Artrosi un nemico invisibile per le articolazioni che permettono a bipedi e quadrupedi di saltare, correre, giocare o semplicemente camminare.
A cura per A.N.M.V.I. Dott. Marco Melosi e Dott.ssa Silvia Macelloni
Queste parti, importantissime, finchè sono sane si interpongono perfettamente tra i capi ossei e insieme a muscoli, legamenti e tendini rendono possibili i movimenti. Se si ammalano però, i problemi che ne derivano possono essere molto sei.
Per restare in perfetta forma fisica è indispensabile che l’apparato muscolo scheletrico, in particolar modo le articolazioni, restino in salute. I nostri animali, così come gli uomini, sono spesso colpiti da problemi articolari. In generale sentiamo parlare di artrosi ( e per comodità dunque la definiremo in questo modo) ma sarebbe più corretto parlare di osteoartite. Questo termine si usa fra gli esperti perché alla base dei problemi articolari troviamo sempre un processo di tipo infiammatorio, sia esso acuto o cronico.
Il nemico invisibile, Artrosi i segnali di allarme
- Zoppie
- Riluttanza al movimento e a farsi toccare in certe zone del corpo
- Vizi di postura o di andatura
- Cambiamento di umore
- Disappetenza, dimagrimento, mantello opaco
Cartilagine a rischio
Quali articolazioni possono essere colpite da artrosi? Tutte le articolazioni possono infiammarsi, tuttavia i maggiori problemi si riscontrano all’anca, al ginocchio, al gomito, alla spalla e al tarso.
Il problema ha inizio con un’erosione della cartilagine che riveste i capi articolari; successivamente il processo infiammatorio interessa anche l’osso che si trova sotto di essa che, come risposta allo stimolo nocivo, fabbrica del tessuto osseo nuovo che viene però deposto in modo anomalo ed impegna spesso la cavità articolare creando fastidio ed infiammando ancor di più la zona
Irreversibile
Nel frattempo anche i tessuti molli che circondano l’articolazione iniziano a risentire del danno e l’infiammazione si diffonde, aumentando il fastidio dell’animale. Purtroppo è impossibile far regredire un processo artrosico: una volta iniziato, si può soltanto cercare di rallentarne lo sviluppo
Predisposti?
Il fenomeno artrosico può colpire tutti i nostri amici animali, ma alcune razze sono maggiormente sottoposte al problema per predisposizione genetica. In particolar modo tendono a sviluppare problemi articolari i cani appartenenti a razze grandi o giganti, che subiscono un rapido accrescimento corporeo. L’artrosi può anche svilupparsi per intenso utilizzo, e conseguente “usura”, delle articolazioni, come avviene in cani sportivi o da lavoro; è poi di frequentissimo riscontro nel cane e nel gatto anziani. Traumi come fratture, lussazioni, rotture totali o parziali di legamenti possono predisporre al fenomeno artrosico.
Quali articolazioni possono essere colpite da artrosi? Tutte le articolazioni possono infiammarsi, tuttavia i maggiori problemi si riscontrano all’anca, al ginocchio, al gomito, alla spalla e al tarso.
Campanelli d’allarme
Quali atteggiamenti del nostro animale possono far sospettare artrosi? I segnali sono molti. Ecco i più significativi: zoppie; riluttanza al movimento o ad effettuare particolari movimenti (tipico il non voler salire in auto dei cani con problemi alle anche). Atteggiamenti particolari, vizi di postura o di andatura (ad esempio se un cane tende a sedersi divaricando una delle gambe in genere è presente un problema al ginocchio). L’articolazione può essere gonfia, calda e dolente con crepitii o rumori anomali; il movimento può essere limitato; riluttanza a farsi toccare in certe zone del corpo; cambiamento di umore. L’animale si isola o diventa aggressivo improvvisamente, senza apparente motivo; disappetenza, dimagramento, diminuzione della pulizia quotidiana del mantello che diviene opaco (in particolar modo nel gatto).
Prevenire prima di tutto
In caso di artrosi il veterinario di fiducia saprà consigliare ogni proprietario sul da farsi; in generale comunque si può dire che prima di ogni altra cosa è bene prevenire il problema seguendo un programma di alimentazione equilibrata e di esercizio fisico moderato ma costante fin da quando il nostro amico a quattro zampe è cucciolo.
I proprietari di cani appartenenti a razze a rischio di displasia dovrebbero effettuare periodici controlli (visita clinica seguita se necessario da esame radiografico) a partire già dai tre-quattro mesi di vita del cucciolo.
Malgrado il loro apparente vigore, le articolazioni possono deteriorarsi gradualmente, rendendo cani e gatti meno attivi e meno mobili. L’osteoartrite è piuttosto comune negli animali: ad esempio, una percentuale tra il 25% e il 30% dei cani soffre di questo disturbo. Inoltre, diversamente dall’opinione comune, questo disturbo può colpire sia i cani di grossa taglia sia i cani di media e piccola taglia e può manifestarsi anche nei cani giovani.
Cuccioli a rischio
Se si manifestano episodi traumatici è bene non aspettare troppo prima di sottoporre l’animale a visita: prima viene fermato il processo infiammatorio, meno danni verranno causati all’articolazione.Attenzione particolare va data ai traumi dei cuccioli, in cui lesioni a carico di articolazioni e cartilagini di accrescimento possono causare deformità e deviazioni degli arti (con conseguente problema di distribuzione dei carichi e predisposizione a ulteriori problemi articolari) riscontrabili anche qualche settimana dopo un trauma apparentemente innocente.
Questa è una patologia largamente sotto diagnosticata anche nei gatti. Infatti recenti studi hanno dimostrato quanto l’osteoartrite sia diffusa nei gatti anziani: a un’osservazione radiologica, il 90% dei gatti con più di 12 anni ne mostra i segni.
Se il troppo stroppia
Delle sane passeggiate quotidiane sono un’ottima abitudine e mantengono articolazioni e muscoli (anche del proprietario!) in forma. È controindicata invece l’attività sportiva intensa in giovane età: può causare danni articolari anche gravi. Integratori alimentari mirati, contenenti sostanze condroprotettrici, possono essere somministrati ai soggetti ritenuti a rischio (sempre su consiglio del veterinario di fiducia) fin dai primi mesi di vita.
Corriamo ai ripari per l’artrosi
Nel caso sia accertato un problema artrosico, il Veterinario può agire su vari fronti. In generale è bene seguire una dieta equilibrata, anche integrando con sostanze quali glucosamina e condroitin solfato. Esistono poi farmaci convenzionali, fitofarmaci o rimedi omeopatici che possono aiutare a controllare dolore ed infiammazione.
Se necessario, infine, è possibile ricorrere ad interventi chirurgici preventivi o curativi.
Un animale colpito da artrosi dovrebbe comunque muoversi; l’attività fisica dovrebbe essere poco intensa e continua e si dovrebbero evitare salti, scatti e ogni movimento sottoponga a carico eccessivo le articolazioni; ottimo sarebbe il lavoro in acqua, in particolar modo in tapis roulant acquatico (molti centri di fisioterapia veterinaria ne sono oggi dotati). È sempre consigliabile, poi, effettuare fisioterapia riabilitativa, manuale e strumentale.