Cavallo: la miopatia da sforzo

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Il termine “miopatia da sforzo” è stato scelto per comprendere le varie sindromi muscolari, che dipendono direttamente dall’esercizio e/o dall’alimentazione.

A cura del Dott. ANDREA BRIGNOLO Medico Veterinario

Sono usati vari termini per comprendere queste malattie come azoturia, tying-up, rabdomiolisi, malattia del lunedì, mioglobinuria; e si potrebbe discutere a lungo se esse siano malattie simili ma distinte, diverse manifestazioni o gradi di intensità della stessa malattia.

In realtà si tende oggi a considerarle come un’unica sindrome che ha aspetti di sintomatologia, terapia e profilassi ben definiti e dove le differenze sono di tipo metabolico e biochimico .

I sintomi più diffusi della miopatia da sforzo

Possono essere molto variabili, fra i più comuni, si ha difficoltà nella deambulazione (andatura “rigida” o “trascinata”). In quanto gli arti posteriori e i muscoli della schiena sono spesso interessati, e nei casi gravi, riluttanza totale al movimento.

I soggetti appaiono ansiosi, sudano abbondantemente con frequenza respiratoria aumentata e possono essere dolenti alla palpazione dei muscoli interessati.

Le Cause della miopatia da sforzo

I sintomi possono apparire all’inizio dell’attività o anche al termine, mentre il cavallo si sta raffreddando.
La sindrome é tipica di cavalli in attività che si ritrovano fermi per più giorni e mantengono inalterata la razione alimentare.

Infatti quando riprendono il loro allenamento questi animali possono andare incontro più frequentemente a problemi muscolari.

Altre cause possono essere l’aumento improvviso nella durata e/o nell’intensità del lavoro o l’utilizzo in competizione di cavalli non perfettamente allenati.

Inoltre, differenze endocrine tra maschi e femmine e predisposizioni di razza o addirittura di carattere sono concause di una certa importanza.

Queste forme sono più frequenti durante la stagione calda.
È stato dimostrato che tra le cause che possono favorire l’insorgenza di questa patologia, vi sono anche la mancanza di certe vitamine e l’insufficiente apporto di alcuni elettroliti.

È quindi fondamentale che la dieta del cavallo sia completa e adatta alla sua attività e che l’allenamento sia pianificato e gradualizzato.

La PSSM

Una particolare forma è chiamata “Miopatia da accumulo di polisaccaridi (PSSM)” presente in cavalli di razze correlate ai Quarter, Appaloosa e Paint che manifestavano sofferenza muscolare con andatura anomala.

Clinicamente si osserva rabdomiolisi ricorrente da sforzo, ma più spesso l’animale mostra una zoppia dell’arto pelvico, non spiegabile.

I cavalli affetti possono anche avere un’andatura rigida, atrofia muscolare simmetrica, dolore alla schiena, crampi muscolari che portano ad anomala flessione degli arti posteriori con caratteristiche fascicolazioni e/o tremori. Questi soggetti presentano inoltre debolezza bilaterale degli arti pelvici o generalizzati.

Il riscontro di una mutazione di un particolare gene, in alcuni ma non in tutti i cavalli affetti dalla malattia, ha suggerito che la PSSM rappresenti un gruppo di malattie con patologia simile ma cause diverse

Miopatia da sforzo, la diagnosi

Il trattamento urgente di tutte queste forme deve essere preceduto da una precisa valutazione clinica per distinguerlo da altre patologie; che si presentano con sintomi simili ma che vengono trattate diversamente.

La Terapia

Il cavallo deve rimanere fermo, nelle forme lievi é possibile solo passeggiarlo lentamente. I farmaci somministrati sono antinfiammatori e grandi quantità di fluidi in fleboclisi atti a ristabilire l’equilibrio elettrolitico del soggetto. Fare attenzione ad un eventuale blocco renale che, nei casi gravi, é sempre possibile.

Esami del sangue appropriati servono per valutare in modo più specifico la gravità della malattia; l’entità del danno del tessuto muscolare e la durata della terapia una volta superato l’attacco acuto.

Nei cavalli frequentemente soggetti a questa patologia o allenati per particolari competizioni in climi specifici, è necessaio valutate integrazioni particolari anche di tipo farmacologico.

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