Anna, la chiameremo così per rispettare la sua privacy, è una giovane donna che lavora nel campo della comunicazione.
A cura di ANGELICA D’AGLIANO
Storie di PET
La sua vita è cambiata dopo l’incontro con Mila, un Pastore Tedesco “che ha saputo rivoluzionare tutto con un colpo di coda. In meglio”. Vediamo come. “Vengo da un percorso di studi a suo modo canonico – racconta Anna -. L’università, i corsi di specializzazione, ‘la gavetta’, una lunga gavetta.
E il primo lavoro diciamo ‘strutturato’. Mi capitava di seguire anche altri progetti, per i quali spesso lavoravo anche di notte. Non avevo una vita molto regolare. A dire il vero, la mia non era una vita molto regolare nemmeno dal punto di vista emotivo.”
La svolta
“Poi, due anni fa, una mattina di settembre, la svolta. Mi fu proposto di adottare un cucciolo di Pastore Tedesco. Fu una specie di ‘entrata a gamba tesa’, qualcosa che non mi sarei mai aspettata ma che incredibilmente alimentò in me la scintilla di un desiderio.
Perché no, mi dissi. Cercai di documentarmi il più possibile. Parlai con persone esperte e giorno dopo giorno la possibilità di un compagno a quattro zampe nella mia vita prendeva forma.”
Una convivenza possibile
“Sono passaggi graduali, che penso sia bene fare molto prima che un cucciolo entri nella tua vita. Ovviamente suppongo che ci siano accorgimenti diversi da adottare se una persona sceglie di accogliere un cane, un gatto o un altro animale. Nel mio caso parlai dell’arrivo di Mila al mio datore di lavoro.
Sono riuscita a ottenere una pausa pranzo un po’ più lunga, che mi permette di rientrare a casa, stare un po’ con Mila e farla uscire. Durante le mie ore di assenza le lascio qualche passatempo tipo Kong, poi al mio rientro non trascuro mai il gioco e le attività insieme. Il fine settimana ora è dedicato alle passeggiate, spesso con altri cani ‘amici’ e alle gite all’aria aperta.”
In Italia non sempre è permesso portare il proprio pet sul luogo di lavoro, tuttavia anche nel nostro paese le cose stanno cambiando e sono sempre di più le aziende che hanno deciso di consentire ai propri dipendenti di portare con sé al lavoro il proprio compagno a quattro zampe.
Una nuova vita
Adesso cerco di non lavorare più la notte e non mi alzo tardi al mattino.
Sapere che c’è qualcuno che ha bisogno di me mi fa sentire responsabile, e soprattutto mi fa sentire parte di una famiglia. Senza quasi accorgermene i miei ritmi sono diventati regolari. Mi muovo di più, mi sento più in forma e soprattutto so di non essere sola.
So di avere una relazione con un essere vivente che non mi tradirà mai. Questa prospettiva, se ci si pensa così semplice, ma anche così entusiasmante, ha improvvisamente ridimensionato i miei problemi. Ho cominciato a sentirmi, giorno dopo giorno, più forte, più serena. In breve, la mia vita è cambiata. In meglio.
Toccasana
La testimonianza di Anna è solo una delle tantissime che si potrebbero raccogliere fra gli amanti degli animali. Ovviamente non stiamo parlando solo di cani, ma anche di gatti e in generale di un po’ tutti gli animali da compagnia.
È esperienza comune, infatti, che accogliere in casa propria un animale domestico possa davvero cambiare significativamente in meglio la qualità della vita della famiglia adottante. Diversi studi scientifici confermano ciò che già era noto per esperienza diretta: possedere un animale domestico ha degli effetti benefici sulla salute, prima di tutto per il controllo dei livelli di colesterolo e dello stress.
È esperienza comune che accogliere in casa propria un animale domestico possa davvero cambiare in meglio la qualità della vita della famiglia adottante.
Al lavoro col sorriso
Sembra infatti che possedere un cane o un gatto aiuti a migliorare la pressione sanguigna e a ridurre come detto stress e livelli di colesterolo. Insomma, i nostri pet pare che siano dei veri e propri toccasana per la nostra salute. La presenza di un pet tende inoltre a responsabilizzare le persone anziane, facendole sentire ancora utili e attive, migliorando la loro forma fisica e l’umore.
È poi confermato l’effetto benefico di cani e di gatti anche in ambiente lavorativo, dove riescono a ridurre il rischio di alterchi o dissidi con i colleghi di lavoro e a migliorare in generale la qualità dell’ambiente. Non è infatti un mistero che Fido e Micio riescano a regalare buonumore ovunque vadano!
Un trend in crescita
Certo, in Italia non sempre è permesso portare il proprio pet sul luogo di lavoro (spesso è più facile trovare delle soluzioni “di compromesso” e magari ottenere degli orari flessibili per poter andare ad accudire il nostro beniamino che ci aspetta a casa).
Tuttavia anche nel nostro paese le cose stanno cambiando e sono sempre di più le aziende che hanno deciso di consentire ai propri dipendenti di portare con sé al lavoro il proprio compagno a quattro zampe.