Consigli per un buon rapporto con il cane che è da sempre considerato il compagno dell’uomo per antonomasia, quello che nel corso della sua evoluzione ha intrecciato con la nostra specie, forse più di ogni altro, un rapporto di collaborazione strettissima e di fiducia profonda.
a cura di Angelica D’Agliano
Una vita con Fido
Ciò è tanto radicato nella nostra immaginazione da tradursi in una frase proverbiale, che tutti prima o poi hanno sentito dire o che si sono trovati a pronunciare magari senza farci nemmeno troppo caso, dandola come una verità assodata che non necessita dimostrazioni: “il cane è il migliore amico dell’uomo”.
Un rapporto da coltivare
Se è vero che tra il discendente del lupo e il genere umano esistono un dialogo, una collaborazione e un affetto che vanno avanti dalla notte dei tempi, è altrettanto vero che l’amicizia è un vero e proprio rapporto e, come tale, ha vitale bisogno di essere coltivata, nei tempi e nei modi giusti. Di seguito proponiamo alcuni spunti che ci possono aiutare nella vita quotidiana col nostro beniamino.
Parola d’ordine, socializzazione
Nella vita del cucciolo c’è un periodo, che indicativamente va dalla ottava alla dodicesima settimana, di grande importanza per il corretto sviluppo della sua personalità. Durante questa “finestra”, il cucciolo è una vera e propria “spugna”, pronta ad assorbire gli input provenienti dal mondo esterno.
Queste esperienze, positive e negative, andranno a costruire il suo personale bagaglio, al quale attingerà ogni volta che si troverà ad affrontare nuove situazioni. “Socializzare” correttamente un cane duramente questo periodo, facendogli quindi sperimentare, in modo sempre graduale e positivo, il contatto con persone e ambienti diversi, ci sarà di grande aiuto nel rapporto con il nostro amico.
Un cane ben socializzato è un compagno a proprio agio nei più svariati contesti, che non si lascia intimidire dalla presenza di sconosciuti e che può seguirci senza problemi nella nostra vita di tutti i giorni.
Il gioco è una cosa seria
Può sembrare un paradosso, eppure poche cose sono così importanti come questa. Il gioco è una delle attività più utili e importanti nella vita di un cane, e senz’altro ha un peso non indifferente anche in quella di noi esseri umani.
Giocando, il nostro amico impara a rapportarsi ai suoi simili, ma anche alle persone. Inoltre, è proprio attraverso il gioco che tra noi e il nostro cane si instaura quel rapporto di complicità e quella disponibilità a “fare cose insieme”, che fanno sì che quello con il nostro amico sia un rapporto unico e di fatto indissolubile.
Attraverso il gioco si instaura quel senso di complicità e quella disponibilità a “fare cose insieme”, che fanno sì che quello con il nostro cane sia un rapporto unico e indissolubile.
Quantità e qualità
A questo punto entra in gioco, è il caso di dirlo, oltre alla quantità, anche la qualità del tempo dedicato a questa preziosa attività. In che senso? Il gioco dovrebbe essere sempre un momento di gioia, sia per il nostro amico a quattro zampe sia per noi, e per questo è importante che non sia una attività scontata, magari ripetitiva e fatta per “far scaricare” il nostro compagno.
Giochiamo con Fido tenendo in considerazione i suoi gusti ma anche i nostri, dato che è difficile essere costanti in una attività, se ci si annoia. Il gioco dovrebbe essere proprio l’antitesi della noia, ma soprattutto, dovrebbe interrompersi proprio nel momento di maggior entusiasmo di Fido: in questo modo il nostro amico sarà sempre più convinto del fatto che insieme a noi succedono cose bellissime, che vale la pena scoprire ogni volta.
In un “branco umano” quale è una famiglia, è importante che Fido abbia presente qual è il suo posto, quali sono le regole, cosa è permesso e al contrario cosa è proibito fare.
Coerenza e chiarezza
In un “branco umano” quale è una famiglia, è importante che Fido abbia presente qual è il suo posto, quali sono le regole, cosa è permesso e al contrario cosa è proibito fare. Non si tratta di niente di complicato, anzi: l’ideale è stabilire quali sono le regole e fare in modo che siano rispettate, senza eccezioni. Perché si tratta di un principio di convivenza importante? Perché se non saremo noi a stabilire cosa si può e cosa non si può fare, lo farà il cane, usando ovviamente il suo personalissimo metro di giudizio.
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