è conosciuta come il “vaso di Pandora” della medicina felina. A significare che sulla vescica del gatto si riversano tutti i “mali” del mondo: da calcoli, tappi uretrali, tumori; a infezioni, traumi, difetti anatomici dell’apparato urinario, farmaci, sostanze tossiche, malattie metaboliche e disfunzioni ormonali.

Tutte situazioni capaci di scatenare la risposta infiammatoria della vescica e dare avvio a un quadro molto variabile di sintomi; con difficoltà a urinare correttamente, forte dolore e, nei casi più gravi e urgenti, completa ostruzione delle vie urinarie.

Esiste anche una forma di cistite (detta idiopatica o interstiziale) che non ha nessuna causa apparente e che colpisce in modo particolare proprio lui; il nostro giovane gatto, che passa la vita rinchiuso nei nostri appartamenti, magari in compagnia di altri amici a quattro zampe. Castrato o sterilizzato, molto spesso in sovrappeso perché poco attivo e molto alimentato.

Ebbene, questo micio sviluppa cistiti molto dolorose e ricorrenti, fondamentalmente perché reagisce in maniera esagerata a stress ambientali di varia natura. Un trasloco, una convivenza difficile con il proprietario, continui scontri con i propri simili magari per conquistare il cibo o lo spazio nella cassetta igienica; una casa priva di giochi, terrazzi, scale o nascondigli, adatti a stimolare la naturale curiosità e la tendenza al comportamento predatorio tipico dei felini.

Ambiente dove vive il nostro gatto nella foto un piccolo gattino con il suo gioco di pelisce
Il gioco è molto importante

Primo passo: miglioriamo l’ambiente

Per proteggere i nostri gatti dal pericolo “cistite” dobbiamo agire su più fronti. Prima di tutto l’ambiente di vita, da rendere il più possibile stimolante e privo di stress. A cominciare, ad esempio, dalla corretta gestione delle cassette igieniche, che vanno regolarmente pulite, posizionate in luoghi poco frequentati della casa. Disposte distanti dalle zone dedicate al cibo, in caso di mici che coabitano, disposte in più punti diversi, proprio per diminuire lo stress da competizione.

Molto importante anche la gestione della zona “cibo e bevande”, individuando ad esempio il tipo di ciotola preferita (possibilmente di vetro o porcellana). Scegliamo luoghi tranquilli e sicuri (ad esempio, a ridosso di un muro) e preoccupandosi che l’acqua sia sempre fresca e, magari, in movimento (rubinetti, fontanelle).

Fondamentale anche il cosiddetto “arricchimento” dell’ambiente di casa. Adottare, cioè, delle strategie che permettano al gatto di organizzare il proprio territorio in base alle sue caratteristiche di felino; facilitargli l’occupazione dello spazio nelle tre dimensioni posizionando, ad esempio, scaffali e “alberi da gatto”; consentirgli l’accesso a nascondigli e l’esplorazione di spazi ristretti e oscuri (borse e interni degli armadi); incentivare le sue attività di gioco e caccia.

Il controllo dietetico è fondamentale per proteggere i nostri gatti dalla cistite.

Nei gatti con tendenza alla cistite, sono da preferire cibi umidi e, soprattutto, si deve in tutti i modi cercare di favorire l’assunzione di acqua; proprio nel tentativo di diluire al massimo le urine. Essenziale scegliere anche diete dedicate che non favoriscano la comparsa di calcoli di varia natura e, dunque, predispongano allo sviluppo di cistite.

Oggi, la Ricerca nel settore della Nutrizione animale ha inoltre fatto passi da gigante identificando sostanze che, integrate con la dieta, sono in grado di esercitare effetti di rinforzo e protezione sull’intero tratto urinario.

Le sostanze più innovative e sicure sono le aliamidi, lipidi naturalmente prodotti dai tessuti (vescica compresa) e capaci, quando somministrate per via orale, di ottimizzare le vie di protezione che l’organismo animale naturalmente possiede per contrastare danni di varia natura e recuperare il proprio equilibrio interno (omeostasi).

L’aliamide più adatta al distretto vescicale è la palmitoil-glucosamina (PGA). Assunta per via orale nella forma attiva e biodisponibile, potenzia i sistemi protettivi a livello vescicale e rilascia anche glucosamina, mattone da costruzione di quel sottile strato protettivo che riveste l’epitelio vescicale e la cui integrità è messa a rischio in corso di cistite.

In ultima analisi, si può proprio dire che per proteggere il gatto da uno dei suoi più temibili nemici (la cistite, appunto) “l’unione fa la forza”. Tanti stratagemmi da utilizzare in combinazione, che possono però evitare ai nostri adorati felini di casa una vita di sofferenze e disagi sempre più pesanti.

Gatto sul suo tiragraffi
Gatto sterilizzato in sovrappeso

Quando sospettare la presenza di una cistite?

I sintomi sono molti e piuttosto eclatanti. L’animale non trattiene più la pipì dalla sera alla mattina successiva, oppure perde goccioline sul pavimento, oppure emette di frequente piccole quantità di urina. Altre volte è possibile notare una certa difficoltà durante l’atto del fare pipì (miagolii, mugolii o addirittura guaiti), altre volte ancora è possibile vedere la presenza di tracce di sangue nell’urina stessa.

La cosa peggiore è quando si nota che l’animale non riesce più ad urinare oppure urina goccia a goccia: in questi casi il sospetto di una ostruzione uretrale deve farci correre immediatamente dal Veterinario.

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