Disturbi delle basse vie urinarie di cani e gatti

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I nostri cani e gatti si trovano molto spesso a fare i conti con disturbi alle basse vie urinarie.

Oggi, la Ricerca ha identificato sostanze attive nel rinforzare le difese naturali del distretto urinario e tutelarne salute e benessere.

A cura di CeDIS (Centro di Documentazione e Informazione Scientifica) Innovet Italia Srl

Una sigla per tanti disturbi della basse vie urinarie

Tecnicamente sono conosciute con l’acronimo anglosassone LUTD (Lower Urinary Tract Disease), a indicare l’insieme di problemi di varia natura che affligge le basse vie urinarie di cani e gatti. Si tratta di condizioni croniche, dolorose e ricorrenti, che colpiscono la vescica e la prostata dei nostri quattro zampe di casa, e che sono scatenate da diverse cause: anomalie congenite, infezioni, calcoli, tappi uretrali, traumi, farmaci, ma anche situazioni generali come stress, diabete, tumori o malattie ormonali e autoimmuni.
I sintomi vanno dalla difficoltà a urinare correttamente, al forte dolore accompagnato da vocalizzazioni al momento dell’urinazione, all’irrequietezza generalizzata, fino ad arrivare nei casi più gravi alla completa ostruzione del distretto urinario.

Una cistite da stress

Se nel cane sono particolarmente frequenti cistiti e prostatiti su base infettiva, il gatto è il bersaglio preferenziale di una forma di infiammazione urinaria ricorrente e molto dolorosa, apparentemente non legata a motivi precisi (per questo è detta “idiopatica”).
Oggi sappiamo che questo tipo di cistite felina rappresenta essenzialmente la reazione esagerata a stress ambientali di varia natura: un trasloco, una convivenza difficile con i consimili (magari per conquistare il cibo o la cassetta igienica), una casa priva di giochi, adatti a stimolare la naturale curiosità dei nostri mici di appartamento.

Una cosa è certa: il gatto con cistite vive male e soffre molto, tanto da modificare abitudini e carattere. Diventa aggressivo o, al contrario, apatico. Perde la proverbiale tendenza a sporcare correttamente nella lettiera e a pulirsi.
I suoi bisogni quotidiani si trasformano in un doloroso problema per lui, e in un disagio difficile da gestire per il proprietario.

Un occhio all’ambiente…

L’approccio ai problemi delle basse vie urinarie dei nostri amici animali deve essere quanto più tempestivo possibile, in modo da riuscire a “scovare” i primi disagi urinari (e i loro risvolti comportamentali).

Un’attenzione particolare nella gestione delle LUTD va riservata all’ambiente. A cominciare dalla corretta gestione delle cassette igieniche, da posizionare in luoghi poco frequentati della casa e distanti dalle zone dedicate al cibo. Per concentrarsi, poi, sul tipo di alimentazione (sono ad esempio da preferire i cibi umidi che in genere non favoriscono la comparsa di calcoli) e sulla costante disponibilità di acqua, sempre fresca. Fondamentale, infine, arricchire l’ambiente di vita, soprattutto per il gatto, con strategie che ne riducano lo stress e incentivino la naturale tendenza al gioco e alla caccia.

…e uno alla Ricerca!

Accanto a misure farmacologiche e ambientali, la Ricerca nel settore dell’Urologia veterinaria ha identificato sostanze che, integrate con la dieta, sono in grado di esercitare effetti di rinforzo e protezione delle basse vie urinarie.

Sono le ALIAmidi, sostanze lipidiche naturalmente prodotte dai tessuti (vescica compresa) e capaci, quando somministrate per via orale, di ottimizzare i meccanismi di protezione con cui l’organismo animale contrasta danni di varia natura e recupera il proprio benessere (omeostasi).

L’ALIAmide più efficace nel distretto vescicale è la palmitoil-glucosamina (PGA) che, assunta per via orale nella forma attiva e biodisponibile di PGA micronizzata (PGA-m), potenzia i sistemi di protezione vescicale, e libera anche glucosamina, mattone da costruzione di quel sottile strato di cellule che funge da barriera a difesa della salute vescicale.
Studi molto recenti, condotti in situazioni analoghe a quelle della cistite felina, hanno dimostrato che la PGA-m, associata a sostanze antiossidanti come l’esperidina, contrasta l’infiammazione vescicale e riduce dolore e stress ossidativo, tipici di questa malattia e delle sue caratteristiche recidive.

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