Collare o pettorina? Quando il cane entra a far parte della nostra vita, ci troviamo di fronte a tante scelte da prendere per il suo benessere. Cerchiamo sempre di fare del nostro meglio, leggendo e cercando informazioni a proposito. Tra queste anche la scelta dello strumento di conduzione.
A cura di GIADA MARROFFINO massaggipercani info@massaggipercani.it
Il più adatto al nostro cane
Tra collare o pettorina, quale dei due può essere più adatto per il nostro cane? Bisognerà tener presente più fattori, ma oggi faremo un’analisi che riguarda esclusivamente il fisico. Infatti, analizzeremo i principali strumenti di condotta, mettendo in luce l’influenza che possono avere da un punto di vista prettamente muscolo-scheletrico e quindi sulla salute delle articolazioni e dei muscoli dei nostri cani.
Buona condotta
Prima di entrare nel vivo dell’argomento però, è doveroso fare due premesse fondamentali. Innanzitutto, a prescindere dello strumento che andremo a scegliere, è necessario che ci sia una buona condotta al guinzaglio.
È importante saper condurre il proprio cane e, se necessario, rivolgersi ad un professionista esperto in educazione cinofila che possa guidarci e far sì, ad esempio, che Fido non ci trascini e non si faccia trascinare. Senza una buona condotta, qualsiasi strumento può diventare dannoso per il fisico del nostro cane.
Il principio di soggettivita
L’analisi che seguirà è una visione generale ed è frutto della ricerca in letteratura scientifica e dell’esperienza personale su vari soggetti, ma bisognerà poi valutare ogni singolo caso per selezionare lo strumento ideale in modo specifico.
Pettorina “svedese/norvegese” o “easy-walk “
Si tratta di un tipo di pettorina che avvolge le spalle nella porzione anteriore e abbraccia la regione toracica, subito dopo la fine dell’avambraccio.
Di questo strumento dobbiamo evidenziare il modo in cui limita, rallenta e blocca il movimento naturale della spalla, soprattutto in estensione. Da un punto di vista biomeccanico e funzionale, questo tipo di pettorina non è particolarmente salutare per l’articolazione della spalla del nostro cane ed è ancora più invasiva se viene utilizzata agganciando il guinzaglio anteriormente (easy-walk), invece che dorsalmente, perché provoca anche una torsione delle spalle.
Inoltre, questa dispositivo occupa un una posizione in cui passano muscoli importanti e spesso soggetti ad infiammazione (capolungo del muscolo bicipite, parte del muscolo sovraspinoso e la porzione laterale del muscolo deltoide).
In uno studio sull’analisi dell’andatura limitata, il Dr. Zink, medico veterinario sportivo, ha osservato che i cani che indossavano le pettorine restrittive tipo easy-walk caricavano meno peso sugli anteriori rispetto al normale. Anche quando la pettorina non era attaccata a un guinzaglio ed inoltre, poggiavano meno peso sulla zampa che si trovava più esterna rispetto al conduttore; il tutto si esacerbava con il guinzaglio.
Il Dr Zink spiega che queste pettorine si trovano sopra i bicipiti e i tendini del sovraspinato, due delle strutture più comunemente soggette a trauma negli arti anteriori dei cani, in particolare negli atleti canini.
Afferma anche che, proprio per logica, un imbracatura non deve esercitare una pressione sugli arti che sono impegnati in una estensione (come avviene durante una corsa o una camminata). Questo vale per tutti i cani, sportivi e non.
Pettorina ad “H”
Si tratta di una pettorina che abbraccia il cane con due cerchi, uno intorno alla base del collo e uno intorno al torace, collegati da due passanti longitudinali, uno in mezzo alle scapole e l’altro al centro del petto.
Da un punto di vista articolare, se correttamente regolata sul cane, la pettorina ad “H” non ostacola particolarmente il movimento.
Può avere, però, un effetto compressivo nei confronti dello sterno, punto in cui viene scaricato maggiormente il peso del cane con questo strumento e punto in cui non vi è sempre moltissimo strato muscolare. In alcune situazioni, questa pettorina può essere dannosa per l’articolazione dello sterno che è prettamente cartilaginea, quindi più delicata. Se regolata in modo scorretto può anche creare dei problemi a livello della trachea e della gabbia toracica.
La pettorina ad “H” viene proposta in materiali e dimensioni diversi e, i modelli più spessi, cioè quelli con le fettucce più larghe, possono dare lo stesso problema articolare delle pettorine svedesi, ossia limitare il range articolare della spalla.
Il collare
Per quanto riguarda invece i collari, ne distinguiamo principalmente due tipologie: il collare fisso ed il collare a scorrimento (detto anche “a strozzo”). Il primo ha un’azione compressiva principalmente nella parte ventrale (anteriore), mentre il secondo arriva a comprimere tutta la superficie del collo.
Se analizziamo l’anatomia della zona anteriore del collo troviamo tutta una serie di strutture estremamente delicate, come trachea, esofago e faringe; Nella porzione laterale, vi sono vasi sanguigni, nervi e vertebre, che racchiudono e proteggono il midollo spinale ed i nervi periferici che da esso fuoriescono.
Nonostante il collo sia ricoperto da un notevole strato muscolare e adiposo, è evidente che continui insulti meccanici su queste strutture non possono che provocare dei danni a volte anche irreversibili: lesioni muscolari, sublussazioni vertebrali, irritazioni laringee, tosse persistente, tracheiti, a volte lesioni ai vasi sanguigni dell’occhio, paralisi transitoria delle zampe anteriori e del nervo laringeo, danni da compressione nervosa cervicale, etc.
Insomma, danni più rilevanti rispetto a quelli visti in precedenza causati da pettorine, soprattutto per i cani che presentano già disturbi a livello cervicale (ernie discali, protrusioni, sindrome di Wobbler, artrosi).
Studi americani sui collari
Alcuni medici veterinari in America menzionano anche possibili disturbi della tiroide causati dalle continue compressioni della ghiandola da parte del collare.
Un altro studio, “Canine Collars: An Investigation of Collar Type and the Forces Applied to a Simulated Neck Model” (A. Carter, D. McNally, A. Roshier), mirava a determinare gli effetti causati da diversi tipi di collare e della forza applicata usando determinate pressioni su un modello di collo simulato.
La conclusione dello studio dimostrava che la variazione delle pressioni esercitate sul collo può avere implicazioni sul comfort e nessun collare testato ha fornito una pressione considerata abbastanza bassa da mitigare il rischio di lesioni quando si tira il guinzaglio.
Collare o pettorina?
Concludendo, per scegliere il miglior strumento, bisognerà quindi valutare: l’anatomia del soggetto che abbiamo di fronte, eventuali patologie, l’età, lo stile di vita. Naturalmente quanta più superficie del corpo del cane sarà occupata dai vari strumenti, quanto più sarà ostacolato il suo movimento.
Raccogliendo i consigli del veterinario di fiducia, dell’osteopata o del massaggiatore e del proprio educatore/istruttore cinofilo, è possibile effettuare una scelta mirata. Eventualmente valutando anche l’alternanza di diversi strumenti di condotta in base all’attività che si sta svolgendo.