La postura del cane è molto più di una semplice posizione del corpo, è un linguaggio complesso che riflette l’intreccio di fattori genetici, esperienze di vita e benessere globale.
A cura di Giada Marroffino di Dog Massage Academy
Il linguaggio del corpo del cane
Questo linguaggio silenzioso va al di là della mera comunicazione fisica, coinvolgendo il sistema muscolo-scheletrico, ma anche altri sistemi fisiologici come quello viscerale, neurologico ed endocrino, insieme alla sfera emotiva, al carattere e alla comunicazione.
Infatti, la comunicazione nei cani va ben oltre i loro abbai e le loro espressioni facciali. La postura del corpo svolge un ruolo cruciale nel permettere loro di comunicare con il mondo che li circonda e con i loro simili. Osservare attentamente la postura di un cane può rivelare molto non solo sulla sua condizione fisica, ma anche sul suo stato emotivo.
La postura del cane, sebbene influenzata dalla genetica, è flessibile e può essere modellata nel corso della vita. Stile di vita, traumi o esperienze particolari giocano un ruolo significativo nel plasmare il modo in cui il cane si muove e si presenta fisicamente.
Postura anti-dolore per il cane
Una postura scorretta può essere la risposta involontaria del cane per alleviare un dolore specifico, manifestandosi come postura antalgica.
Ad esempio, un cane con fastidi gastrointestinali potrebbe assumere una postura curva, cercando un sollievo per il mal di pancia. Allo stesso modo, un cane con dolore a una zampa potrebbe caricare il peso sulle altre tre zampe, cercando di evitare il disagio. Queste posture compensatorie, se protratte nel tempo, possono portare a una distribuzione ineguale del peso e delle forze sul corpo del cane, sovraccaricando alcune parti e favorendo tensioni e contratture muscolari.
Queste tensioni possono propagarsi attraverso la fascia connettivale, una rete di tessuto connettivo che avvolge i muscoli, rendendo difficile individuare la causa originale della disfunzione.
Infatti, i muscoli sono organizzati in lunghe catene mio-fasciali, dove la lunghezza e l’elasticità di ogni muscolo sono strettamente legate agli altri nella stessa catena, attraverso la quale può trasmettersi una tensione e propagarsi in altre porzioni del corpo.
Un cane con un equilibrio muscolare corretto avrà un corpo efficiente, elastico e privo di dolore.
La comprensione delle catene muscolari è essenziale per identificare la correlazione tra il dolore riferito e la causa effettiva. Quando si verifica dolore, i muscoli si contraggono automaticamente, influenzando quelli vicini e creando un circolo vizioso di dolore e tensione muscolare.
Interpretazione tra razze
Diventa quindi complesso, nella comunicazione intraspecifica, cioè quella tra cani, riconoscere una postura comunicativa, da una postura antalgica. Può accadere, infatti, che un cane interpreti in modo scorretto il modo di muoversi di un altro cane, ove questo movimento rappresenti un tentativo di alleviare un dolore fisico.
Si pensi anche a come la fisionomia di alcune razze cani possa rendere più difficile la comprensione della comunicazione posturale, soprattutto agli occhi di altri cani. Ad esempio, cani senza coda o con il muso schiacciato possono avere più difficoltà nella trasmissione di segnali attraverso la postura, poiché gli elementi solitamente coinvolti in questa comunicazione possono essere ridotti o assenti. Il mancato riconoscimento di tali segnali può portare a malintesi nelle interazioni sociali tra cani.
Comunicazione uomo-cane
Prima di tutto, è innegabile che si tratti di due specie profondamente diverse, ma la loro convivenza risale a migliaia di anni fa. La capacità di comunicare tra noi e i cani ha raggiunto livelli straordinari, principalmente grazie alla forte inclinazione di entrambi verso questo scambio. Tuttavia, i canali comunicativi e i codici utilizzati dalle due specie sono spesso eterogenei.
Ad esempio, esiste un intero mondo di comunicazione olfattiva da cui gli esseri umani sono esclusi. Pertanto, i messaggi veicolati attraverso questo canale risultano inefficaci quando indirizzati agli esseri umani, con alcune eccezioni, come nel caso della paura espressa anche attraverso il rilascio delle ghiandole perianali, un segnale che possiamo comprendere. Ciò non implica, però, che i cani non utilizzino questo canale nella comunicazione con i loro simili.
È cruciale comprendere che non ogni gesto o postura del cane rappresenta necessariamente un segnale di “comunicazione”. Inoltre, lo stesso comportamento può assumere un significato particolare o essere privo di significato, a seconda del contesto e di altri segnali emessi dall’individuo.
È fondamentale tenere presente che, per interpretare appieno il messaggio non verbale di un cane, è essenziale conoscere quell’individuo specifico: senza una relazione con l’animale, è facile fraintendere ciò che sta “dicendo”.
Gli individui tendono a sviluppare un linguaggio “interno” nel proprio gruppo, un sistema comunicativo che si evolve nel tempo attraverso tentativi e correzioni man mano che la relazione si approfondisce.
Intenzione comunicativa
Osservare un cane per la prima volta e cercare di interpretarne il comportamento può risultare difficile, anche per esperti, soprattutto se non si tiene conto del contesto e delle dinamiche relazionali tra gli individui coinvolti.
Tuttavia, è più accessibile comprendere le informazioni che il cane trasmette sul suo stato emotivo. Si utilizza il termine “informazione” perché non è sempre chiaro quanto di queste espressioni sia volontario o mirato a comunicare con un osservatore. È un fatto che il nostro sguardo richiede un allenamento considerevole per discernere sia lo stato emotivo di un individuo che le sue intenzioni comunicative.
Fortunatamente, i cani eccellono nella comunicazione tra di loro e si sforzano attivamente di farsi comprendere da noi, basandosi sui feedback che ricevono: “Se adotto questa postura, cosa capisci? Nulla? Allora provo in questo modo, ora hai capito?”.
Attraverso questa paziente interazione, i cani sviluppano un vocabolario di gesti e comportamenti fondamentali che facilita una comprensione quasi inequivocabile da parte nostra.
In conclusione, la postura canina è un viaggio attraverso la complessità dell’essere del cane. Comprendere questo linguaggio complesso è fondamentale per costruire una connessione più profonda e consapevole, permettendo ai proprietari di rispondere in modo adeguato alle esigenze fisiche ed emotive del fedele amico a quattro zampe.
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