La gallina è tra gli animali che più associamo alla vita semplice della campagna e non la definiamo un’amica da compagnia. Purtroppo, non si può dire che il nostro rapporto con le galline, dal punto di vista etologico, sia tra i più corretti. Quella del pollame è un’industria, spesso e purtroppo, crudele. Ma perché ci siamo assuefatti a considerare le galline cibo, e fabbriche di cibo, e non riusciamo a porre l’accento, ad esempio, sulla loro sofisticata comunicazione?
A cura di ARIANNA MOSSALI
La gallina da compagnia
La risposta è nello specismo, un meccanismo utilitaristico (di cui sono vittime un po’ tutti gli animali “da cortile”) che porta a differenziare il nostro atteggiamento a seconda dell’animale che ci troviamo davanti e ci impedisce di guardarlo con vera empatia.
Tanto siamo pronti a tessere le lodi di Fido e Micio, della loro stupefacente intelligenza, quanto utilizziamo senza pensarci il detto “cervello di gallina”, una falsità assoluta, se si pensa che lo rivolgiamo a persone non propriamente brillanti.
Chissà se adotteremmo un comportamento più rispettoso, se ci ricordassimo che, anche la gallina, ha degli antenati illustri e decisamente temibili, che se camminassero ancora sulla Terra, nella forma in cui li abbiamo conosciuti dai libri, non si farebbero tanti problemi a trasformare noi in uno snack.
Antenati illustri
Gli uccelli sono discendenti di un antenato comune, appartenente ai teropodi celurosauri, un gruppo di dinosauri che comprendeva, tra gli altri, il famigerato Tyrannosaurus Rex. Sono ormai noti i risultati di studi che hanno mostrato che la struttura molecolare di determinate proteine, identificata nei resti degli ex dominatori del pianeta, totalmente assente nelle attuali lucertole, è invece sovrapponibile a quella che possiamo trovare in numerosi volatili, tra cui i polli.
I movimenti a scatto della gallina, le zampe artigliate, l’ondeggiare ritmico della testa, ci fanno pensare proprio a un raptor in miniatura! Ora che lo sappiamo, cerchiamo di portarle un po’ più di rispetto, e scopriamo perché, invece, può essere anche un animale da compagnia, che dà moltissime soddisfazioni.
Gallina come pet
La domesticazione del pollo è iniziata circa 7.000 anni fa e non è stata certamente tutta rose e fiori. Solo recentemente, qualcuno ha iniziato ad adottare anche la gallina come una vera amica, con risultati sorprendenti!
Oggi esistono numerosissime razze, che si differenziano per le dimensioni e il piumaggio, importantissimo perché, insieme a bargigli e creste, ha funzione di termoregolatore, di display per l’accoppiamento e anche di “carta di identità”.
Le più gettonate per la compagnia, grazie all’indole particolarmente socievole, sarebbero la Padovana, la buffa Moroseta e la piccola Cocincina. La gallina da compagnia vive in genere 10-11 anni. Si tratta di un animale frugale e generalmente robusto, sostanzialmente onnivoro (affidatevi sempre ad un Medico Veterinario competente per stabilire quale sia l’alimento più adatto a ciascun individuo), ma sono necessarie alcune accortezze se volete mantenere la vostra piccola amica in salute, allegra e vispa.
Gestione e cura della gallina da compagnia
Innanzitutto, se avete a disposizione un terreno, vi servirà un pollaio dotato di nidi, trespoli e posatoi, che mantenga una temperatura costante e mite, ma non troppo elevata, ben protetto dalle incursioni dei predatori e che garantisca alla gallina ampio spazio per muoversi.
La mancanza di spazio vitale è uno dei motivi principali per cui negli allevamenti scoppiano zuffe furibonde, e per ovviare viene messa in atto la pratica aberrante del taglio del becco. Le galline sono animali gerarchici, con un rigido ordine di beccata e accesso al cibo.
Sono comunque estremamente sociali, quindi potrebbe essere una buona idea averne più di una. Potete tenere fino a 10 galline senza permessi particolari, ma è sempre buona norma informarsi presso l’Asl locale in caso di regolamenti particolari nella vostra zona.
Se invece pensate di tenerle in casa, è d’obbligo dare loro accesso ad un’area esterna dove possano razzolare e fare i loro amati bagni di polvere, che mantengono il piumaggio pulito e libero da acari e parassiti. Questi comportamenti fanno parte dell’etogramma della gallina, e privarla della possibilità di metterli in atto significa andare incontro a patologie da stress.
Comunicative e protettive…
La gallina AMA la compagnia, sia dei propri simili che degli umani. E’ in grado di comunicare con oltre 30 vocalizzazioni diverse, e trascorre molto tempo nel a, ossia la lisciatura e pulizia reciproca del piumaggio, con funzioni sia di presa di cura che di comunicazione.
Numerosi studi sulla mente dei polli e dei pulcini ci danno indicazioni sulla loro intelligenza, in particolare sulla cognizione spaziale. Una gallina sa giocare, ha lo stesso numero di neuroni di un piccolo primate, è in grado di ricordare e trasmettere informazioni ai suoi simili, riconoscere un volto, calcolare un volume e distinguere fra quantità diverse.
Quindi… cervello di gallina a chi? Per non parlare della dedizione che la chioccia riserva ai suoi pulcini: pare che la madre sia in grado di comunicare con i piccoli già quando sono all’interno dell’uovo, e ne può monitorare la crescita e lo sviluppo del piumaggio. Inoltre, le chiocce, oltre a frantumare con cura il cibo destinato ai pulcini, sono in grado di distinguere dal colore se un cibo sia “buono” o “cattivo”.
Una mente così sopraffina va tenuta in allenamento, e qui potete sbizzarrirvi a creare tutti i giochi di ricerca e problem solving che volete, come fareste con il vostro cane. La gallina ha un forte istinto predatorio (ricordate da chi discende!) e amerà le attività di movimento, in cui dovrà inseguire una preda. Potete anche creare dei percorsi su più livelli, come nell’agility canina, per aggiungere una sfida: le galline apprezzeranno, e saranno liete di passare del tempo al vostro fianco. Sono animali estremamente ricettivi all’input umano, capaci di affetto e di sentimenti come qualsiasi pet.
L’esperienza di Gaia Gambuzza
Gaia Gambuzza è autrice del blog “Amiche per la cresta”, dove racconta la sua esperienza di vita quotidiana con le galline Gnocca e Bella. Le due sono inseparabili, si cercano a vicenda, e danno tantissimo alla loro compagna umana: “Trasmettono tanto calore, fanno compagnia come solo le galline penso sappiano fare e insegnano ad osservare profondamente e attentamente. Ognuna di loro ha un carattere tutto suo con atteggiamenti e preferenze.
Le galline non sono animali particolarmente aggraziati e, se lasciamo loro la porticina del nostro cuore leggermente aperta, entrano sfondandola e a quel punto non c’è più scampo: ci si innamora perdutamente di loro. Solo superando lo specismo possiamo apprezzare la vita che ci circonda per quello che è, non per quello che può darci, e io sono grata a Gnocca e Bella per avermi insegnato a dare valore al tempo che trascorro con loro”, racconta Gaia.
In altre parole, un invito a conoscere i propri polli, per assicurare a loro, e anche a noi stessi, un’esistenza migliore!
Si ringraziano Gaia Gambuzza, Gnocca e Bella www.amicheperlacresta.wordpress.com