E’ molto importante saper gestire il coniglio quando diventa anziano. Infatti le aspettative di vita del coniglio d’affezione, indipendentemente dalla sua taglia, sono più ottimistiche, rispetto alla durata della vita dei conigli da reddito. E’ importante, non sottovalutare questa delicata fase della sua vita che, come per altri animali, richiede una maggiore attenzione, sia nella gestione ambientale che alimentare.
A cura della Dott.ssa EMANUELA TETTA Medico Veterinario – Adelfia (BA) Emanuela.tetta@virgilio.it
Come gestire il coniglio anziano
Nel corso degli anni, il coniglio è diventato a tutti gli effetti un animale da compagnia al quale vengono riservate cure e attenzioni per preservare il suo benessere psico-fisico.
Per queste motivo, un coniglio “anziano”, non muore di vecchiaia (evenienza rara). Ma al contrario, muore perché il proprietario non possiede le conoscenze tecniche e gestionali di questa specie. Trascurando di fatto le sue necessità primarie e a volte, purtroppo, si crede che qualsiasi condizione morbosa sia connaturata all’età e che quindi, bisogna rassegnarsi a perdere il proprio coniglio, come un evento ineluttabile.
Attenzione: l’età media di un coniglio di affezione, è di 8 anni, l’età geriatrica invece, inizia già a 5 anni.
Come trattare il paziente geriatrico
Le attenzioni, verso un coniglio anziano, devono cominciare dal gestire alimentazione e ambiente.
Un coniglio anziano sicuramente nel corso degli anni ha acquisito dei comportamenti che spesso non corrispondono alle sue ataviche abitudini. Perchè è cambiato il suo modo di vivere e la capacità di relazionarsi con altre specie domestiche e con l’uomo. Non c’è da sorprendersi se un gatto o un cane che sono predatori vivano assieme con un coniglio prendendosi cura gli uni degli altri.
L’Alimentazione
Il coniglio, più di altri animali domestici, con l’età, va incontro a modificazioni biologiche e ad un rallentamento progressivo, di tutte le funzioni metaboliche, a cominciare dal rallentamento della dinamica fisiologica del complesso apparato digerente, con una significativa riduzione della popolazione microbica intestinale e ciecale.
Il peso corporeo aumenta, per il deposito di grasso che si accumula nel corso degli anni per la somministrazione di alimenti inappropriati o non sottoposti ad un razionamento giornaliero. Dalla sterilizzazione chirurgica e anche dalla scarsa attività fisica soprattutto se il coniglio vive confinato in una gabbia. Al contrario, un coniglio eccessivamente magro, è sicuramente un coniglio sofferente, con un accentuato scadimento, delle condizioni generali tipiche di una cattiva gestione dello stesso nell’ambiente domestico.
La cavità buccale del coniglio anziano, presenta numerose anomalie: tartaro dentario, iperplasia gengivale, periodontite, che portano ad un cambiamento della tavola dentaria, favorendo condizioni più o meno serie, di malocclusione.
Le esigenze nutrizionali si modificano preferendo alimenti che il sofisticato sistema olfattivo riconosce come “noto”, anche se gli alimenti somministrati sono di scarsa qualità o non appropriati come il pellet complementare e l’abuso di snack.
Per questo motivo l’alimentazione e dunque la razione giornaliera deve essere particolarmente curata somministrando un pellet di qualità per i conigli adulti (1-2 cucchiai al giorno). Somministrazione di prebiotici, aumento della fibra alimentare con l’assunzione di fieno di buona qualità e alimenti vegetali verdi opportunamente razionati, evitando l’uso eccessivo di alimenti ricchi di carbonati e di zuccheri come la frutta.
Gestire il coniglio anziano nell’ambiente domestico
Un coniglio anziano specie se è vissuto sempre nello stesso ambiente ha consolidato le sue abitudini che gli garantiscono sicurezza e padronanza del territorio per soddisfare le sue esigenze fisiologiche come il bere o mangiare ma anche per rilassarsi ed effettuare la toelettatura quotidiana del suo corpo.
Spesso predilige zone nascoste della casa o si rifugia nella casetta messa a sua disposizione all’interno della gabbia o del box. Un coniglio anziano deve essere costantemente monitorato. Poiché a causa di problematiche legate all’età potrebbe avere dolori articolari che impediscono di prelevare il ciecotrofo o di provvedere alla toelettatura del suo mantello.
Il mantello, si modifica nel corso della senescenza a causa del fisiologico calo dell’attività follicolare, che tende a diradare il pelo, presentandosi secco e fragile. La cute, perde elasticità, con una predisposizione all’ipercheratosi, che interessa anche i “cuscinetti” digitali; questo fa si che anche la capacità di regolare la temperatura corporea diminuisce portando il coniglio a non muoversi più di tanto, preferendo un atteggiamento raccolto del corpo in un angolo della gabbia o della sua tana, muovendosi solo per soddisfare le sue necessità primarie (mangiare e bere).
Le unghie, si presentano più fragili e si sfaldano facilmente e spesso si evidenziano processi distrofici, con la totale avulsione dell’unghia dal letto ungueale.
Patologie del coniglio anziano
Le problematiche, che più frequentemente si osservano nel coniglio anziano, riguardano soprattutto la sfera genitale. Nelle femmine adulte, sono di facile riscontro, neoplasie delle ghiandole mammarie come conseguenza di squilibri ormonali o di metastasi derivanti da adenocarcinomi uterini, piometra, endometriti.
Nei maschi, sono molto frequenti neoplasie testicolari (seminomi e sertoliomi) che si evidenziano solo se il coniglio viene regolarmente visitato da un medico veterinario specializzato o quando compaiono vistose masse nella zona perigenitale.
Sono altrettanto frequenti, casi di ipercalciuria, di cistiti batteriche recidivanti, di calcolosi e di pododermatite ulcerativa, che colpiscono entrambi i sessi. La comparsa di tali forme morbose, inizia a partire dai 3-5 anni. Per questo, è opportuno che i proprietari sottopongano il coniglio, ad esami di routine, come l’esame delle urine, delle feci e un prelievo di sangue.
L’attività cardiaca, diminuisce per una possibile insufficienza valvolare, all’esame autoptico infatti, non sono rare le miocardiopatie. I polmoni, perdono la loro elasticità e diventano più sensibili alle infezioni. Anche la funzionalità renale, ne viene compromessa.
Se la gestione del coniglio viene effettuata correttamente è più facile preservare il suo stato di salute. Prolungandone la vita con delle diagnosi precoci e sottoponendolo ad una appropriata profilassi vaccinale, nonché all’osservanze delle norme di medicina preventiva ed un corretto piano alimentare.