Alcuni illustri dati scientifici segnalano ben il 75% dei problemi riscontrati nei nostri uccelli domestici ha una base di natura alimentare. Questo perchè gli squilibri nutrizionale hanno un influenza diretta sul funzionamento del sistema immunitario, che li rende più suscettibili alle infezioni ed alterano il corretto funzionamento del metabolismo
Dott.ssa SABRINA DOMINIO – Medico Veterinario
Quanti errori alimentari!
Le cose si complicano se pensiamo che, a differenza di quello che succede nel cane e nel gatto, esistono pochi dati sugli effettivi fabbisogni nutrizionali degli uccelli, se si escludono i polli d’allevamento e quindi risulta particolarmente difficile assicurare loro una dieta corretta e bilanciata.
La maggior parte dei mangimi disponibili in commercio, per scongiurare il rischio di carenze nutrizionali, contiene livelli di nutrienti nettamente superiori ai fabbisogni dei polli di batteria e, spesso, questo provoca eccessi nutrizionali nei nostri uccelli da gabbia.
Ricordate, inoltre, che la maggior parte dei mangimi presenti in commercio, sebbene siano ultra nutrienti, non sempre sono completi e bilanciati per le esigenze dei nostri amici piumati e le granaglie, di cui sono principalmente composti, non sono l’alimento ideale per loro!
Per fare un esempio, un pappagallo in natura si nutre di frutta, foglie appartenenti a ben 44 specie di piante, e le granaglie non costituiscono che una minima parte della sua dieta.
Pensiamo poi che, durante il periodo riproduttivo, i fabbisogni di proteine aumentano sensibilmente e gli uccelli suppliscono a questa necessità nutrendosi di insetti, alimenti che difficilmente noi proprietari riusciamo a dare ai nostri uccellini di casa! Certi soggetti, inoltre, si fissano su certi tipi di seme ed arrivano a sceglierli nel mix che somministriamo loro, rendendo ancora più sbilanciata la loro dieta.
Quale alimento scegliere?
Quando analizziamo l’etichetta di un mangime per uccelli, dobbiamo prestare particolare attenzione all’apporto di proteine e calcio, cercando di evitare, invece, quei prodotti che contengono principalmente grassi e carboidrati. Considerate che le granaglie contengono principalmente fosforo, piuttosto che calcio e che quindi il prodotto deve essere addizionato di carbonato di calcio, fosfato di calcio, ossa, gusci di conchiglia o di qualsiasi altra fonte di questo minerale.
La proteina, inoltre, deve rappresentare almeno il 12% della dieta.
Come accade nel cane e nel gatto, la scelta ideale per l’alimentazione dei nostri amici uccelli è il mangime commerciale, che è sicuramente il più bilanciato ed il più economico. Un altro vantaggio è che questi prodotti sono sottoforma di pellet (cilindretti omogenei) ed anche l’uccello più schizzinoso non può scegliere i semi che preferisce, perché tutto è assemblato assieme.
Un’alternativa ai mangimi commerciali sono le miscele di semi, che sono sicuramente più diffusi ed amati dai proprietari. La maggior parte dei semini presenti nelle miscele, tuttavia, non corrisponde a quelle che l’animale mangerebbe in natura, perché non proviene dalle loro zone native e spesso gli uccelli, anche se addomesticati e nati in cattività da generazioni, non li accettano; risulta quindi chiaro come questo tipo di alimentazione non sia poi così naturale come si pensa.
Una dieta a base di semi, va bene
Ma non deve costituire l’unico alimento per l’uccellino, perché spesso povera di minerali, vitamine e proteine. Preferite, anche in questo caso, le miscele di semi che si trovano in commercio, mentre è meglio evitare di prepararle in casa o acquistarle sfuse.
Nei prodotti commerciali, infatti, vengono spesso inseriti integratori dei nutrienti di cui sono originariamente carenti le granaglie sotto forma di palline o pellet, in modo da bilanciare il prodotto. Se il vostro uccellino ha il vizio di scartare i semini o le palline che non gli piacciono, evitate di aggiungere del nuovo mangime finché non avrà terminato l’intero contenuto della mangiatoia.
La somministrazione di vermi ed insetti come integrazione alla dieta a base di miscele di semi è un’usanza abbastanza comune. In natura, tuttavia, gli uccelli granivori si nutrono di questi animaletti solo nella stagione riproduttiva o nel periodo delle migrazioni, per ottenere una più ricca fonte di proteine ed energia.
Questi vermicelli sono anche molto utili se i vostri uccellini hanno fatto i piccoli, perché provvederanno ad alimentarli con essi. In alcune specie, come i passeriformi (tra cui troviamo anche i famosi canarini) gli afidi delle piante ed alcuni tipi di vermi possono aiutare il piumaggio a diventare più colorato e splendente, in quanto contengono particolari pigmenti.
Fate però estrema attenzione, perché questi insetti sono anche molto ricchi di grassi e proteine e, in un uccello che vive la sua vita in gabbia e voliera, facendo poco movimento, potrebbero creare un eccessivo sovrappeso.
E’ buona norma rimuovere le teste delle larve, perché, sebbene in natura alcuni uccellini siano in grado di farlo da soli, i nostri soggetti, allevati in cattività da generazioni, hanno perso questa l’abitudine. Il rischio è che la testa, ricca di sostanze chitinose indigeribili, possa provocare serie ostruzioni intestinali, senza contare permane il rischio che la larva, ancora viva, possa migrare nel tratto gastroenterico del nostro beniamino, causando danni non indifferenti.
Una dieta preparata in casa con tutte le accortezze
E’ perfettamente in grado di coprire i fabbisogni nutrizionali degli uccellini da gabbia, specie se questi ultimi sono soliti rifiutare i mangimi commerciali o scartano parte delle miscele di semi. Tuttavia, va prestata una minuziosa attenzione alla formulazione ed alla preparazione di queste miscele, perché è davvero facile commettere errori e provocare gravi carenze nutritive e non sempre i proprietari hanno il tempo e la voglia di effettuare questa operazione.
La dieta deve essere innanzitutto molto varia e contenere ingredienti come semi, frutta secca, uova cotte, formaggi magri e yogurt, frutta, verdura, pane, pasta, legumi, integratori di minerali e vitamine e preparati per pappagalli. Tutti gli ingredienti vanno attentamente miscelati, in modo da evitare la cernita da parte dell’astuto volatile (tab 1).
Ricordate sempre che, anche se l’alimentazione è importantissima, non bisogna mai fare mancare l’ingrediente più importante della dieta: l’acqua. Essa veicola l’alimento nel tratto gastroenterico e ne favorisce l’assorbimento, aiutando la digestione. Alcuni alimenti sono molto ricchi di acqua, mentre altri necessitano tassativamente l’integrazione con quella di bevanda. Alcune specie, in natura, sono in grado di assorbire l’acqua di cui hanno bisogno da alimenti come foglie e semi freschi, ma nei nostri uccellini da gabbia essa è fondamentale, anche perché si è visto che i canarini muoiono dopo 48h di assenza di acqua di bevanda!
Considerate, inoltre, che l’acqua costituisce il 50% del peso corporeo degli uccelli e, nei piccoli, questa percentuale è addirittura maggiore! Le femmine in riproduzione, inoltre, richiedono moltissimi liquidi per deporre le uova e, successivamente, per mantenere una temperatura idonea alla cova.
Il distributore dell’acqua deve essere facilmente accessibile, ma non abbastanza grande da invitare i pennuti ad usarlo come vasca da bagno, per scongiurare il rischio d’inquinamento dell’acqua. Esso va posizionato sulle pareti della gabbia, lontano dalle mangiatoie e dal fondo, onde evitare che vi si depositino semi, piume e feci.
Diete casalinghe per pappagalli
potete preparare la dieta in discrete quantità e poi congelarla in tante mini porzioni.
Dieta 1
20-30% di semi e noci;
20-30% di vegetali a foglia verde, gialli o arancio;
10-15% di frutta (non esagerare con banane e mele, perché contengono troppo fosforo);
20-30% di alimenti specifici per pappagalli.
Dieta 2
24% di riso bollito;
25% di fagioli cotti;
24% di mais;
25% di alimento specifico per pappagalli;
2% di integratore di vitamine e minerali.
Dieta 3
30% di miscela di semi per pappagalli o parrocchetti;
20% di riso integrale bollito, o pane integrale o pasta o cereali;
15% di verdure fresche o congelate (piselli, carote, zucca);
15% di legumi;
20% di mangime specifico per pappagalli.
Come somministrare l’alimento?
La maggior parte dei proprietari, ha l’abitudine di lasciare il cibo sempre a disposizione degli uccellini, riempiendo la ciotola periodicamente. In questo modo, tuttavia, è abbastanza difficile capire quanto stanno mangiando i nostri amici pennuti e verificare se vi sia il rischio di carenze alimentari o di patologie in corso.
A questo proposito, sarebbe meglio somministrare l’alimento in 2-3 pasti giornalieri, che vanno lasciati a disposizione degli uccellini per massimo un paio d’ore alla volta. Questo è anche un ottimo sistema per rendere più stretto il legame fra proprietario ed animali, che instaureranno sicuramente un rapporto di fiducia nei vostri confronti. In questo modo, sarete inoltre in grado di quantificare quanto ha mangiato il vostro uccellino e se abbia scartato un determinato alimento.
Specialmente se il vostro uccellino è diventato abitudinario e si ostina a mangiare un solo tipo di alimento o semino, è consigliabile abituarlo ad un cambio periodico del mangime, onde evitare fenomeni carenziali.
Gli uccelli di piccole dimensioni, come canarini e cocorite si adattano abbastanza facilmente ai cambiamenti e lo stesso vale per i giovani. Un po’ più complicato risulta smuovere le abitudini dei pappagalli, come il cinerino o il cacatoa.
Naturalmente, evitate i cambi bruschi nei soggetti malati o stressati (cambio di proprietario o di residenza e sbalzi di temperatura). Il 90% degli uccelli di piccole dimensioni si abitua al nuovo alimento in circa 7 giorni, mentre per i soggetti più ostinati il passaggio può durare settimane o addirittura mesi!
Aggiungete piccole quantità del nuovo alimento all’abituale, incrementandone il dosaggio in modo graduale ad ogni pasto.
E’ importante ricordare che gli uccelli sono molto selettivi in fatto di colori, forma e consistenza del cibo, quindi cercate di rispettare le loro preferenze! Ad esempio, la maggior parte degli uccelli adora i cibi morbidi e sugosi, come frutta, verdura e creme di cereali, che possono essere utilizzati per rendere più appetibile il nuovo alimento.
Soprattutto nei pappagalli allevati a mano, può essere un buon sistema alimentarli fuori dalla gabbia, direttamente dal dito o mangiare contemporaneamente a loro, perché essi amano mimare i comportamenti del padrone! In alternativa, potete posizionare la mangiatoia vicino al loro gioco preferito o davanti ad uno specchio.