Osservare da vicino la riproduzione di una coppia di uccelli selvatici in nidi artificiali nel proprio giardino è il sogno di ogni birdgardener.
A cura di PASQUALE QUITADAMO (Raggio di Sole)
Non tutti gli uccelli selvatici fanno il nido nei cosiddetti nidi artificiali, anzi, a dire il vero, sono abbastanza pochi quelli che approfittano di tale opportunità. In questa piccola categoria sono, tuttavia, comprese la maggior parte delle specie che frequentano abitualmente i nostri giardini.
Come posizionare i nidi artificiali per gli uccelli selvatici…
I nidi artificiali devono essere posizionati prima della stagione della nidificazione: tutto il lavoro attorno ad essi deve cessare assolutamente entro la fine di febbraio. Collocati i nidi artificiali, gli uccelli selvatici che frequentano la mangiatoia e l’abbeveratoio li vedranno, li esploreranno internamente ed esteriormente e, il più delle volte, la notte vi entreranno per dormire (litigando magari fra foro per il possesso).
Se il nido sarà posto nel punto e nella modalità corretti, un bel giorno di primavera la coppia di volatili inizierà a imbottirlo, quindi vi deporrà le uova, e le coverà. Le uova si schiuderanno, i piccoli verranno svezzati e voleranno fuori. L’intero ciclo sarà ripetuto due e, in taluni casi, tre volte nella stagione.
Giunto l’autunno, il nido dovrà essere tolto, pulito, e quindi ricollocato nella stessa posizione che l’anno precedente aveva garantito il successo. I nidi non utilizzati, dopo una risistemata, andranno invece cambiati di posto fino al raggiungimento di un risultato.
…e quando
I nidi artificiali non vanno in nessun caso imbottiti di materiale, pena il rifiuto da parte degli uccelli, solo ai quali spetta questo compito. Vanno, invece, perfettamente ripuliti dei resti del vecchio nido, stando attenti che nel frattempo non vi siamo entrati vespe o calabroni.
È meglio provvedere alla sistemazione dei nidi prima del freddo, perché essi svolgono una utilissima funzione anche come ripari notturni per una gran quantità di uccellini, sia di passo che stanziali. Il periodo migliore per installare un nido è in autunno-inverno. Gli uccelli nidificano in genere in primavera, e le specie considerate non avviano di solito la costruzione del nido prima di marzo.
È molto importante che il nido sia posizionato con largo anticipo. Questo permette un’ispezione accurata da parte degli uccelli che frequentano la zona. Non anticipiamo però troppo i tempi perchè potremmo incorrere in molti inconvenienti: maggiore usura del legno, invasione della cavità da parte di insetti e ragni ancora attivi (in estate o primo autunno) o roditori in cerca di un posto per ibernarsi (come il moscardino).
In questi ultimi casi, peraltro piacevoli e interessanti, il nido non sarà utilizzato dagli uccelli. Per questo stesso motivo dopo la riproduzione, in estate, il nido può essere rimosso, pulito e poi reinstallato l’autunno successivo.

Il posto giusto dove mettere i nidi artificiali
Importante per il successo dell’occupazione è come viene posizionato e dove. Per facilitare agli uccelli l’operazione di imbottitura del nido artificiale, si può disporre, contro un tronco o contro la parete della casa, un distributore di materiale da nido che potrebbe consistere in un cestello di rete metallica a maglia di un centimetro contenente fieno fine, fili di lana, feltro da imbottitura, piume di pollo, rafia, canapa da guarnizioni, o pelo di cane ricavato da spazzolatura.
Un errore commesso piuttosto di frequente dai neofiti è quello di andare a vedere l’uccellino che cova nel nido, le uova o i piccoli. Nel migliore dei casi la coppia nidificante, dopo aver portato a termine lo svezzamento, non riutilizza più il nido.
Nel caso peggiore, che è anche quello che si verifica con maggiore frequenza, il nido viene abbandonato con la perdita dei piccoli o delle uova. Il nido non deve essere esposto a venti freddi e al sole: naturalmente non è grave se prende la luce diretta di primo mattino o di tardo pomeriggio. Va fissato in maniera che non ci sia brezza o temporale che lo possa staccare, fare oscillare o sbattere.
Per questo non va mai appeso come un quadro, ma sempre ben fissato al tronco sia sopra che sotto.
Se si opta per l’utilizzo di chiodi, tenete presente che negli alberi i chiodi non vanno battuti fino in fondo, perché l’albero crescendo di diametro, tende a staccare il nido inglobando i chiodi nella corteccia.
Il nido artificiale va installato in modo che non entri acqua neanche quando piove di stravento, mentre sul fondo vanno praticati col trapano dei forellini per il drenaggio di eventuali infiltrazioni.
Viene occupato con regolarità da Passeri, Storni, Cince, Picchio Muratore, Torcicollo. Il foro d’ingresso opera la selezione sulle specie occupanti, pertanto, possiamo dire che se per la Cinciarella è sufficiente un diametro di 2,8/3 cm all’opposto per uno Storno dovremo provvedere a praticare un foro da 5 cm.
Consigli pratici utili:
- Il lungo deve essere riparalo e tranquillo.
- Il nido deve garantire una facile accessibilità e non essere troppo coperto dalla vegetazione. La presenza di una libera traiettoria di volo è essenziale per la maggioranza delle specie.
- L’altezza di applicazione dipende dalla specie, ma in generale l’altezza preferenziale è di poco superiore ai tre metri.
- Il nido non deve essere mai inclinalo verso l’alto, ma in posizione parallela al suolo o leggermente inclinalo verso il basso per essere riparato da pioggia e sole.
- Il supporto deve essere ben saldo e poco oscillante, e il fissaggio del nido ben sicuro.
- È importante conoscere le abitudini delle varie specie che si vogliono attrarre nel nido.
Attirare gli uccelli selvatici in giardino con una mangiatoia