Il Riccio ha il corpo tondeggiante, che sfiora il terreno a causa delle zampe molto corte. E’ lungo dai 13 ai 27 cm e può avere un peso compreso tra 800 e 1200g. È facile incontrarlo nei boschi, nei giardini di campagna o sui bordi delle strade.
A cura di Federica Catalano
Il riccio: una pallina “spinosa” da proteggere
Di chi stiamo parlando? Del riccio, il nostro amico spinoso! Il riccio è un mammifero notturno che si muove attraverso siepi e sottoboschi alla ricerca del suo cibo preferito! Questo dolce animaletto, infatti, si nutre di piccole creature e parassiti come insetti, vermi, millepiedi, lumache, topi, rane, lucertole, uova e serpenti.
Un piccolo aiutante
Proprio grazie a questo tipo di dieta, il riccio si è conquistato la reputazione di amico del giardiniere; svolgendo un ruolo cruciale nel preservare la bellezza dei nostri giardini, nonché la frutta e la verdura dei nostri orti.
La “sfortuna di essere riccio”
I ricci sono uno dei pochi mammiferi selvatici che, a volte, abbiamo la possibilità di incontrare da vicino. In natura hanno un’aspettativa di vita che si aggira intorno a 8-10 anni; purtroppo sono minacciati da diversi pericoli come inquinamento, cambiamenti climatici e dell’habitat. Negli ultimi anni, le popolazioni di ricci sono diminuite di oltre la metà nelle nostre campagne e di quasi un terzo nelle città e periferie.
Non tutto è perduto!
L’uomo può aiutare questi piccoli amici dell’ecosistema, lasciando loro del cibo, un rifugio sicuro o soccorrendoli in caso di bisogno. È opportuno sottolineare che, tendenzialmente, quando si trova un riccio, la regola di base è lasciarlo in pace! Se sta bene, non c’è motivo di prenderlo in braccio, offrirgli acqua o cibo, né tantomeno portarlo in casa.
Se ci capita di trovarne uno vicino ad una strada, su un marciapiede o in luogo particolarmente pericoloso, possiamo prenderlo delicatamente con dei guanti da lavoro; lasciando che si “appallottoli”, portandolo poi in un habitat naturale dove può sopravvivere più facilmente.
Infine, se avvistiamo un riccio ferito o in condizioni di pericolo, la cosa migliore è segnalarlo alle autorità competenti per un recupero e un soccorso in strutture idonee come i tanti CRAS o strutture specializzate nella cura e riabilitazione dei ricci europei.
Curiosità sui ricci L’apparenza inganna
Sebbene preferisca restare con le zampe per terra e nonostante appaia un animale goffo e molto lento; il riccio è in grado di correre velocemente e si dimostra anche un ottimo nuotatore.
Letargo, dolce letargo
Tra ottobre e aprile, quando le temperature iniziano a scendere sensibilmente, il riccio entra in letargo. Per affrontare questa fase, si prepara mangiando più abbondantemente del solito, per accumulare grasso corporeo, tanto che il suo peso può perfino raddoppiare! Del resto, il letargo rappresenta per i ricci una dura prova; la loro temperatura corporea scende da circa 35° a soli 10° e la frequenza cardiaca si riduce a 20 battiti al minuto.
Come aiutarli per il letargo
Il loro rifugio per l’inverno è costituito da mucchi di foglie secche e sterpaglie; ma alcuni di loro, se malati o disorientati, hanno bisogno di un aiutino. La prima cosa che tutti noi possiamo fare per aiutare questi animaletti innocui e in via di estinzione è non buttare via le foglie secche: i mucchi di sterpaglie e foglie, infatti, sono ambienti ideali per andare in letargo in inverno!
Se non abbiamo la possibilità di fare ciò, con mezzi semplici è possibile costruire un rifugio adeguato a questi piccoli animaletti (su internet esistono numerosi tutorial), che li protegga dai gatti e da altri nemici e che consenta loro un tranquillo letargo invernale all’asciutto. Inoltre, un esemplare di sesso femminile può usare il riparo per crescervi i cuccioli.
Lattosio? No, grazie!
I ricci sono intolleranti al lattosio: se trovate un riccio nel vostro giardino e volete dissetarlo, non lasciate a sua disposizione una ciotolina con del latte, un po’ di acqua andrà benissimo!
Se volete offrire un po’ di cibo a questo animaletto, potete lasciargli delle crocchette o del cibo umido per gatti. Carne bianca lessata e ben sminuzzata oppure, senza esagerare mele o uva mature.
Un nottambulo dai sensi sviluppati
I ricci hanno un muso molto lungo, utilissimo per cacciare, in quanto rende più facile il foraggiamento per la loro dieta a base di insetti, vermi, bruchi e bacche.
Durante il giorno dormono nelle loro tane, mentre di notte escono per procurarsi il cibo. Riescono a percorrere agilmente anche 3 km grazie alla loro fisionomia snella e agile. Nella ricerca del nutrimento, oltre all’agilità, i ricci si aiutano con i loro sensi, in particolare l’olfatto davvero sviluppato il tatto e l’udito.
Questi simpatici animaletti, nonostante le piccole orecchie, possono percepire frequenze non udibili all’uomo, riuscendo a captare perfino gli ultrasuoni. La loro vista, poi, sebbene meno acuta, consente loro di vedere fino a 30 m di distanza di giorno e 12 m nel buio.
Non esiste una sola specie di riccio
Ci sono 15 diverse specie di riccio nel mondo, molto simili tra loro, ma con piccole differenze carismatiche e abituali.
Autoprotezione intelligente
I ricci hanno circa 5000-7000 spine sul dorso, che possono essere alzate e abbassate per rispondere a situazioni minacciose: avendo uno stomaco molto vulnerabile, quando un predatore si avvicina, il riccio si chiude formando una palla impenetrabile. Ogni spina dorsale dura circa un anno prima di essere ritirata e sostituita.
Riccio e porcospino: “gemelli diversi”
Sebbene entrambi abbiano il dorso ricoperto di aculei, riccio e porcospino sono due animali ben distinti! Il termine porcospino è spesso utilizzato per identificare tutti i piccoli mammiferi ricoperti di aculei, in realtà, la parola identifica una specie animale precisa: quella dell’istrice.
Una delle differenze principali tra riccio e istrice riguarda la dimensione del loro corpo: il porcospino è più grande e può raggiungere i 60 centimetri di lunghezza e pesare anche 15 chilogrammi.
Un’altra differenza riguarda anche il tipo di alimentazione: i ricci, come già accennato, sono animali insettivori e la loro dieta si basa sul consumo di insetti, mentre i porcospini sono vegetariani e mangiano principalmente frutta e verdura.