Il coniglio come animale da compagnia

Prendersi cura di un coniglio come animale da compagnia non è meno impegnativo ed oneroso che occuparsi di altri animali domestici. Anzi, per la loro delicata natura, questi animali hanno bisogno di maggiori cure e attenzioni.

A cura della Dott.ssa Emanuela Tetta Medico Veterinario – Adelfia (BA) Emanuela.tetta@virgilio.it

Molte delle patologie che più frequentemente si manifestano nel coniglio, infatti, sono in gran parte riconducibili a errori di gestione; a errori alimentari, a condizioni ambientali sfavorevoli, al mancato rispetto delle norme igieniche e, soprattutto, alla insufficiente informazione su come allevare i conigli di affezione.

L’informazione è fondamentale sul coniglio

Prima di acquistare un coniglio come animale da compagnia, è opportuno consultare un Medico Veterinario specializzato che esporrà in maniera dettagliata le caratteristiche della specie. Fornendo notizie sulla sua gestione, la sua alimentazione, le buone pratiche di igiene ambientale e personale.

La scelta della sua dimora, ma anche informazioni di ordine economico per avere un’idea di quanto costi allevare un coniglio come animale da compagnia; di quello che serve per il suo mantenimento, degli interventi medico-sanitari, delle visite specialistiche, delle vaccinazioni, etc.

L’arrivo a casa di un coniglio come animale da compagnia

Quando siamo sicuri di volerlo adottare procedere con l’acquisto, in genere il coniglietto viene acquistato con la gabbia. La maggior parte delle volte è più indicata per i criceti che per i conigli, a causa delle ridotte dimensioni. Una volta deciso dove alloggiare il coniglio si devono acquistare, oltre la gabbia anche tutti gli accessori che servono per l’alimentazione e per l’igiene. 

È opinione di molti e pienamente condivisa, che sia crudele rinchiudere il coniglio in gabbia concedendogli solo qualche ora di libertà per “sgranchirsi le zampe”. Ma attenzione: convivere con un animale domestico significa che tutte le sue abitudini, le peculiarità etologiche proprie della specie; devono trovare una giusta collocazione ed espressività all’interno del management familiare e ambientale. Se non si possiedono gli spazi adatti per rispettare i “diritti” e le “tendenze” del coniglio, meglio adottare un altro animale.

Sistemazione della gabbia

Se pensate di allevare il coniglietto in gabbia, è bene che sia abbastanza grande da consentirgli di sollevarsi sulle zampe posteriori senza toccare il tetto. In un angolo del fondo gabbia, se le dimensioni lo permettono, si può posizionare una cassetta igienica come quella utilizzata per i gatti; anche se è il coniglio a decidere dove eliminare le deiezioni.

coniglio come animale da compagnia
Coniglio come animale da compagnia

La lettiera svolge un ruolo importante per il benessere del coniglio. Essa può essere di origine minerale, come quella per i gatti, o naturale come i trucioli di abete, di mais o di carta riciclata. La scelta della lettiera sarà diversa a seconda che il coniglio venga detenuto in gabbia, in semilibertà o all’aperto.

Per il Coniglio scegliere una lettiera ottimale

La lettiera ottimale deve essere atossica e assorbente. Evitate quindi la paglia che, al contrario, favorisce il ristagno dell’urina sul fondo gabbia. A causa del continuo contatto, il pelo del coniglio, oltre a decolorarsi, si presenterà sempre umido e sciupato, con arrossamento della cute sottostante. Lo stesso vale per i giornali sistemati sul fondo gabbia, che oltre ad essere rosicchiati emanano un cattivo odore. 

Gli accessori per gli alimenti, quali la rastrelliera per il fieno e per le verdure e la mangiatoia, devono essere sospesi dal fondo gabbia per evitare che il cibo venga inquinato dalla lettiera e dalle deiezioni. Il beverino, preferibilmente con il beccuccio in acciaio, deve essere addossato esternamente alla parete della gabbia, l’acqua deve essere sempre fresca e pulita e ricambiata ogni giorno. Se invece il coniglio vive all’aperto si possono predisporre delle ciotole piene di acqua in più punti dello spazio a lui dedicato.

Quali alimenti scegliere

Proprio per il fatto che sono erbivori, spesso ai conigli vengono somministrati vegetali di tutti i tipi, anche quelli potenzialmente pericolosi. L’alimentazione del coniglio deve essere equilibrata e bilanciata ossia deve contenere in giusta proporzione proteine, grassi, carboidrati, ceneri e fibra grezza, per non danneggiare la delicata e complessa flora microbica dell’intestino. 

In commercio sono disponibili piccole balle di fieno per conigli contenenti diverse piante da prato. Il pellettato è indispensabile per l’accrescimento di questi pet; in commercio ci sono pellet indicati sia per i cuccioli che per gli adulti. Evitate di acquistare il pellettato complementare, ricco di frutta liofilizzata, carrube, semi di girasole, avena e grano, che risulta essere dannoso se somministrato quotidianamente.

coppia di conigli da compagnia
Le lettiere di origine minerale, anche se più economiche, vanno evitate sia per la eccessiva polverosità che per l’azione abrasiva e traumatica a carico delle zampe.

La convivenza di più conigli impone da parte del proprietario una organizzazione pratica per impedire atteggiamenti aggressivi tra i vari componenti del gruppo e soprattutto accoppiamenti con nascite non programmate.

Pericoli per il coniglio

La preoccupazione prioritaria, quando il coniglio arriva a casa, deve essere rivolta a tutto ciò che potrebbe mettere in pericolo la sua vita come la presenza di altri animali, ma anche quella di altri conigli. La convivenza di più conigli, impone da parte del proprietario una organizzazione pratica per impedire atteggiamenti aggressivi tra i vari componenti del gruppo e soprattutto accoppiamenti con nascite non programmate e desiderate. 

Particolare attenzione merita anche la presenza dei bambini, ai quali è bene insegnare come e quando maneggiare il coniglietto senza fargli del male. Inoltre, il coniglio da compagnia, proprio perché considerato tale, viene trattato come un gatto o un cane lasciando che trascorra la maggior parte del tempo nell’ambiente domestico. Proprio per questa “libertà” di girare per casa, il coniglio è più esposto ad incidenti domestici a volte fatali. 

Il motivo è semplice, il coniglio quando cammina, o meglio salta, non produce rumore perché le sue zampe sono ricoperte di pelo, perciò è difficile capire quando si trova in zone “pericolose” o quando si trova fra i piedi del proprietario che, non accorgendosi della sua presenza, rischia di colpirlo o calpestarlo. Molti proprietari, per scongiurare questo pericolo, mettono al collo del coniglio un collarino con un campanellino.

Pericoli in agguato

Attenzione alle cadute dall’alto, che possono provocare traumi seri agli arti o alla colonna vertebrale o frattura degli incisivi. Inoltre, è bene togliere tutto ciò che potrebbe essere alla sua portata e che potrebbe arrecargli danno come cavi e fili elettrici. Che, se rosicchiati, potrebbero fulminarlo o provocargli uno shock anche grave.

Sono altresì presi di mira coperte, divani, battiscopa specie se sono di legno. L’intonaco dei muri, i piedi dei mobili, delle sedie, i libri e tutto ciò che è nel loro raggio d’azione e che è “rosicchiabile”. 

È importante che al coniglio siano preclusi i luoghi dove sono conservati i presidi per l’igiene e la pulizia della casa e i detersivi per il bucato. Che possono essere aggrediti dai suoi taglientissimi incisivi, con le conseguenze che si possono immaginare. Anche le piante d’appartamento, ornamentali o da giardino sono potenzialmente pericolose. Perché, la maggior parte di esse sono venefiche, se ingerite possono intossicare il coniglio o provocarne la morte.

© Riproduzione riservata