Per malattie zoonosiche nel coniglio si intende qualsiasi malattia e/o infezione che possa essere trasmessa naturalmente direttamente o indirettamente tra gli animali e l’uomo. E per le quali vige un rigido protocollo legislativo che prevede sequestro e eliminazione degli animali colpiti.
A cura della Dott.ssa EMANUELA TETTA Medico Veterinario – Adelfia (BA) Emanuela.tetta@virgilio.it
Il coniglio nano ha subito nel corso degli anni una domesticazione forzata, stravolgendo la sua naturale identità di animale selvatico. Le sue abitudini ataviche sono state soppiantate da comportamenti acquisiti imposti dall’uomo considerandolo a tutti gli effetti un animale da compagnia. Così non c’è da stupirsi se li ritroviamo accucciati accanto ai loro proprietari o a farsi coccolare dispensando “bacetti”, così come avviene per gli altri animali domestici.
ATTENZIONE: siete propri sicuri che il vostro coniglietto sia perfettamente sano e libero da agenti patogeni facilmente trasmissibili che possono influire negativamente sulla vostra salute?
Cosa sono le malattie zoonosiche nel coniglio
Il coniglio d’affezione dal momento in cui viene colpito da una delle malattie zoonosiche che possono costituire motivo di preoccupazione igienico-sanitaria, non è soggetto a provvedimenti legislativi, non viene sacrificato ma viene curato (quando è possibile) per salvargli la vita.
Questo comportamento “conservativo” da parte del proprietario non è prudente né legale poiché anche un singolo coniglio ammalato costituisce un serbatoio del virus favorendo la sua propagazione a tutti i conigli conviventi. In questi casi sarà il Medico Veterinario Specializzato a dare utili indicazioni nel rispetto delle norme di legge vigenti riguardanti le malattie zoonosiche.
Come si trasmettono le malattie zoonosiche del coniglio e altri animali
La diffusione delle malattie trasmissibili parte dalla presenza di animali ammalati nelle postazioni di sosta, come i negozi di animali, nelle gabbie da esposizione che vengono allestite nelle fiere e nelle mostre dove la promiscuità con animali di diverse specie costituisce un fattore predisponente la diffusibilità dell’agente patogeno che poi per contatto diretto passa all’uomo.
Particolarmente colpiti sono i bambini, che non resistono alla tentazione di accarezzare i coniglietti che vengono proposti per la vendita o che vengono acquistati e manipolati senza precauzioni. Spesso, infatti, il coniglio viene portato all’attenzione di un Medico Veterinario solo quando sia l’animale che i proprietari presentano segni clinici inequivocabili di una determinata malattia infettiva.
Malattie veramente pericolose
È importante, però, per non creare inutili allarmismi, distinguere quelle che sono le malattie proprie della specie cunicola e quelle che invece possono contagiare anche l’uomo. Le malattie considerate pericolose per la loro capacità di diffondersi velocemente ed essere responsabile della elevata mortalità dei conigli sono essenzialmente due: la Malattia emorragica virale (MEV o epatite necrotica infettiva), e la Mixomatosi. Entrambe vengono trasmesse da vari vettori, ma le zanzare sono i maggiori responsabili della loro diffusione. Sono malattie mortali, per le quali non esistono rimedi tranne che la prevenzione, ossia sottoponendo i conigli alla vaccinazione.
Le malattie zoonosiche pericolose anche per l’uomo interessano particolarmente la cute, come le rogne.
In particolare la rogna sarcoptica e le dermatofitosi (micosi), ma anche la pulicosi (pulci) e la pediculosi (pidocchi) possono colonizzare l’uomo. Non sono rare però anche infezioni batteriche e protozoarie come:
- la Pasteurellosi (Pasteurella multocida)
- la Salmonellosi (Salmonella spp.)
- la Stafilococcosi (Staphylococcus spp.)
- la Streptococcosi (Streptococcus spp.)
- la Tubercolosi (Mycobacterium tubercolosis)
- la Pseudotubercolosi
- (Yersinia pseudotubercolosis)
- la Chlamidiosi (Chlamydia trachomatis)
- la Listeriosi (Listeria monocytogenes)
- la Tularemia (Francisiella tularensis)
- la Bordetellosi (Bordetella bronchiseptica)
- l’Encefalite (Encephalitozoon cuniculi)
- la Toxoplasmosi (Toxoplasma gondii)
- la Sarcosporidiosi (Sarcocystis cuniculi)
- la Criptosporidiosi
- (Cryptosporidium cuniculus o parvum)
- la Coccidiosi (Eimerie spp.)
- la Pneumocistosi (Pneumocystis carnii)
- la Borelliosi (Borrelia burgdorferi).
Cosa fare per prevenire le zoonosi
Condizioni fondamentali per prevenire possibili contagi sono:
- Rispetto rigoroso delle norme igieniche sia dell’ambiente dove alloggia il coniglio che di comportamenti appropriati e prudenti nel contatto con altri animali o con conigli infetti;
- Appena il coniglio viene acquistato e prima che venga a stretto contatto con i componenti della famiglia è opportuno sottoporlo all’attenzione di un Medico Veterinario Specializzato in Animali Non Convenzionali, che oltre a verificare lo stato di salute dell’animale, fornirà indicazioni utili per la sua gestione;
- evitare il contatto molto ravvicinato con il coniglio, anche quando risulti esente da malattie contagiose;
- evitare di accarezzare o maneggiare conigli di cui non si conosce la storia sanitaria;
- se si intende fare accoppiare i propri conigli, è bene assicurarsi che i soggetti proposti siano in buona salute;
- evitare la contaminazione degli alimenti, utilizzando mangiatoie che si sospendono alle pareti della gabbia o del box e rastrelliera per il fieno;
- evitare condizioni stressanti e qualsiasi altra situazione critica che possono indurre immunodepressione;
- improntare una profilassi vaccinale appropriata a seconda del territorio di appartenenza.
La prevenzione e la prudenza dunque rimangono sempre l’arma migliore per preservare la salute del coniglio e dell’uomo.