“Nutraceutica” è un termine entrato, da alcuni anni, all’interno del linguaggio comune per indicare alcune sostanze nutraceutiche particolari. Che, oltre a nutrire, apportano benefici nella salute dell’uomo o dell’animale che li consuma
A cura del Dott. Valerio Guiggi – Medico Veterinario Specialista in Ispezione degli Alimenti
Sostanze nutraceutiche: piccolo excursus
I prodotti nutraceutici sono una categoria di alimenti, in parte definita (per l’uomo) dal punto di vista legale, che contengono specifici metaboliti in grado di avere un effetto attivo sulla salute delle persone e degli animali che li consumano.
Le sostanze sono di origine naturale e si trovano all’interno di prodotti consumati normalmente come alimenti. Per avere un effetto attivo sono forniti all’animale in una specifica quantità, e questo rende spesso l’alimento allo stato naturale insufficiente per ottenere i benefici; l’estrazione delle singole molecole, invece, consente di ottenere l’effetto attivo.
Mentre nell’alimentazione umana esiste uno specifico regolamento (Reg. UE 432/2012) che norma le indicazioni presenti nei prodotti contenenti “ingredienti funzionali” o nutraceutici, nell’alimentazione animale non esiste una normativa specifica; è molto importante il supporto del veterinario per scegliere un alimento nutraceutico, non solo per presenza ma soprattutto per quantità, adatta al cane e gatto.
Le sostanze nutraceutiche piu utilizzate
Gli alimenti nutraceutici possono far parte dei comuni alimenti per cani e gatti (croccantini, alimenti umidi) e figurano nella lista degli ingredienti; oppure possono trovarsi in confezioni singole, vendute come integrazioni nutrizionali, e inquadrate legalmente come “alimenti complementari” per cani e gatti.
Spesso si utilizzano anche prodotti pensati per l’uomo ma, anche in questo caso, è importante consultare il proprio veterinario prima dell’uso, per avere indicazioni sul dosaggio da fornire ma anche per scongiurare la presenza di sostanze non adatte al cane e al gatto.
Di seguito una lista degli alimenti nutraceutici più conosciuti ed utilizzati, che possono aiutare in vari modi la salute degli animali da compagnia.
Nell’alimentazione animale non esiste una normativa specifica; pertanto e molto importante il supporto del medico veterinario per scegliere un alimento nutraceutico.Omega-3
Gli alimenti nutraceutici che contengono acidi grassi Omega-3 sono senza dubbio una delle categorie di nutraceutici più conosciuti, e ampiamente utilizzati, nell’alimentazione del cane e del gatto.
Gli Omega-3
Una famiglia di acidi grassi, caratterizzati da una specifica struttura chimica, dei quali alcuni hanno un importante effetto antinfiammatorio, in grado di agire in varie forme patologiche: tra gli utilizzi più importanti ricordiamo l’uso nelle patologie intestinali, nelle patologie dermatologiche (come quelle derivanti dalle allergie alimentari) e nelle patologie articolari.
I metaboliti con effetto attivo si trovano principalmente nel pesce, in cui si trovano nelle forme metabolicamente attive, cioè sotto forma di acido eicosapentaenoico e acido docosaesaenoico.
Esistono anche altri acidi grassi omega-3 come l’acido alfa-linolenico, di origine vegetale e contenuto tra gli altri nell’olio di lino, che tuttavia non è metabolicamente attivo nel cane e nel gatto, e deve essere convertito dall’animale; tuttavia, il cane e il gatto hanno una capacità di conversione molto ridotta.
Gli Omega-3, per avere il loro effetto, necessitano di un dosaggio specifico che cambia da animale ad animale e da patologia a patologia.
La quantità contenuta nel pesce non è generalmente in grado di fornire la quantità necessaria nelle patologie, per cui si rende necessaria la somministrazione di prodotti concentrati.
Importantissima anche la conservazione di questi acidi grassi: essendo fortemente instabili, tendono a perdere le loro funzioni se conservati alla luce, al caldo o alla presenza dell’ossigeno nell’aria.
Il guscio d’uovo
Un altro alimento funzionale interessante è costituito dal guscio d’uovo, compresa la membrana che si trova all’interno del guscio stesso.
Utilizzato principalmente come integratore di calcio nelle alimentazioni casalinghe, la membrana che lo ricopre internamente contiene alcune sostanze molto interessanti come i glicosamminoglicani, la condroitina, la glucosammina e l’acido ialuronico, utili in particolare come integrazione per migliorare lo stato delle patologie articolari.
L’integrazione è stata studiata nelle patologie articolari dell’uomo dove ha portato risultati positivi, ed oggi si trovano anche studi specifici sugli animali, tanto che questa integrazione viene venduta come alimento complementare ad uso animale.
Anche in questo caso è molto importante il dosaggio: difficilmente si riescono a raggiungere dosi terapeutiche con la sola membrana fresca estratta dall’uovo, ed è il motivo per cui spesso si consiglia l’aggiunta sotto forma di integrazione concentrata.
Il colostro
Il colostro è un liquido secreto dalle ghiandole mammarie subito dopo il parto. Si tratta di un liquido diverso dal latte per composizione, soprattutto per la presenza di un alto numero di anticorpi (immunoglobuline). Che contribuiscono all’immunità passiva del nascituro nei primi giorni di vita subito dopo la nascita. L’intestino permette agli anticorpi di entrare nel sangue, così da costituire una difesa fino allo sviluppo dell’immunità attiva propria dell’organismo.
Il colostro può essere però utilizzato anche in specie animali diverse da quella che lo ha prodotto; con l’effetto anticorpale che può essere utile soprattutto nelle patologie gastrointestinali.
Importantissimo che gli anticorpi siano però protetti, in modo da poter arrivare intatti nella sede di interesse (in caso contrario verrebbero digeriti dallo stomaco).
Proprio per questo motivo il colostro viene utilizzato sotto forma di integrazione, per garantire non solo un’elevata concentrazione di immunoglobuline; ma anche per garantire loro un’opportuna protezione (sarebbe invece meno utile somministrare a un animale il colostro fresco).
Il colostro bovino contiene anticorpi diretti principalmente contro i patogeni che sono stati incontrati dalla bovina che lo ha prodotto, nel corso della sua vita, ma poiché spesso i patogeni sono condivisi è possibile utilizzarlo anche nell’alimentazione del cane e del gatto, per un’azione immunitaria aggiuntiva in particolare nelle condizioni più gravi.
I prebiotici
I prebiotici sono nutrienti che si trovano comunemente all’interno degli alimenti di origine vegetale.
Tecnicamente fanno parte della fibra, ma la struttura è tale da poter essere consumati, a scopo di produzione energetica, da alcune specie batteriche dell’intestino. In questo modo è possibile selezionare e favorire la crescita di batteri che producono metaboliti utili per l’intestino e non solo; come gli acidi grassi a corta catena e sfavorire nello stesso momento la crescita dei patogeni.
Gli antiossidanti
I prebiotici sono utili dal punto di vista preventivo per tutta la vita dell’animale; ma diventano ancora più importanti in presenza di alcune patologie, generalmente dell’apparato gastro-intestinale. Non sono, però, tutti uguali, al netto della fibra che non ha effetto prebiotico (come la lignina, che non nutre i batteri intestinali). Ogni prebiotico si caratterizza per lunghezza, monosaccaridi che lo compongono e, di conseguenza, attività che riesce fornire nell’intestino.
I prebiotici sono molto resistenti alle tecnologie industriali,
Per questo motivo che spesso si trovano integrati negli alimenti per cani e gatti; tuttavia, anche in questo caso per ottenere un effetto è necessario scegliere quelli migliori per la situazione del nostro cane e del nostro gatto nonché, naturalmente, fornirli in quantità adatta.
Un’ultima classe di prodotti sempre più studiata negli ultimi anni per il trattamento di diverse patologie è quella degli antiossidanti.
Si trovano principalmente negli alimenti di origine vegetale, ed hanno la capacità di legarsi a molecole, dette “radicali liberi”; prodotte dalle cellule dell’organismo stesso come prodotti di scarto del normale metabolismo. Queste sostanze tendono ad attaccare, e poi a danneggiare, le strutture con cui vengono in contatto, potendo quindi avere un potenziale di cancerogenicità.
Gli antiossidanti introdotti con l’alimentazione si aggiungono a quelli prodotti dall’organismo stesso del cane e del gatto (come il glutatione, un antiossidante endogeno) e in questo modo possiamo ottenere un effetto maggiore.
Gli antiossidanti sono utili nella prevenzione dei danni da radicali liberi (effetto antineoplastico), ma sono particolarmente utili soprattutto nella fase terapeutica. Quando in specifiche patologie (infiammazioni croniche, neoplasie), la produzione di radicali liberi si fa più importante ed è necessario un supplemento di queste molecole.
Il problema degli antiossidanti è però che non sono tutti uguali, ma ci sono forti differenze per struttura chimica. Organi che riescono a raggiungere, molecole (radicali liberi, anch’essi non sono tutti uguali) contro le quali agiscono.
È il motivo per cui il supporto del veterinario, nelle specifiche patologie, è fondamentale non tanto per la prescrizione di un’antiossidante; ma della molecola (o dell’alimento) migliore per la situazione che ci troviamo ad affrontare.