Da sempre i cani sono stati capaci di proteggere il territorio da intrusi o da altri animali anche grazie all’abbaio. Purtroppo però, nella vita urbana, molto spesso i vocalizzi provocano fastidi e problemi ai proprietari e ai loro vicini
Aldo Violet – Educatore Cinofilo APNEC
Se abbaio è un problema?
Ci sono razze che abbaiano con grande facilità. Ciò che le differenzia è la soglia di reazione, che sarà bassa (con maggior reattività agli stimoli) nei cani da guardia e soprattutto nei cani da allarme, o che al contrario si rivelerà media o alta in razze come i Levrieri, i Retriver, i cani da ferma e gli Spaniel – a meno che non sviluppino particolari problemi legati all’abbaio a causa di inattività forzata e mancanza di un’adeguata educazione.
Allarmi!
Nel cane selvatico l’abbaio ha una duplice funzione: mettere al riparo i cuccioli da eventuali pericoli e riunire gli adulti per organizzare un’efficace risposta alla minaccia.
L’abbaio di allarme, quindi, ha essenzialmente una funzione di richiamo: il cane abbaiando avverte gli altri membri del branco che si sta verificando qualcosa di strano che potrebbe rappresentare un pericolo.
Che il cane quindi abbai per fare la guardia è del tutto normale.
Non è invece normale e corretto che lo faccia, sordo ad ogni richiamo, in presenza del proprietario.
Per risolvere il problema occorrerà prima di tutto intervenire sulla relazione fra il cane e il proprietario per far sì che il cane si ricollochi nella corretta posizione gerarchica. Oltre a ciò, visto che il cane ha ormai acquisito questa brutta abitudine, sarà opportuno insegnargli a rispondere al comando di non abbaiare. Per farlo occorrerà prima di tutto insegnargli “ad abbaiare a comando” per poi insegnargli a “zittirsi a comando”.
Il cane abbaia per noia!
Molti dei nostri cani, soprattutto quelli che appartengono alle cosiddette razze da lavoro, spesso si annoiano perché vengono lasciati inattivi per lunghi periodi di tempo.
La frustrazione causata da tale inattività li porta a fare incessantemente l’unica cosa che possono fare, e cioè abbaiare.
In questi casi dovremo aumentare i contatti sociali, soprattutto con i proprietari, e far eseguire al cane dell’attività giornaliera adeguata alle attitudini della sua razza.
Coccolami!
Sappiamo che l’abbaio è un richiamo, una ricerca di attenzione.
L’attenzione più desiderata dal cane è certamente quella del proprietario e pertanto è comprensibile che il cane cerchi di ottenerla abbaiando. Se il proprietario gli darà attenzione o, peggio, gli elargirà del cibo per farlo smettere, non farà che peggiorare il problema.
Il comportamento migliore è quello di non interagire con il cane, evitando di parlargli, di toccarlo o di guardarlo, sino a lasciarlo solo nella stanza dove si trova. La sua prima reazione potrebbe essere quella di abbaiare ancora di più, ma persistendo gli faremo capire che non siamo disposti a cedere.Non appena il cane metterà in atto atteggiamenti corretti, lo premieremo offrendogli l’attenzione desiderata.
In coro
A volte i cani abbaiano perché sentono farlo ad altri cani. Anche qui il cane risponde ad un segnale di allarme mandato da un primo cane, al quale risponde un secondo, un terzo e così via. Ciò produce un coro che non è sempre ben accetto dagli umani.
L’unica cosa che si può fare quando il cane abbaia per unirsi ad altri cani è ridurre lo stimolo: cercare di interromperlo e metterlo in un luogo dove non senta gli altri cani che abbaiano.
Portarlo in casa se è sul balcone o in giardino e premiare il suo successivo comportamento corretto, cioè il silenzio.
L’importante è non agitarsi e non urlare perché il cane potrebbe credere che anche il padrone si stia unendo al coro.
Non lasciarmi solo!
Quando il cane viene lasciato solo in casa, spesso mette in atto comportamenti di abbaio unitamente ad altri comportamenti indesiderati (distruttività, urinazione, defecazione e altro).
In questo caso sarà necessario far valutare il problema da separazione da un esperto e risolverlo. L’abbaio è una forma di comunicazione solo intervenendo sulla causa si potrà far cessare il comportamento scorretto.