La terza età dei cani

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Cani della terza età

Grazie alle cure, alle attenzioni e all’evoluzione della medicina veterinaria, i nostri cani sempre più spesso raggiungono la terza (e anche la quarta) età. Ma come possiamo aiutarli ad invecchiare con stile? Vediamo insieme cosa fare se abbiamo un vecchietto a quattro zampe in casa.

A cura della Dott.ssa CHIARA DISSEGNA Medico Veterinario Esperto in Nutrizione (gruppo Nutravet) e Omeopatia

Quando si definiscono cani della terza età?

L’aspettativa media di vita nei nostri cani è inversamente proporzionale alla loro taglia: più sono piccoli più, in genere, vivono a lungo. Per questo motivo il concetto di anziano è molto diverso per un Barboncino o per un Alano.

Mediamente intorno ai 7 anni e mezzo un cane di taglia gigante è considerato anziano, mentre un cane di taglia media è ancora un adulto. Più in generale possiamo dire che le razze medio-piccole entrano nella loro terza età intorno agli 11 anni, quelle grandi intorno ai 9 anni.

Cosa succede quando un organismo invecchia?

L’invecchiamento è un processo fisiologico che tutti, purtroppo, conosciamo. È un processo multifattoriale, geneticamente programmato ma con una grossa componente legata allo stile di vita (alimentazione, benessere, gestione dello stress…).

Cani della terza età  in primo piano un golden anziano

Quando si invecchia si va incontro ad un declino immunitario, endocrino e neurologico, dove lo stress ossidativo e l’infiammazione cronica di basso grado intervengono in maniera preponderante. La prevenzione e la corretta gestione nutrizionale e ambientale può fare davvero la differenza.

Inflammaging

Questo termine estremamente efficace unisce le parole “inflammation” (infiammazione) e “aging” (invecchiamento). È stato coniato negli anni 2000 per identificare quello stato infiammatorio cronico di basso grado (low grade) che non produce sintomi evidenti nell’immediato, ma è in grado di creare danni sistemici nel lungo periodo in tutto l’organismo.

L’infiammazione cronica di basso grado sembra essere alla base di numerose patologie (cardiovascolari, oncologiche, endocrinologiche e cerebrali, solo per citarne qualcuna).

Anche lo stato infiammatorio cronico di basso grado dipende dalla genetica, ma in parte preponderante dallo stile di vita e aumenta con l’età. In particolar modo l’alimentazione e lo stress sembrano essere due fattori scatenanti da monitorare e controllare.

L’obesità e il sovrappeso stimolano, infatti, un’insulino-resistenza capace di attivare risposte infiammatorie che danneggiano gli organi. Vivere continui stress invece, porta il cane a produrre elevati livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, che influenza negativamente il sistema immunitario promuovendo l’infiammazione nel corpo.

Anche il microbiota intestinale gioca un ruolo fondamentale: la disbiosi può infatti essere causa di una situazione infiammatoria cronica, con conseguenze negative su tutto l’organismo.

Cane anziano in primo piano

Le malattie più frequenti nei cani della terza età “anziano”

Tra le patologie più comuni del cane anziano troviamo le modifiche nel peso (perdita o aumento), problematiche ortopediche, problemi gastrointestinali (infiammazioni, patologie parodontali, patologie epatobiliari), disordini endocrini (iper o ipotiroidismo, diabete mellito), problemi neurologici, problematiche cardiologiche e respiratorie.

Anche la componente mentale è intaccata dal processo di invecchiamento.

La disfunzione cognitiva dell’animale anziano è una patologia neurodegenerativa più comune di quanto si pensi, che causa una serie di problematiche ingravescenti. Presenta numerose analogie con la malattia di Alzheimer dell’uomo e viene definita “sindrome” perché il quadro clinico può essere molto variegato.

I segni clinici possono includere disorientamento spazio temporale, alterazioni dei rapporti con persone e animali, alterazioni del ciclo sonno-veglia e eliminazioni inappropriate. Può iniziare in maniera sub clinica per poi peggiorare con il tempo.

I cani della terza età dal veterinario per i controlli periodici

Prevenire per farlo invecchiare al meglio

Se ovviamente non possiamo modificare la genetica del nostro cane, possiamo intervenire su tutti gli altri fattori che influenzano l’invecchiamento e aiutarlo ad invecchiare al meglio. I controlli periodici dal Medico Veterinario di fiducia sono fondamentali, così come gli esami del sangue almeno annuali.

Questo ci permetterà di accorgerci in tempo di eventuali problematiche e poter gestirle in maniera ottimale. Se pensate che sia troppo sottoporre il nostro cane ad un esame del sangue all’anno, pensate che in proporzione è come se noi facessimo un prelievo ogni 4-5anni. La prevenzione e la cura del soggetto anziano si basa su tre pilastri cardine: l’alimentazione, la nutraceutica e il movimento.

La nutrizione dei cani nella terza età

Come prima cosa dobbiamo valutare lo stato di nutrizione del nostro vecchietto: sta ingrassando a vista d’occhio oppure sta perdendo peso? Il nostro obiettivo è quello di fargli recuperare il peso forma ideale per quanto possibile, dimagrendo se necessario (e quindi riducendo le problematiche legate al sovrappeso) e aumentando di peso o almeno non perdendo ulteriore massa magra in caso di sottopeso.

In realtà, anche i soggetti obesi sono dei soggetti malnutriti che spesso presentano perdita di massa muscolare sotto l’eccesso di tessuto adiposo. Le proteine non devono mai mancare nella dieta di un paziente geriatrico: se non ci sono gravi problematiche renali concomitanti è vitale somministrare proteine di elevato valore biologico e altamente digeribili.

Una dieta ipoproteica in un cane che non ne ha necessità può creare grossi problemi, primo tra tutti una riduzione della massa muscolare, poichè l’organismo mobiliterà proteine dai muscoli per soddisfare i suoi fabbisogni.

Non dimentichiamoci poi dei grassi, che hanno ruoli energetici e strutturali importantissimi e rendono più appetitosi i cibi proposti. Una quota significativa dei lipidi nella dieta deve essere riservata per gli acidi grassi a corta catena, che hanno un effetto benefico sulle capacità cognitive. Per questo motivo, le diete dei vecchietti sono spesso addizionate di olio di cocco o MCT oil.

In ultimo, mai sottovalutare l’importanza della fibra in una dieta per la terza età. Il giusto mix di fibra solubile e insolubile aiuterà a mantenere una corretta peristalsi intestinale.

Bellissimo pastore tedesco davanti alla ciotola dei croccantini per cani della terza età

Integrazioni funzionali e nutraceutica

L’ossidazione e l’accumulo di radicali liberi sono uno dei fattori coinvolti nell’invecchiamento. L’integrazione di antiossidanti, quindi, è un’arma potentissima contro l’età che avanza. EPA e DHA sono gli Omega 3 con maggior effetto antiossidante e sembrano migliorare anche il decadimento cognitivo.

Quelli più efficaci sono quelli derivati dall’olio di pesce: attenzione a controllare sempre la provenienza e la sicurezza di questi integratori, che siano certificati per l’assenza di metalli pesanti. Altri nutraceutici con azione antiossidante sono la vitamina C, la vitamina E, il coenzima Q 10 e l’acido alfa-lipoico. Il piano di integrazioni è sempre cucito su misura per il soggetto dal Medico Veterinario.

Il movimento

Per fare invecchiare al meglio l’apparato muscolo scheletrico del nostro cane è fondamentale il movimento. Se i muscoli non si muovono, perderanno velocemente tono muscolare che, a sua volta, renderà sempre più difficoltoso il deambulare. Ovviamente il movimento deve essere proporzionato all’età e alle patologie del nostro vecchietto, ma le passeggiate andrebbero fatte più volte al giorno.

L’età avanzata non è mai una controindicazione assoluta al movimento. Magari per fare il giro del quartiere con il vostro quattordicenne ora ci impiegate un’ora rispetto ai quindici minuti di quando era giovane ma poco importa, non state correndo nessuna gara.

Golden retriver in passeggiata

L’acqua

Il nutriente più importante per un soggetto anziano è l’acqua. Un organismo invecchiando tende alla disidratazione e questo crea numerosi problemi. L’acqua, infatti, serve per trasportare sostanze, per regolare la temperatura corporea ed è parte costituente dei fluidi corporei, come ad esempio il liquido sinoviale che protegge le articolazioni.

I soggetti anziani fanno più fatica a mantenere un corretto bilancio idrico e quindi è indispensabile favorire l’assunzione di acqua. Si possono utilizzare delle fontanelle che invogliano a bere, proporre dei brodi leggeri al posto dell’acqua oppure passare ad una dieta umida o, meglio ancora, casalinga, naturalmente più ricca in acqua.

Medicina integrata

Un approccio integrato può fare la differenza nella gestione delle problematiche dell’animale anziano.
Massaggi e stretching migliorano la mobilità articolare e sciolgono le contratture, la fisioterapia aiuta a mantenere e recuperare un’autonomia di movimento. Agopuntura, omeopatia e fitoterapia sono parte integrante di un piano terapeutico mirato a ripristinare un equilibrio psico fisico. I protocolli sono altamente individualizzati e decisi, in base alle necessità del soggetto, dal professionista.

Avere cani della terza età in casa: amore e pazienza

La gestione del nostro cane anziano a volte non è facile e può mettere a dura prova la famiglia. È difficile accettare che il nostro cucciolotto sia diventano in così poco tempo un vecchietto. I suoi bisogni si modificano e la routine famigliare spesso deve adattarsi. Ma prendersi cura di lui in questa fase della vita è il minimo dopo tutto l’amore incondizionato che ci ha donato.

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