Per garantire benessere e buona qualità di vita proteggiamo il cervello del nostro cane e gatto anziani. Per i “vecchietti” a quattro zampe è fondamentale adottare accorgimenti e seguire cure che permettano loro di invecchiare con successo. Perché rimangano i nostri amici di sempre, anche da senior!
A cura di INNOVET
Terza età per cane e gatto, proteggiamo il loro cervello
Come per noi, anche per i nostri amici animali l’aspettativa di vita è decisamente aumentata, e con essa anche i problemi della “terza età”. A risentire in modo particolare delle trasformazioni della vecchiaia è il cervello: i neuroni diminuiscono di numero e volume, e non hanno più la massima efficienza nel comunicare fra di loro (neurodegenerazione).
Un processo inevitabilmente legato all’età, ma non per forza patologico. Semplicemente, i nostri quattro zampe stanno diminuendo le riserve cognitive e mnemoniche e si preparano a comportarsi da “anziani”: sono meno desiderosi di muoversi o di farci le solite “feste”, sono più irritabili e partecipano con meno entusiasmo alla vita di famiglia. Non c’è da preoccuparsi: è l’inizio della fase senile della loro vita!
Può accadere, però, che cani e gatti vadano incontro a quello che viene definito invecchiamento cerebrale “patologico”: una forma accentuata ed anomala di neuro-degenerazione, accomunabile alla malattia di Alzheimer dell’uomo.
In questi casi il nostro amico può mostrarsi disorientato o confuso, non riconoscerci più, svegliarsi frequentemente di notte, perdere le corrette abitudini eliminatorie o addirittura modificare il suo carattere alternando momenti di aggressività a forte apatia. A lungo andare, questa situazione può rendere problematica la convivenza in famiglia, e compromettere pesantemente la qualità della loro vita “da senior”.
Sei consigli per un invecchiamento cerebrale di successo:
Pianifica controlli veterinari geriatrici
Visite periodiche ad hoc sono il primo passo per garantire al nostro cane una vecchiaia serena. Oltre a effettuare check-up di salute generale (dalla testa… alle zampe), il Veterinario potrà valutare se eventuali alterazioni del comportamento e delle abitudini di vita riferite dal proprietario sono legate a condizioni geriatriche a forte ripercussione comportamentale o indicano piuttosto che il suo cervello sta invecchiando “male”.
Scopri i “campanelli d’allarme”
Vivendo accanto a un cane senior, dobbiamo diventare veri e propri Sherlock Holmes. Scovare, cioè, i “campanelli d’allarme” dell’invecchiamento cerebrale patologico, non banalizzandoli come inevitabili trasformazioni legate all’età, ma riferendoli prontamente al veterinario curante.
Tienilo sempre attivo con il cervello
Mantenere in attività il cervello con giochi di ricerca, passatempi e stimoli continui è il modo migliore per preservare le riserve cognitive del cane o gatto anziani e ridurre il rischio di decadimento e demenza.
Crea un ambiente stabile e rassicurante
Alcuni accorgimenti possono rivelarsi molto utili per i pet senior: Favorire l’accesso a zone sopraelevate (es. divano, macchina) con rampe, gradini, etc. Rendere confortevole il riposo (es. cucce riscaldate), migliorando la qualità del loro sonno.
5 – Mantienilo in movimento e controlla l’alimentazione
Il movimento va sempre favorito: anche negli anziani, calibrando la quotidiana passeggiata in base all’età del cane e al suo stato di salute. La scelta di una dieta bilanciata, formulata in base alle esigenze della “terza età”, permette inoltre di evitare i danni fisici del sovrappeso o dell’obesità e le loro ripercussioni sul processo di invecchiamento, compreso quello cerebrale.
6 – Usa prodotti specifici per la neuro-protezione
Oggi abbiamo a disposizione prodotti nutrizionali scientificamente studiati per mantenere sano il cervello dei cani anziani migliorandone le capacità cognitive e la memoria. Prima li usi (a cominciare dai 7 anni di età), maggiore sarà la possibilità che il tuo cane sia destinato a vivere una vecchiaia “di successo”.