Il cane moderno e sociale

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Il cane moderno e sociale

Il cane moderno è un’animale sociale, come lo è anche il lupo dal quale discende dopo una sempre più grande selezione operata dall’uomo e cominciata, si suppone, circa 20.000 anni fa.

A cura di MICHELE CARICATO

In queste decine di migliaia di anni ne sono successe di cose sia a noi esseri umani che al cane nostro fedele compagno. A livello sociale, come potete immaginare, più che cambiamenti parliamo di una vera e propria rivoluzione. Dapprima uno sparuto gruppo di persone poteva, al massimo, sperare di incontrare un’altra piccola compagnia di umani.

Poi la creazione dei villaggi con una sempre maggiore concentrazione di persone e infine le città. Milioni di abitanti a stretto contatto (strettissimo) che condividono abitudini e obiettivi. E, in tutto questo, il cane sempre accanto a noi cercando di adattarsi, più o meno velocemente, a tutte queste incredibili novità.

La socializzazione iniziale del cane

Ribadiamo quindi la propensione sociale del cane moderno, ma riconosciamo anche che quella iniziale non aveva molto a che vedere con quella richiesta oggigiorno. In effetti la socievolezza del cane è tarata per essere utilizzata comunque all’interno di un “branco”. Le interazioni, i giochi, la tolleranza e la devozione sono comunque indirizzati ad uno stretto e ben preciso numero di altri esseri.

Cane moderno e sociale due cani che si annusano per conoscersi

Gli stimoli di oggi

Fino a pochi decenni fa i rumori, gli odori, le costruzioni, pavimentazioni e quant’altro non avevano niente a che fare con ciò che il cane deve assorbire e affrontare in maniera serena al giorno d’oggi e, quando si parla di un buon lavoro di socializzazione, bisogna tenerlo in considerazione.

Abituare il cucciolo ad una serie di stimoli (cani, persone, oggetti, rumori, superfici, etc…) in un età così precoce (nei primi mesi) in modo che il suo cervello li consideri “normali” quando, se ci pensiamo, non lo sono affatto.

Il motivo per cui c’è una così grossa differenza di comportamento tra diversi tipi di cane è dovuto, quindi, in parte (ma attenzione, solo in parte) alle esperienze avute nei primi mesi di vita. Un cucciolo, che vive da subito le sue esperienze a Milano o a Roma, sarà fortemente assuefatto alla confusione e ai rumori, più di un pelosetto che ha sempre vissuto in Val Veny.

Stesso dicasi per il rapporto con gli altri cani. In città siamo praticamente “costretti”, sin da subito, a frequentare delle aree cani o comunque abbiamo a disposizione differenti tipi di corsi, incontri o altro che coinvolgono i cuccioli (puppy class, incontri di socializzazione etc…) aiutando i nostri amici a creare una mappa interattiva molto più ampia e complessa, tanto che l’abitudine a condividere degli spazi con cani estranei diventa una consuetudine.

Cani che giocano insieme per un cane moderno e sociale

Il fattore genetica Il cane moderno e sociale

L’altro elemento fondamentale (assieme alla socializzazione) che, probabilmente, influenza il comportamento in egual misura è la genetica. Alcune razze, nel corso dei decenni, sono state selezionate in modo che avessero dei comportamenti specificamente sociali. La loro tolleranza verso gli altri cani è migliorata e anche la capacità di convivere e accettare quelli che non fanno parte della loro stretta cerchia di conoscenze (branco o branco allargato).

La competitività territoriale è diminuita, come pure diversi altri elementi che alla fine hanno trasformato (in più o meno larga parte) il comportamento originale che, ricordiamo bene, non è mai stato: “siamo tutti amici” oppure “c’è un cane che non conosco! Vado subito a giocare con lui”.

Il comportamento “naturale”

Essendo quindi il comportamento “naturale” (immaginiamo un lupo) diffidente, protettivo o addirittura combattivo con i membri al di fuori del proprio branco, non dobbiamo rimanere delusi se alcune razze, sulle quali non è stata impostata una selezione specifica, abbiano mantenuto una certa riservatezza nel manifestare il proprio amore nei confronti di “colleghi” sconosciuti.

La formula, quindi, che ci permette di ottenere il comportamento finale sociale è un’equazione che sommi esperienza e predisposizione genetica, dividendo il tutto per l’intensità dello stimolo (numero di cani presenti in un’area).

Cane in un bar con il suo proprietario

Comportamento verso altre persone

Il comportamento nei confronti di altre persone (estranee) è invece di norma meno problematico in quanto, proprio per una questione di selezione ed esperienza corretta, la maggior parte dei cani riesce ad avere un approccio più discreto.

Per fare un esempio, non è difficile avere un cane che possiamo portarci al bar, e che si comporti in maniera educata quando siamo seduti al tavolino per fare colazione. La presenza di altre persone e il passaggio di clienti stimola relativamente il cane che, con un po’ di pazienza, potrà imparare a rimanere tranquillo.

La giusta risposta del cane

Ma, se in quello stesso bar, dovesse entrare un’altra persona con un cane la situazione, nella maggior parte dei casi, diventerebbe molto più difficile da gestire. Il nostro amico potrebbe trasformare il nostro momento di relax in una situazione imbarazzante. Arriviamo quindi al punto cruciale che coinvolge, oltre agli elementi precedenti (genetica e socializzazione), la parte educativa. L’errore più comune che commettiamo in fase di socializzazione è, infatti, quello di intendere per “sociale” un cane che deve giocare con tutti i cani.

Come abbiamo visto, questo è in parte uno degli obiettivi nei primi mesi di vita e lo scopo dei nostri incontri con i suoi piccoli amici, ma se non inseriamo una chiara routine in queste situazioni rischiamo di avere poi un cane fuori controllo.

L’elemento chiave dovrebbe essere che, se c’è un altro cane, NON puoi andare a giocare con lui. Devi darmi attenzione, calmarti e solo a quel punto potrai interagire e giocare con lui. Con un cucciolo non è faccenda semplice ma, con un po’ di pazienza e un pizzico di determinazione, riuscirete ad avere un cane a cui è ben chiaro come comportarsi in pubblico.

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