Sembra solo ieri che abbiamo portato a casa quel fagottino indifeso; invece gli anni sono volati ed il nostro fedele amico a quattro zampe incomincia a diventare anziano. Sul muso compaiono i primi peli bianchi, gli occhietti diventano opachi e la camminata non ¨più´ sicura e saltellante come un tempo.
a cura della Dott.ssa SABRINA DOMINIO – Medico Veterinario
Invecchiamento irreversibile per il cane
Anche se negli anni precedenti non ce ne siamo accorti, il processo d’invecchiamento ha inizio nel momento in cui l’animale cessa di crescere e procede in modo progressivo ed irreversibile. L’organismo, che inizialmente funziona come una macchina nuova di zecca, incomincia a perdere la sua capacità di adattarsi alle mutazioni dell’ambiente esterno e diventa man mano più vulnerabile.
La vita media di un cane da compagnia dipende essenzialmente dalla taglia; così come è molto variabile la linea di demarcazione fra animale adulto ed anziano. Ad esempio, ci sono dei meticci di taglia piccola che possono superare abbondantemente i 20 anni, mentre un alano di 9 anni è da considerarsi vecchissimo.
Nuove esigenze
Un animale giovane dispone di efficienti riserve corporee ed è in grado di tollerare una dieta sbilanciata per lunghi periodi senza mostrare sintomi clinici eclatanti. Il cane anziano, al contrario, ha esigenze molto più specifiche ed ogni singolo errore alimentare può avere serie ripercussioni sulla sua salute.
Dobbiamo ricordare che, per i nostri amici pelosi, non è solo importante vivere a lungo, ma è fondamentale avere una buona qualità di vita! La dieta, quindi, deve aumentare la durata della vita e migliorarne la qualità, oltre a minimizzare i sintomi delle eventuali patologie di cui l’animale anziano può essere affetto.
Sotto controllo
In genere, si consiglia di modificare la dieta verso i 7 anni nei cani di piccola taglia, mentre è meglio anticipare di un paio d’anni nei cani di taglia grande. Tuttavia, non si tratta di una regola ferrea e, se il vostro beniamino, nonostante gli anni, gode di buona salute, non è necessario variare la sua dieta, ma basterà controllare che essa risponda a tutti i fabbisogni che l’avanzare dell’età comporta.
A questo proposito, sarebbe meglio sottoporre il vostro “nonnetto” a check-up annuali presso il vostro veterinario di fiducia, al fine di verificare che tutti i parametri siano normali e che i suoi organi funzionino bene.
Pappa… light
Con il giungere della vecchiaia, l’organismo subisce importanti trasformazioni: i muscoli perdono di tono e volume e lasciano il posto ai depositi di grasso. Il vostro animale trascorre la maggior parte del tempo a dormire e, magari a causa di qualche problemino articolare, è restio a muoversi.
Il metabolismo, quindi, si riduce drasticamente e, di conseguenza, anche la richiesta di energia diventa minore. In questa nuova fase della vita, il rischio di obesità è sempre in agguato, complici talvolta anche alcuni squilibri ormonali e bisogna prestare molta attenzione all’aumento di peso, che potrebbe aggravare i concomitanti problemi di salute.
Grassi ma buoni
Contestualmente, dobbiamo limitare l’apporto di grassi della dieta, senza tuttavia eliminarli del tutto. I lipidi, infatti, non sono necessariamente dei nutrienti dannosi. Essi permettono l’assorbimento delle vitamine liposolubili, apportano gli acidi grassi essenziali e migliorano l’appetibilità dell’alimento, aumentandone anche la digeribilità.
Queste esigenze sono soddisfatte optando per un mangime che apporti tra il 7 ed il 15% di grassi sulla sostanza secca. Tra le fonti lipidiche è preferibile scegliere gli oli vegetali, come quello di mais o di soia, che garantiscono un idoneo apporto di acidi grassi essenziali, fondamentali per mantenere in buone condizioni il mantello.
Cani anziani in forma
Alcuni animali molto anziani, al contrario, spesso tendono a perdere peso. Le cause possono essere molteplici: un minor appetito, la perdita dell’olfatto e del gusto, problemi dentali che impediscono la masticazione del cibo o la diminuita capacità di assimilazione dei nutrienti da parte dell’organismo.
In questo caso, è consigliabile somministrare al vostro animale un alimento molto concentrato in energia, che apporti dalle 3 alle 4 Kcal/grammo. Per incoraggiare l’animale ad alimentarsi, il cibo deve contenere una buona quantità di aromi e sostanze appetizzanti.
Alcuni prodotti commerciali per cani anziani contengono la L-carnitina, una sostanza in grado di favorire l’utilizzazione dei grassi da parte del muscolo. Grazie a questa azione, viene mantenuto il tono muscolare, mentre i depositi di grasso vengono smaltiti più facilmente. La carnitina, inoltre, assieme alla taurina, mantiene il cuore in forma.
Alta qualità
Per quanto riguarda il fabbisogno di proteine, esistono teorie controverse. Molti suggeriscono di ridurre drasticamente il contenuto proteico della dieta, in modo da non affaticare i reni. Altri, al contrario, sostengono che sia necessario somministrare una maggiore quantità di proteine, per sopperire ai deficit metabolici dell’organismo, garantire il tono muscolare e stimolare il sistema immunitario.
In realtà, piuttosto che aumentare la quantità di proteine, è meglio migliorarne la qualità, preferendo quelle più digeribili e ricche di aminoacidi essenziali, somministrando un alimento che contenga dal 15 al 23% di proteine di alta qualità. Per garantire un’idonea motilità intestinale nell’animale anziano, che spesso soffre di costipazione, occorre controllare l’apporto di fibra, che non deve mai costituire meno del 2% del mangime.
Ipertesi
La maggior parte degli animali anziani è affetto da un problema renale manifesto o latente ed quindi è molto importante controllare l’apporto del fosforo, in modo da non affaticare ulteriormente il lavoro dei reni. Un alimento per soggetti anziani ne deve apportare circa lo 0,5 %, che va ulteriormente diminuito per coloro che presentano un problema renale conclamato.
I nostri animali non soffrono di osteoporosi; una fragilità ossea può verificarsi solo qualora l’animale sia stato alimentato per un lungo periodo con una dieta casalinga povera di calcio. Affinché l’organismo sia in grado di mantenere una struttura ossea robusta, senza cadere nell’eccesso, si consiglia un alimento che ne contenga lo 0,5-1%.
I soggetti anziani, che spesso soffrono di problemi cardiaci e renali, devono ricevere una dieta relativamente povera di questo microelemento.Tenete conto che il fabbisogno di sodio di un cane anziano è di 25-50 mg/Kg di peso, mentre certi alimenti ne apportano anche 6 volte queste quantità! Il rischio è quello che si verifichino problemi di ipertensione. Stesso discorso vale per i cloruri, dei quali si consiglia un apporto 1,5 volte superiore a quello del sodio.
Giunture protette
Tra le vitamine, è importante aumentare l’apporto di quelle del gruppo B, B1, B6 e B12 in particolare, poiché con l’avanzare dell’età l’organismo ne elimina maggiori quantità. Con la vecchiaia, la pelle perde di elasticità ed il mantello diventa meno folto e lucente. Per garantire un’ottimale salute della cute e del pelo è preferibile aumentare l’apporto dello zinco e della vitamina A.
Le sostanze antiossidanti, quali vitamina E, β carotene e luteina, possono essere un valido aiuto per contrastare gli effetti dannosi dei radicali liberi, che si accumulano nell’organismo nel corso della vita. Gli stessi nutrienti rafforzano inoltre il sistema immunitario, rendendo l’animale meno suscettibile alle infezioni.
Visto che l’animale anziano, specie se di taglia grande, ha sempre qualche problema a livello articolare, è buona abitudine somministrare un alimento che contenga dei condroprotettori, sostanze in grado di proteggere le articolazioni. Le più note sono glucosamina e condroitinsolfato; spesso già integrati nel mangime. Se l’alimento che somministrate al vostro animale non li contiene, potete farvi prescrivere dal vostro veterinario di fiducia un buon integratore alimentare a base di queste utili sostanze.