Moti proprietari di volatidi desiderano trascorrere le proprie vacanze con i loro piumati, tuttavia non sempre per gli uccelli “andare in villeggiatura” con gli esseri umani è un’esperienza priva di rischi.
a cura Dott. GINO CONZO – Medico Veterinario –
Amici fidati
Nel caso siano previste vacanze di pochi giorni o vacanze itineranti, è vivamente consigliabile rinunciare a condurre con sé il volatile. Meglio cercare di affidarlo ad una persona di cui si abbia piena fiducia. In caso di assenze di pochi giorni è anzi preferibile che il volatile rimanga nell’abitazione del proprietario, se la persona che ne avrà cura potrà giornalmente accudirlo. Per gli uccelli, infatti, le variazioni dell’ambiente in cui vivono, così come i trasporti frequenti, possono risultare molto stressanti.
Abbandonati
Nel caso di pappagalli che hanno sviluppato un rapporto molto stretto con l’essere umano, il distacco a volte può essere particolarmente traumatico: il volatile, infatti, potrebbe sentirsi abbandonato. Sarà quindi consigliabile che il pappagallo familiarizzi con la persona che dovrà accudirlo (cerchiamo di “stabilire un contatto” fra i due già alcuni giorni prima della partenza). In tal modo si darà a questa persona anche l’occasione di informarsi al meglio circa le abitudini e necessità del pappagallo. Qualora, invece, si pianifichi di trascorrere un periodo di vacanza medio lungo in un unico posto, può senz’altro convenire portare con sé i volatili.
Viaggiare comodi
Per il trasporto di uccelli di piccola taglia è sufficiente utilizzare una gabbia di piccole dimensioni. Diverso il discorso per i pappagalli di taglia medio-grande, per i quali si potrà utilizzare un trasportino per gatti, meglio se costituito da sbarre di metallo (quelle in plastica possono essere facilmente distrutte dalle specie munite di un robusto becco). All’interno del trasportino può essere applicato un posatoio in posizione trasversale, in modo che il pappagallo possa viaggiare più comodamente e in maggiore tranquillità.
Mele… da bere
Alla faccia interna della porta in griglia del trasportino può essere applicata una mangiatoia, mentre il fabbisogno d’acqua potrà essere soddisfatto da un pezzo di mela o altro frutto. È probabile, infatti, che l’acqua contenuta in un abbeveratoio possa essere versata durante il viaggio. Nel caso di percorsi particolarmente lunghi si potrà offrire dell’acqua al volatile durante le soste.
Caldo assassino
A meno che non si debbano percorrere distanze molto lunghe, si preferisce generalmente far viaggiare i volatili in auto. Nei viaggi in automobile bisogna far attenzione alle condizioni climatiche dell’abitacolo durante il viaggio. Senz’altro è sconsigliato l’utilizzo dell’aria condizionata ad elevati livelli, ma soprattutto è importante controllare che i volatili non siano direttamente esposti al flusso d’aria fredda.
Attenzione anche a non esporre gli uccelli al caldo eccessivo; evitiamo che i raggi solari colpiscano direttamente il volatile e facciamo attenzione a non lasciarlo, durante le soste, nell’auto chiusa parcheggiata al sole. Un colpo di calore potrebbe essere fatale.
Stiva, no grazie
Nel caso fosse necessario viaggiare in aereo è opportuno contattare con un certo anticipo la compagnia aerea informando della propria volontà di viaggiare con un volatile. I regolamenti delle varie compagnie contemplano, infatti, la possibilità che il volo ospiti in cabina solo uno o due “pet”, contenuti nell’apposito trasportino, in modo che possano viaggiare accanto al padrone. Da evitare, assolutamente, di far viaggiare gli uccelli nella stiva.