Aucupare dal latino significa uccellare, tendere insidie agli uccelli. Il nome scientifico del sorbo degli uccellatori è Sorbus aucuparia. I romani si appostavano fra i rami carichi di frutta del sorbo per catturare gli uccelli o lo piantavano nei roccoli per meglio attirare le loro prede che ne sono notoriamente ghiotte.
A cura di Pasquale Quitadamo (CARGILL® Srl)
Il sorbo degli uccellatori: tutti i suoi aspetti
I frutti di sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia L.) sono stati tradizionalmente utilizzati per gelatine e marmellate, ma un loro più ampio utilizzo in alimentazione umana è limitato per un gusto marcatamente amaro.
Per ovviare a questo problema in Repubblica Ceca iniziò un percorso per ottenere del cloni dolci di sorbo. A Michurin, in Russia, all’inizio del XX secolo, iniziò un programma legato alla produzione di sorbo dolce attraverso l’ibridazione del sorbo degli uccellatori con le specie Aronia, Malus, Mespilus o Pyrus.
Questi ibridi sono diffusi soprattutto in Russia e Finlandia. Gli uccelli non hanno problemi ad assumere le bacche di sorbo selvatiche giunte a maturazione nel periodo di passo autunnale, ed anche in cattività rappresentano un’importante ingrediente nelle diete di frugivori, insettivori, psittaciformi, indigeni europei quali ciuffolotto, frosone, crociere tra gli altri.
Maturazione
La raccolta delle bacche del sorbo dell’uccellatore deve avvenire quando queste hanno già assunto una colorazione intensa e sono già ad un buon grado di maturazione. Con un normale andamento stagionale la raccolta sarà effettuata in ottobre.
Le bacche hanno un sapore di mandorla amara dato dall’amigdalina, un glicoside cianogenetico (che può liberare acido cianidrico in alcune reazioni) contenuto nei semi. L’acido cianidrico è velenoso (è contenuto anche nel nei noccioli di pesco, albicocco, susino, ciliegio, melo, pesca). Gli uccelli in natura espellono i semi nel terreno e propagano la pianta in questo modo.
Le proprietà
Il sorbo degli uccellatori ed in generale le piante appartenenti al genere Sorbus hanno una documentata attività antiossidante [1-4], antiaterogenica (prevenendo o riducendo la chiusura e l’indurimento delle arterie) [5], antiinfiammatoria [6], antidiabetica [3], vasoprotettiva e vasorilassante [7]. Esiste una correlazione significante tra contenuto di fenoli e proprietà antiossidante.
Il sorbo contiene anche carotenoidi, vitamina E, vitamina C che contribuisconoall’attivita antiossidante. Il contenuto di carotenoidi è a livelli paragonabili a quelli contenuti nelle carote [7] , mentre i livelli di vitamina C sono simili o superiori a quelli riscontrabili nelle fragole [2]. In generale i valori di fenoli, vitamina E e C e carotenoidi riscontrati nel sorbo selvatico sono superiori rispetti agli ibridi dolci.
I benefici dei fenoli
I composti fenolici sono vantaggiosi per la salute umana ed animale soprattutto per la loro attività antiossidante e l’abilità di neutralizzare i radicali liberi dell’ossigeno (ROS). In condizioni di stress, i radicali liberi possono reagire con biomolecole determinando danni cellulari e lo sviluppo di patologie croniche (aterosclerosi, cancro, disordini neodegenerativi, danni alle coronarie).
Per assicurare una protezione dalla iper-produzione di ROS vi è la necessità di fornire antiossidanti con la dieta. I composti fenolici delle piante possono avere un’alta efficienza nella riduzione dei ROS per la l’azione sinergica di una vasto range di molecole presenti. Secondo alcuni autori questo effetto potrebbe essere superiore rispetto a composti sintetici [8].
Estratto
Gli estratti hanno un potere antibatterico contro i batteri Gam-positivi Bacillus cereus e Staphylococcus aureus, inibiscono la crescita del Gram-negativo Pseudomonas aeruginosa; non hanno alcuna influenza su Escherichia Coli e sui funghi [9].
Utilizzi in ornitologia
Le bacche essiccate di sorbo degli uccellatori sono utilizzate in alimenti quali pastoncini per uccelli frugivori che mostrano uno spiccato interesse per questa bacca (beccofrusoni, capinere, rigogoli etc.) e più in generale insettivori ed onnivori in particolare durante il periodo della muta (tordo sassello, cesena etc.) , pastoncini per parrocchetti e pappagalli con basso contenuto grasso (secchi), mix di semi per uccelli indigeni quali verdoni, ciuffolotti, frosoni, crocieri.
Un’ulteriore opzione è rappresentata da una gustosa marmellata per i vostri pappagalli ottenuta unendo bacche essiccate depolverizzate e succo di mele in rapporto 1/1. Per una maggiore sicurezza si consiglia di cuocere le bacche prima di macinarle. Unire quindi la polvere ottenuta dal sorbo con succo di mela fino ad ottenere una consistenza fluida da marmellata. Lasciamo riposare per 5 minuti ed aggiungiamo altro succo di mela se occorre. Si possono aggiungere anche miele (di acacia). Utilizzate su crackers o pane.