Cavallo: lotta alle mosche ed altri ectoparassiti

Come ogni anno, immancabili, con l’arrivo della bella stagione compaiono mosche, moscherini, zanzare, tafani, ectoparassiti e per il nostro cavallo inizia una vera e propria tortura legate alla irritazione da morsicature, le reazioni di intolleranza individuale, le allergie (Dermatite estiva recidivante) e le contaminazioni di ferite specie nel periodo estivo (piaghe estive da Habronema).

A cura del Dott. Andrea M. Brignolo – Medico Veterinario

Malattie pericolose e infettive

Ancora più pericoloso è il fatto che sono numerose le malattie che possono essere trasmesse da mosche (Anemia infettiva, infestazione da Gasterophilus,), zanzare ( West Nile Disease) e zecche (Piroplasmosi, Ehrlichiosi, Malattia di Lyme) , alcune delle quali molto gravi.

L’approccio più ovvio ed istintivo è di intervenire con prodotti applicati direttamente sul mantello del cavallo..corretto, ma non del tutto.

I prodotti insettorepellenti hanno il compito di tenere lontani gli insetti, ma per risolvere il problema alla radice è indispensabile intervenire sull’ambiente disinfestando la scuderia e i luoghi limitrofi (aree verdi, stagni e letamaie).

Non esiste però un’unica soluzione, per combattere gli insetti bisogna infatti usare strategie e azioni differenti che permettano di limitare le infestazioni ambientali e di ridurre il contatto diretto dei parassiti con gli animali.

Le mosche

Fanno parte dell’ordine dei Ditteri (Diptera) che non comprendono solamente le mosche, ma anche altri insetti volanti come i mosconi e le zanzare.

La mosca domestica (Musca domestica), quella nera con dimensioni che sono una via di mezzo tra un moscerino e un moscone, è la più comune e quella con cui abbiamo maggiore familiarità.

La mosca cavallina (Hippobosca equina) è parassita specifico del bestiame. I maschi delle mosche cavalline si nutrono principalmente di polline e nettare e sono più attivi durante le ore diurne. Il morso della mosca cavallina può essere molto doloroso anche per gli esseri umani.

I Culicoidi e i Simulidi (moscerini pungenti)

Hanno l’aspetto di piccoli moscerini lunghi circa 2 mm. L’habitat di questi insetti è costituito da pozzanghere d’acqua stagnante, abbeveratoi, fango e, in generale, qualsiasi luogo umido.

La femmina è ematofaga e, contrariamente alla puntura della zanzara che colpisce i capillari sanguigni, con il suo apparato pungente provoca una piccola emorragia a livello cutaneo; attraverso questa lesione l’insetto effettua il suo pasto di sangue.

L'occhio del cavallo in primo piano con le mosche
Foto di M W da Pixabay

Le zanzare (Culicide)

Sono una famiglia di insetti dell’ordine dei Ditteri che conta circa 3540 specie. Caratteristica generale propria dei Culicidi è la capacità del particolare apparato boccale, presente esclusivamente nelle femmine, di pungere altri animali e prelevarne i fluidi vitali.

La presenza di diverse specie ematofaghe, associate all’uomo e agli animali domestici e in grado di trasmettere alla vittima microrganismi patogeni, attribuisce ai Culicidi una posizione di primaria importanza sotto l’aspetto medico-sanitario.

L’habitat delle zanzare, nello stadio giovanile, è in generale rappresentato da acque stagnanti di varia estensione e profondità, dalle piccole pozze temporanee all’acqua piovana raccolta da particolari conformazioni di manufatti di varia natura, fino alle grandi aree umide delle zone interne o costiere (stagni, paludi, foci, ecc.).

Sono colonizzate sia le acque dolci sia quelle salmastre. In generale sono evitati i corsi d’acqua, ma larve di zanzare possono essere presenti presso le rive nelle anse, dove l’acqua tende a ristagnare.

Le zecche

Sono artropodi (acari appartenenti alla classe degli Arachnidi), parassiti esterni delle dimensioni di qualche millimetro. In Italia sono presenti due famiglie di zecche: quella delle Ixodidae (zecche dure) e quella delle Argasidae (zecche molli). La loro attività è massima, nei Paesi a clima temperato, nel periodo maggio-ottobre.

L’habitat preferito è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, con microclima preferibilmente fresco e umido, ma le zecche possono trovarsi anche in zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rada.

La loro presenza dipende, infatti, essenzialmente dalla presenza sul territorio di ospiti da parassitare, per questo luoghi come stalle, cucce di animali e pascoli sono tra i loro habitat preferiti.

Le zecche non saltano e non volano ma passano dall’ambiente direttamente all’ospite (estremità delle piante, angoli di scuderie e cucce di cani, ecc). Generalmente rimangono come parassiti nell’organismo dell’ospite per un periodo che varia tra 2 e 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneamente.

Programma di controllo

Un programma di controllo degli ectoparassiti deve mantenere tali popolazioni entro un numero limitato per limitare gli effetti diretti ed indiretti della loro attività: è più efficace ed economico prevenire che combattere.

Nessun prodotto presente in commercio per le mosche e gli ectoparassiti, risolverà da solo il problema: occorre una strategia completa per contrastarli e colpirli sia dove vivono che dove si alimentano e si riproducono: all’esterno della scuderia, all’interno della scuderia e infine sul cavallo.

Trattamento esterno della scuderia

Le trappole attrattive per le mosche e i tafani possono essere usate lungo tutto il perimetro esterno della proprietà per attirare e catturare il maggior numero possibile di mosche fuori dalla scuderia, dal patio, dal canile o dalla casa.

Foto di rihaij da Pixabay

Per il contenimento delle zanzare:

  • Cambiare l’acqua degli abbeveratoi o degli altri contenitori per l’abbeveraggio almeno ogni 4 giorni, preferibilmente ogni giorno;
  • Rimuovere i contenitori (pneumatici, vecchi secchi per il mangime) dove potrebbe accumularsi l’acqua e tenere pulito l’ambiente dove si trovano gli animali;
  • Tenere i bidoni e i contenitori chiusi con un coperchio;
  • Pulire e rimuovere regolarmente i detriti dalle grondaie, per evitare che vi si accumuli l’acqua.

Trattamento della scuderia

  • -disinfestazione dell’ambiente con insetticidi specifici;
  • -trattamento della lettiera;
  • -trappole adesive;
  • -ventilatori a soffitto.

(È necessario evitare di usare le trappole attrattive all’interno della scuderia, perché potrebbero attirare un maggior numero di mosche rispetto al solito.)

  • Quando la temperatura supera i 27° C, le mosche si alimentano sul pavimento: è utile mettere le trappole sul pavimento e trattare i pavimenti con insetticidi nella stagione calda;
  • Mantenere la scuderia e il pascolo pulito e asciutto;
  • Lavare tutto l’equipaggiamento della scuderia come le tinozze del letame, le carriole, gli stivali, le coperte;
  • Mantenere il cibo coperto, evitando di lasciare accumuli e scarti di cibo sul pavimento.

Trattamento del cavallo

Se si vuole proteggere il cavallo solo quando si monta o quando è al pascolo per poche ore può essere sufficiente l’uso di un insettorepellente a base naturale (es.prodotti a base di olio di Neem).

Se si vuole invece proteggere il cavallo per più giorni è necessario utilizzare i prodotti commerciali specifici per cavalli a base di componenti chimici.

Smaltimento dei rifiuti

Sbarazzarsi periodicamente e frequentemente del materiale che favorisce la riproduzione delle mosche, come il letame, gli scarti di cibo e altro materiale organico, e tutti gli accessori che potrebbero contenere acqua stagnante. Utilizzare anche un efficace larvicida per spezzare il ciclo biologico delle mosche.

Pascolo

Valutare le ore meno indicate per tenere al pascolo il cavallo tenendo conto della infestazione prevalente dell’ambiente (Tafani, mosche, zanzare e ectoparassiti) .

Dall”alba e al tramonto le zanzare, le ore calde per i tafani , le ore del crepuscolo per i culicoidi. È utile sapere che di notte le mosche si riuniscono lontano dalle correnti e dagli spifferi, quindi è necessario trattare con cura le aree come le travi del tetto e le soffitte.

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