L’IBD nel Cane

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L'IBD nel cane

L’ IBD nel cane viene comunemente definita un’infiammazione dell’intestino, come denota l’acronimo inglese: Inflammatory Bowel Disease.

A cura del Dott. Sergio Canello Fondatore e Responsabile Dipartimento Ricerca e Sviluppo SANYpet – FORZA10 Medico veterinario ed esperto internazionale in patologie di origine alimentare

Cos’è l’IBD?

Si tratta di una patologia cronica che colpisce tutte le parti del tratto gastroenterico, caratterizzandosi per la presenza di cellule infiammatorie a livello della mucosa (linfociti, plasmacellule, eosinofili, neutrofili, macrofagi PAS-positivi).

In relazione alla localizzazione e alla tipologia di cellule, le lesioni sono di svariata natura: gastriti, duodeniti, coliti, gastro-duodeniti o enterocoliti linfoplasmacellulari, eosinofiliche, neutrofiliche e granulomatose. Esistono tuttavia anche le forme miste. L’IBD nel cane potrebbe dunque definirsi come un gruppo di patologie.

I sintomi dell’IBD nel cane

Definita la patologia, cosa noterete nel vostro cane? I sintomi sono vari e dipendono dal tratto gastroenterico interessato. La forma più grave colpisce il colon con episodi ricorrenti (spesso con una cadenza di circa 10 giorni) caratterizzati da sintomi gravi quali scarso appetito e dimagramento progressivo, diarrea profusa, presenza frequente di muco e sangue, dolori colici molto violenti e vomito.

Come accertare l’IBD nel cane

Non saltate subito alle conclusioni. Per diagnosticare l’IBD occorre una diagnosi approfondita, il cui compito spetta all’esperienza del Medico Veterinario.

Cane Boxer in primo piano

Razze predisposte

Secondo la letteratura scientifica, esistono alcune razze maggiormente predisposte rispetto ad altre nello sviluppo dell’IBD. Si tratta di Pastore tedesco, Weimaraner, Boxer e Border collie; fermo restando che questa patologia può colpire i cani di qualsiasi razza.

La causa dell’IBD nel cane

L’IBD nel cane viene considerata una malattia idiopatica, ovvero senza causa nota. Un termine terribile perché sta a indicare come sussistano tante ipotesi, ma nessuna risposta. La medicina veterinaria ritiene che lo sviluppo dell’IBD sia determinato dal sistema immunitario, che si rivolta contro sé stesso, classificando così questa patologia tra quelle “immunomediate”. Si ritiene tuttavia abbiano un ruolo anche fattori ambientali, come la presenza di antigeni batterici e alimentari.

La medicina cerca di porre fine a questa fastidiosa patologia, senza però riuscire a darne fine, anzi, spesso peggiorando la situazione, bloccando i sintomi con l’azione di grandi dosi di farmaci. Ma se fin qui abbiamo fatto accademia, addentriamoci nel problema e proviamo a guardarlo da un altro punto di vista.

Cos’è l’infiammazione?

Attualmente si travisa troppo spesso la natura di una infiammazione, che è “semplicemente” il processo con cui l’organismo “ripara” la lesione in atto.
Spiegandolo con una metafora, l’infiammazione è l’inceneritore di una città, che elimina i rifiuti.

Quest’ultimo, emette fumo, calore, rumori ed emissioni moleste, con evidenti disagi. Allo stesso modo, l’infiammazione provoca dolore, malessere e disagio. Ma se lo “spegniamo”, pensiamo veramente di aver fatto la cosa migliore?

IBD cane in primo piano

Gli inquinanti

L’uso sempre più massiccio della chimica e della farmacologia per aumentare la produzione, provoca nell’organismo dei meccanismi per distruggere o allontanare i residui di queste sostanze estranee che sono presenti negli alimenti. Ciascun essere vivente, secondo la propria sensibilità individuale, presenterà reazioni al suo organo più sensibile in tempi e modi diversi.

L’organismo può infatti reagire con meccanismi di espulsione (come vomito, diarrea o lacrimazione), con processi infiammatori o subendo un danneggiamento degli organi e delle sue funzioni

Tra questi c’è anche il sistema immunitario, che è il quartier generale del nostro organismo, continuamente sotto attacco da virus, parassiti e batteri ma anche sostanze chimiche e farmacologiche che alterano profondamente le sue funzioni, causando di conseguenza risposte alterate.

La soluzione all’ IBD nel cane

Un corretto approccio terapeutico deve tenere in considerazione un’alimentazione specifica, in grado di garantire una ridotta stimolazione del sistema immunitario (proteine alternative, pulite) e un’integrazione di fibra corretta per quantità e tipologia.

Scegliere quindi un alimento a base di pesce e riso, arricchito con fibre che proteggano la mucosa intestinale (già infiammata dalla condizione patologica) e liberino fucoidani, dei polisaccaridi con effetto antinfiammatorio naturale, riducendo l’infiammazione della parete intestinale.

Così facendo si riporta l’organismo al suo naturale equilibrio, permettendogli di funzionare ed esistere così come è stato progettato secondo natura. In questo modo moltissime patologie regrediscono in breve tempo.

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