Per cura dell’igiene personale si intende l’insieme di provvedimenti necessari per proteggere il coniglio dall’aggressione di agenti patogeni che potrebbero compromettere il suo benessere e la convivenza con i loro proprietari.
A cura della Dott.ssa EMANUELA TETTA Medico Veterinario – Adelfia (BA) Emanuela.tetta@virgilio.it
Cura dell’igiene del coniglio
Di seguito elenchiamo le misure profilattiche fondamentali riguardano:
- Cura dell’igiene del mantello del coniglio.
- Delle zampe e delle unghie.
- Igiene delle mucose apparenti.
- Cura e Igiene degli occhi del coniglio.
- Igiene della bocca e dalla cavità orale.
- Igiene delle ghiandole cutanee.
- Cura e igiene delle orecchie.
Igiene e cura del mantello del coniglio
Il coniglio trascorre la maggior parte del suo tempo a toelettarsi, non appena finisce il pasto o subito dopo la pulizia della gabbia. Entra in uno stato di confort che lo induce a dedicarsi al suo corpo, intraprendendo manovre atte a rimuovere, con le zampe anteriori, residui di cibo dalla bocca, di secrezioni o polvere dalla regione orbitale (piccola toelettatura).
Dopodiché passa alla toelettatura del mantello (grande toelettatura).
Questa pratica dura anche una mezz’ora. Alla fine si sdraia o tiene il corpo raccolto sotto di sé e molto spesso sonnecchia. Questo comportamento è istintivo e quotidiano nel coniglio in buona salute, mentre se queste attenzioni vengono trascurate o ridotte significa che qualcosa non va.
È opinione diffusa che il coniglio debba essere lavato (come accade per cane o gatto), per eliminare il cattivo odore, ma questa convinzione è errata. I conigli non vanno bagnati, a meno che non sia strettamente necessario. Infatti, non appena il mantello viene a contatto con liquidi di qualsiasi natura, tende ad agglutinarsi e ad infiltrirsi, rendendo difficile qualsiasi tentativo di spazzolarlo.
Il lavaggio, di parti del mantello o del corpo, è ammesso solo se presenta diarrea o il ciecotrofo rimasto attaccato al pelo della regione perianale. In questi casi basta avvicinare, dopo un adeguato contenimento, il treno posteriore del coniglio sotto l’acqua corrente tiepida e rimuovere lo sporco. Oppure utilizzare una bacinella con uno shampoo delicato e lavare, sciacquare ed asciugare usando solo un asciugamano. Non lasciare mai che il mantello si asciughi da solo, ma assicurati che almeno il sottopelo sia asciutto.
No deodoranti!!
È tassativamente vietato, spruzzare sul corpo del coniglio, deodoranti, profumi. Ma soprattutto evitare l’uso smodato di salviettine igienizzanti che contengono sostanze glicerinate e profumazioni più svariate. Queste sostanze vengono sistematicamente rimosse e ingerite durante il leccamento del mantello, predisponendolo a possibili intossicazione da sostanze chimiche o a dermatiti allergiche pruriginose. Diffidare anche degli shampoo formulati per i conigli e roditori dove non sono specificati i loro componenti chimici. Attenzione soprattutto a quelli che hanno la pretesa di sbiancare il mantello del coniglio.
Utilizzare con molta cautela i prodotti antiparassitari per uso esterno, eliminando quelli che vengono aspersi sul mantello come spray o polveri, preferendo invece quelli a spot-on, che sono ben tollerati dal coniglio ed hanno una maggiore efficacia. Attenzione! Questa innocuità non viene garantita per il fipronil, una molecola che ha una particolare affinità con i lipidi cutanei e che svolge un’azione tossica (quasi sempre dose dipendente): è meglio ricorrere ad altre molecole ad azione antiparassitaria ampiamente testate sul coniglio, garantendone la loro efficacia e innocuità.
Per una corretta igiene del mantello, il proprietario non deve fare altro che occuparsi della pulizia della sua gabbia o degli spazi che gli sono dedicati, della rimozione quotidiana della lettiera e fornirgli una dieta alimentare equilibrata e bilanciata. Se il coniglio possiede un folto mantello ed è abbastanza socializzato, è buona pratica eseguire quotidianamente la spazzolatura del mantello con spazzole morbide, per evitare che si formino dei nodi nei quali vengono intrappolati i pellet fecali, residui di cibo e lettiera.
Igiene e cura delle unghie del coniglio
In natura, il coniglio consuma le sue unghie durante le attività di scavo sia per la costruzione della tana o per la ricerca di radici per alimentarsi. In cattività questa attività viene a mancare e l’unica cosa che il coniglio scava è la sua lettiera che ovviamente non favorisce il consumo delle unghie, per l’inefficacia dei suoi componenti. Oltre alla cura del mantello, dunque, è bene preoccuparsi anche dello stato igienico delle unghie, le quali devono essere accorciate almeno ogni 15-20 giorni.
Il curettage delle unghie deve essere eseguito con l’utilizzo di un tagliaunghie a ghigliottina, facilmente reperibile nei negozi di animali. Si può utilizzare anche un normale tagliaunghie. È fondamentale però che gli strumenti siano sempre puliti. Il taglio risulta particolarmente facile quando il coniglio presenta unghie non pigmentate che lasciano trasparire la lunghezza della vena, accuratamente preservata effettuando il taglio subito dopo la stessa.
Quando le unghie sono pigmentate e la vena digitale non è visibile (nemmeno utilizzando una fonte luminosa) basta effettuare il taglio nel punto in cui l’unghia inizia a dirigersi verso il basso, ma non più in alto. Se malauguratamente si dovesse recidere il vaso provocando un sanguinamento dell’unghie, basta esercitare una compressione con una garza o con del cotone idrofilo sull’unghia interessata.
Cura e Igiene delle zampe del coniglio
All’ispezione delle unghie si aggiunge quasi automaticamente l’osservazione dello stato igienico delle zampe e, se si è abbastanza pratici e il coniglio è collaborativo, è consigliabile spulciare anche tra gli spazi interdigitali, scostando delicatamente il pelo, senza traumatizzare l’arto.
Particolare attenzione deve essere posta anche all’osservazione della superficie di appoggio degli arti. In particolar modo nei soggetti di taglia medio-grande (tipo Testa di leone, Ariete, etc…), negli obesi e negli anziani, per la possibile presenza di lesioni podali. L’apprezzamento della colorazione del pelo delle zampe riveste la sua importanza clinica, in quanto le zampe del coniglio devono essere sempre asciutte e pulite.
Qualsiasi colorazione anomala del pelo delle estremità articolari o il rilievo di materiale organico (feci, escreti e secreti) potrebbe essere indicativa di disfunzioni organiche. Le quali riguardano l’apparato respiratorio, l’apparato gastroenterico e l’apparato genito-urinario. Nel momento in cui ci accorgiamo della presenza di una leggera rarefazione del pelo sulle prominenze ossee delle zampe o a carico dei cuscinetti digitali è importante intervenire tempestivamente prima che la stessa evolve in ulcera di difficile risoluzione.
Cura ed Igiene degli occhi del coniglio
Nella cura dell’igiene personale è importante l’ispezione delle mucose apparenti, come quelle oculari e orali. In particolare, il benessere degli occhi dipende:
dal tipo di lettiera utilizzata e dalla sua gestione;
- dal tipo di alimento: pellets polverosi o carente dal punto di vista qualitativo;
- dalla posizione della gabbia o del box: azione delle correnti d’aria o degli sbalzi di temperatura, ambienti umidi, ambienti fumosi e inquinati;
- da malattie locali o sistemiche, che possono coinvolgere anche le strutture oculari;
- dalla quantità di luce presente nel locale dove soggiorna il coniglio.
Come ci si prende cura dell’igiene degli occhi
Il controllo dello stato delle strutture oculari da parte del proprietario, deve essere quotidiano ed attento.
Dopo aver avvolto il coniglio in un asciugamano e posizionato a pancia in su, si procede alla rimozione di secrezioni e di pulviscolo dalle mucose oculari e di tutta la regione perioculare. Utilizzare un batuffolo di ovatta imbevuta di fisiologica o di detergente oculari che sono utilizzati anche nel cane e nel gatto. Si può utilizzare anche l’acqua tiepida possibilmente sterilizzata o acqua borica.
L’applicazione topica di colliri o pomate comporta una certa pratica soprattutto nella contenzione del coniglio al fine di ridurre al minimo lo stress delle manipolazioni. Una volta immobilizzato, si pone l’indice sulla palpebra superiore spostandola verso l’alto, il pollice apre la palpebra inferiore, mentre un altro componente della famiglia, instilla la goccia nell’occhio. La stessa manovra deve essere eseguita per applicare pomate nel fornice congiuntivale.
L’esame particolareggiato dell’occhio e dei suoi annessi verrà, invece, eseguito dal Medico Veterinario durante la visita clinica di routine.
Igiene della bocca e della cavità orale
Quando si parla di igiene orale si pensa subito alla capacità da parte del proprietario di tenere, attraverso l’uso di presidi sanitari come spazzolini e dentifrici, in ottimo stato le gengive e i denti del proprio animale. Nel coniglio questa pratica non può essere applicata per la particolare conformazione anatomica della bocca, che non consente un’apertura adeguata e per la posizione dei denti che rendono difficile qualsiasi accesso.
L’unico modo per accertarsi dello stato di salute della sua bocca è quello di controllare periodicamente gli incisivi, che possono essere ispezionati facilmente. Per un esame più particolareggiato dello stato del cavo orale e dei denti è necessario rivolgersi ad un Medico Veterinario specializzato.
Fattori che possono influenzare l’igiene della cavità orale
Un ruolo importante per l’igiene dentale lo ricopre il tipo di alimentazione: è il fattore più importante nella prevenzione delle affezioni del cavo orale. I denti del coniglio, sono cosiddetti “ipsodonti”, sono a radice aperta, ovvero crescono continuamente.
La loro usura è favorita dal perfetto combaciamento dei piani occlusali, che durante la masticazione effettuano dei movimenti di lateralità muovendosi come una macina. Questi, oltre a consumare le superfici occlusali, tenendole pareggiate, sgretolano gli alimenti prima di essere ingoiati.
Quando, a causa della somministrazione di alimenti inappropriati o molto spesso per cause genetiche, i piani occlusali non combaciano la tavola dentaria si consuma in maniera diseguale, favorendo la crescita dei denti come gli incisivi, i molari o premolari che spesso erompono dalle branche mandibolari e mascellari, perforandone il tessuto osseo che di per sé è molto esiguo.
Infatti, il proprietario si accorge di questa problematica solo quando i denti incisivi sporgono dalle labbra e dalla presenza di formazioni ascessuali.
Igiene delle ghiandole del seno
Le ghiandole del seno o ghiandole perianale o paraproctali del coniglio sono ghiandole a struttura speciale, essendo costituite da agglomerati di ghiandole sebacee e sudoripare il cui secreto si riversa in un seno cutaneo, ai lati degli organi sessuali. Nel maschio sono situate ai lati del pene, leggermente più in basso dello stesso, nella femmina sono invece leggermente spostate cranialmente ai lati della vulva.
Producono un secreto di colore giallognolo che tende a scurirsi a contatto con l’aria e con l’essicazione, è compatto e possiede un odore caratteristico.
Il coniglio provvede da solo alla sua pulizia e a rimuovere il secreto in eccesso. Quando invece, lo stesso trascura questa pratica per diverse problematiche, conviene rivolgersi ad un Medico Veterinario specializzato che con delicatezza scolla le secrezioni in eccesso e si assicura che non vi siano processi infiammatori o infettivi a carico delle stesse ghiandole.
Igiene e cura delle orecchie del coniglio
Le orecchie del coniglio sono organi molto delicati, poiché presiedono al mantenimento della propriocezione attraverso i recettori vestibolari, alla funzione acustica e, grazie alla loro ricca irrorazione, fungono anche da apparato termoregolatore.
L’ispezione e la pulizia dell’orecchio medio e interno invece, deve essere eseguita dal Medico Veterinario. Lo stato di salute delle orecchie, deve essere verificato periodicamente per assicurarsi che non vi sia un accumulo eccessivo di cerume nel canale auricolare. O lungo la faccia interna del padiglione auricolare che possano causare scuotimenti continui della testa. Grattamenti compulsivi e che non vi siano processi infiammatori in corso come otiti batteriche, che potrebbero esitare in disturbi della propriocezione, con la comparsa di torcicollo.
Per l’igiene delle orecchie non è possibile utilizzare gli stessi presidi che si usano nel cane e nel gatto. La posizione quasi verticale e la ristrettezza del canale auricolare non consentono l’introduzione di pinze per rimuovere cerume o altro materiale organico, perché verrebbe sospinto ancora più in profondità, premendo sulla membrana del timpano.
In questi casi, quando è strettamente necessario, si preferisce praticare dei lavaggi anche solo con soluzione fisiologica, per rimuovere il materiale estraneo o instillare nel condotto auricolare, dei ceruminolitici oleosi che possano convogliare il cerume verso l’esterno, dove è più facile essere rimosso con della garza, ovatta o con un cotton fioc.
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