Nei conigli da compagnia, le malattie genetiche sono di frequente riscontro anche se spesso vengono confuse con patologie di natura neurologica. Le malattie genetiche del coniglio vengono ereditate dai genitori e quindi sono trasmissibili geneticamente alla prole.
A cura della Dott.ssa EMANUELA TETTA Medico Veterinario – Adelfia (BA) Emanuela.tetta@virgilio.it
Mappa cromosomica malattie genetiche del coniglio
Il genoma del coniglio è strutturato da 22 coppie di cromosomi, 21 coppie di cromosomi autosomici ed 1 coppia di cromosomi eterosomici; che determinano il sesso dell’individuo, secondo lo stesso schema dell’uomo: xy maschio, xx femmina.
Le informazioni genetiche sono codificate dal DNA contenuto nel nucleo cellulare; su ogni cromosoma, sono presenti un gran numero di geni che possono trovarsi nello stesso punto nello stesso cromosoma che viene definito “locus genico”. Ogni gene è identificato con una lettera: il carattere dominante viene identificato con lettera maiuscola, mentre il carattere recessivo viene identificato con una lettera minuscola.
Ogni carattere di un individuo è controllato da una coppia di geni che si dicono “alleli” e provengono uno da un genitore e uno dall’altro. Se tali geni sono uguali l’animale che li possiede si dice “omozigote” se sono antagonisti l’individuo è “eterozigote”. Tali caratteri trovano la loro espressione nel fenotipo e nel genotipo. Col termine di fenotipo si intende l’insieme dei caratteri anatomici e fisiologici di un individuo; il genotipo ne indica, invece, il patrimonio genetico ed ereditario.
Le mutazioni
Talvolta si può osservare in un individuo la comparsa di un carattere che non era presente né nei suoi genitori, né nei suoi antenati. In questo caso si dice che è avvenuta una “mutazione”, ossia un cambiamento dell’informazione genetica preesistente che porta alla comparsa di un nuovo carattere.
Se la mutazione avviene nel DNA di una cellula sessuale verrà trasmesso alla discendenza; se invece avviene in una cellula somatica l’effetto della mutazione si manifesta solo nell’organismo che la porta. Molte mutazioni non sono compatibili con la vita, altre sono compatibili anche se arrecano danni più o meno gravi, alcune addirittura possono apportare caratteri positivi.
Albinismo
Una mutazione, osservata per la prima volta in una famiglia di conigli di razza Cincillà, è l’albinismo.
Questa mutazione è dovuta alla presenza di un singolo gene autosomico recessivo ed è caratterizzato dall’assenza, più o meno estesa, di pigmento nella pelle nei suoi annessi e nell’occhio. Nell’albinismo il soggetto presenta assenza totale del pigmento; mostra cute di colorito rosa pallido con peli del mantello sottili e di colore bianco, mentre l’iride, priva di pigmento, tende al rosso.
Zampe in fuori (splay leg)
Il termine “zampe in fuori” è il nome descrittivo comunemente applicato, ai conigli che non hanno la capacità di raggiungere la posizione eretta. Sono incapaci di effettuare movimenti di adduzione di uno o più arti, che lo costringono ad assumere un tipico aspetto “in fuori”. Con l’addome giacente e la possibilità di effettuare solo dei piccoli, goffi movimenti delle zampe solo in senso orizzontale.
Questa condizione patologica è il risultato di mutazioni geniche, come la ipoplasia pelvica, la lussazione del femore (lu/lu) la curvatura distale ereditaria delle zampe anteriori. Questa anomalia sembra favorita dall’accoppiamento tra soggetti consanguinei (razza Lop). In genere, si manifesta molto precocemente nei primi mesi di vita e, nei casi più gravi, tutte le zampe possono essere completamente paralizzate; gli animali colpiti appaiono, comunque, mentalmente vigili ed espletano le grandi funzioni organiche.
Anomalie malattie genetiche nel coniglio
Le anomalie genetiche sono il risultato, per la maggior parte dei casi, dell’azione di geni recessivi. Come alcune forme di nanismo e di anomalie a carico dello scheletro; in particolare l’accorciamento delle falangi (brachidattilia), lo sviluppo eccessivo della mascella (brachignatia) e la spina bifida a carattere letale, spesso accompagnata da palatoschisi e cifosi.
Tra le anomalie a carattere recessivo, si annoverano anche quelle a carico del sistema nervoso centrale; l’atassia, la contrattura muscolare, la paralisi agitante o tremor ed infine il coniglio acrobata.
Con questa ultima definizione si fa riferimento ai conigli che inizialmente presentano un’andatura normale e camminano sulle quattro zampe. Poi, improvvisamente, innalzano verticalmente i quarti posteriori e procedono sugli arti anteriori, come gli acrobati.
Geni a carattere dominante, sono responsabili di anomalie oculari come il coloboma retinae, di anomalie dentarie, di idrocefalia e di una forma di nanismo detto “coniglio bassotto”. Oltre ai geni chiaramente indesiderati, perché determinano gravi anomalie organiche, vi sono quelli che causano difetti in rapporto ai canoni degli standard e che possono pregiudicare la qualità di vita degli animali.
Uno di questi caratteri è dato dall’abnorme crescita dei denti incisivi che, non è determinato geneticamente; esso infatti dipende dall’imperfetto combaciare del margine libero degli incisivi (malocclusione), che inibisce la normale usura di questi denti che come è noto, sono a crescita continua. Anche la malocclusione, non è geneticamente determinata perché, a sua volta, dipende dall’anormale sviluppo della mandibola (prognatismo), che invece ha una base ereditaria.
Anomalie del portamento delle orecchie
Il coniglio porta normalmente le orecchie in posizione eretta. Esaminando una serie di linee di conigli incrociati consanguineamente, si è osservata una condizione designata come “orecchio abbassato”; nella quale le orecchie sono lasciate penzolare verso il basso ed anteroventralmente dalle loro basi. Questa condizione riconosce l’intervento di più geni.
L’orecchio abbassato si distingue dall’orecchio penzolante o cadente. Caratteristico della razza Ariete, le orecchie, forse a causa del loro peso, semplicemente, pendono verso il basso partendo dal loro punto di attacco sulla testa. Frequenti sono le differenze di lunghezza delle orecchie per le quali un coniglio presenta orecchie più grande rispetto al controlaterale che si presenta più piccolo. Questa condizione è una espressione dell’eredità poligenica o intermedia.
Dalla disamina di quelle che sono le malattie genetiche che compaiono nel coniglio; appare evidente che, quando il coniglietto viene acquistato venga portato all’attenzione di un Medico Veterinario specializzato. Che, effettuando un’accurata visita dentale può evidenziare la presenza di tale anomalia.
Fondamentale, per evitare l’abbandono del coniglio, è far capire ai proprietari che la malocclusione può essere gestita attraverso il controllo della lunghezza dei denti e dall’opportunità di eseguire l’escissione chirurgica dei denti esuberanti.
Spesso la malocclusione non riguarda solo gli incisivi ma anche i molari e premolari. Che se non correttamente pareggiati possono sfondare l’osso incisivo o mandibolare provocando formazioni ascessuali. Altre volte la malocclusione è acquisita, ossia dovuta ad una errata alimentazione che non favorisce la corretta usura della tavola dentaria. O nella peggiore delle condizione favorire la comparsa di punte dentali che inficiano in maniera significativa la dinamica della masticazione.