Il Cane e il gatto sono animali splendidi, amici a quattro zampe che rallegrano la vita, tuttavia, col tempo possono acquisire cattive abitudini. Con il tempo poi diventano difficili da gestire per i proprietari, nonché nocive per le bestiole.
A cura di ELISABETTA PARISE
Cattive abitudini del cane e gatto
Alcuni comportamenti errati sono facili da sradicare, altri un po’ meno. C’è chi fa danni in casa, chi tende a mangiare cibo spazzatura, chi fa i bisogni in giro, chi abbaia con insistenza o non risponde ai comandi… l’elenco è davvero vasto e variegato.
Uno degli errori più comuni è quello di considerare i comportamenti inadeguati dei cuccioli come un qualcosa di divertente, pensando che crescendo tali atteggiamenti spariranno o si estingueranno da soli.
Niente di più sbagliato: senza le opportune correzioni, infatti, gli animali continueranno a perpetuare le proprie azioni.
Le cattive abitudini più comuni del cane
La prima volta che avete portato a casa il vostro cane probabilmente era un cucciolo, tranquillo e dolce fino a quando non lo avete lasciato solo per andare a lavorare. Al ritorno avete trovato la spazzatura sparsa sul pavimento, le tende strappate, le scarpe morsicate e tanti altri disastri. Vi riconoscete in questa situazione? Siete in buona compagnia: fare danni, infatti, è uno dei comportamenti errati più comuni nei cani.
Inoltre, può capitare che Fido non risponda correttamente ai comandi: magari non gli sono stati insegnati da cucciolo, oppure l’animale ha bisogno di un approccio di addestramento diverso per imparare a rispondere ai comandi come “vieni”, “seduto” o “a terra”.
Tra le cattive abitudini ci può essere la tendenza a saltare addosso alla gente o quella di abbaiare eccessivamente alla minima sollecitazione. Se succede questo, è possibile che il proprietario abbia prestato eccessiva attenzione ai rumori quando il cane era cucciolo.
Attenzione anche all’iperattività: se a Fido non si “scaricano mai le pile”, è possibile che abbia bisogno di fare più attività fisica. Aiutate il vostro amico a quattro zampe a bruciare e a canalizzare l’energia in eccesso al parco, in spiaggia o con qualunque altra attività fisica che gli sia gradita.
Cosa fare se il gatto “spruzza”
Spruzzare urina fa parte del comportamento naturale dei gatti, perché è un modo di marcare il territorio, testimoniando il loro passaggio. Tuttavia, questo atteggiamento può essere particolarmente fastidioso se Micio lo attua in casa, magari su divani o letti.
Per prima cosa è importante consultare il Veterinario per fugare il sospetto che l’animale sia affetto da un’infezione delle basse vie urinarie. Questa malattia, infatti, può indurre il gattino a urinare fuori dalla lettiera e, quindi, può essere confusa con il gesto dello spruzzo.
Appurato che la bestiola sia sana, è bene ricordare che lo spruzzare comunemente può essere anche un segnale di stress: cercate di ricordare, quindi, se ci sono stati eventi recenti in grado di turbarlo. Potrebbe trattarsi, ad esempio, di episodi importanti come l’arrivo di un bambino o di un altro animale domestico, un trasloco, ma anche piccolezze, come l’aver spostato i mobili nella stanza preferita del peloso.
Sebbene questo comportamento sia fastidioso, è importante non punire il gatto per aver spruzzato: i nostri amici felini non comprendono il concetto di punizione e attuare questa soluzione potrebbe quindi peggiorare il tutto. Di contro, è essenziale pulire subito l’area “incriminata”: se l’odore persiste, infatti, Micio sarà incoraggiato a riprovarci.
Mangiare le cose da terra: cattive abitudini da evitare nel cane e gatto
Il cane desidera esplorare gli spazi tramite i sensi: leccando e mettendo le cose in bocca, infatti, fin da cucciolo impara a conoscere la realtà. Tuttavia, quando l’animale non riesce a controllarsi, è possibile andare incontro a situazioni potenzialmente pericolose, come ad esempio l’ingestione di oggetti dannosi o veleni.
La brama di mangiare tutto può dipendere da diversi fattori: stress, noia o specifiche patologie. Nei casi più estremi è consigliato rivolgersi al Veterinario, ma molto spesso per scoraggiare tale vizio può essere sufficiente agire con pazienza, osservando con attenzione i comportamenti della bestiola.
Fido, ad esempio, tende a leccare l’urina rilasciata dagli altri esemplari per immagazzinare informazioni: se durante la camminata notiamo che il nostro pelosetto si avventa su qualcosa, possiamo distogliere la sua attenzione con un diversivo, magari un giocattolo o dei biscotti. Utilizzare gli snack per il cosiddetto “rinforzo positivo” può essere utile anche se il pet mostra interesse per gli escrementi di altri animali, abitudine che può rappresentare un rischio sanitario.
I gatti imitano le abitudini dei proprietari
Una ricerca tutta italiana ha evidenziato come il comportamento dei gatti sia fortemente influenzato da quello dei proprietari. I ricercatori hanno studiato due gruppi: il primo formato da animali che vivevano insieme ai proprietari in appartamenti piuttosto piccoli, il secondo da gatti che abitavano in case più grandi e che avevano la possibilità di uscire.
Con una precisazione: gli animali di entrambi i gruppi avevano sempre ricevuto tutte le necessarie attenzioni, in termini di cibo, coccole e cure veterinarie. Lo studio ha mostrato chiare differenze negli stili di vita e nel comportamento dei due gruppi di felini.
I primi, nello specifico, hanno manifestato ritmi molto più sincronizzati con quelli dei compagni umani rispetto ai secondi. Di contro, questi ultimi hanno evidenziato atteggiamenti molto più in linea con quelli tipici del gatto.
In altri termini, i gatti sembrano essere dotati di una socialità così spiccata da prendere i loro proprietari come modello da imitare: ecco perché chi ha in casa uno o più di questi pet deve prendersi cura della loro salute e del loro spirito, ad esempio facendoli giocare così da stimolarli a rimanere attivi.
Tuttavia, in molti casi è vero anche il contrario: in determinate situazioni, infatti, sono tali felini a “plasmare” il comportamento dei proprietari. Ad esempio, con fusa e miagolii atti a convincere i membri della famiglia ad alzarsi alle prime luci dell’alba per dar loro da mangiare.