I cavallucci marini da sempre stuzzicano la fantasia di grandi e piccini.
a cura Dott.ssa Federica Micanti -Medico Veterinario-
I Pesci con il muso da cavallo
Prima di tutto per l’aspetto: hanno il corpo allungato e coperto da alcune file di placche ossee, che costituiscono una vera e propria corazza, decisamente robusta, che porta numerose appendici cutanee. Questa peculiare struttura conferisce al pesce il tipico profilo gibboso e crestato.
Senza denti
La testa, priva di scaglie ed anch’essa ricoperta di piccoli scudi ossei, ricorda molto nella forma quella di un cavallo e si prolunga in un muso tubolare alla cui estremità è presente una piccola bocca allungata e priva di denti.
Le pinne pettorali sono totalmente assenti e la pinna anale, se presente, è minuscola, manca la pinna caudale, di conseguenza questi pesci nuotano aiutandosi con la pinna dorsale, che è a forma di ventaglio.
L’illuminazione non deve essere troppo intensa e la temperatura dell’acqua va mantenuta tra i 20 e i 22°C, con un pH superiore a 8 ed una densità di 1025.
Ti faccio nero!
Conosciamo molte specie di cavallucci. Una di queste, presente nei negozi specializzati e diffusa in acquariofilia, è Hippocampus kuda o “Cavalluccio tropicale”, che può raggiungere una taglia massima di 18 centimetri.
Lo troviamo nel Pacifico occidentale, su fondali corallini e rocciosi, con Gorgonie e spugne ramificate, anche in lagune con praterie di erbe ed alghe.
La sua livrea è estremamente variabile, in funzione dell’umore e delle condizioni ambientali: in una situazione ottimale è di un bel giallo dorato, ma può rapidamente virare al marrone ed al nero totale, soprattutto in caso di stress. In cattività la riproduzione non è difficile, a patto che sia nutrito correttamente.
Fra le spugne
L’Hippocampus erectus o “Cavalluccio dei Carabi” ha invece una taglia ridotta, circa 15 centimetri, è diffuso nelle regioni costiere temperate e calde dell’America centro-meridionale, in particolare nelle acque del Mar dei Carabi, sui fondali ricchi di erbe marine, spugne e gorgonie.
Rappresenta l’ippocampo più allevato in America, dove viene riprodotto regolarmente e gli esemplari presenti sul mercato sono tutti nati e cresciuti in cattività.
Da noi è piuttosto raro. Infine, l’Hippoocampus guttulatus, grigio scuro e con screziature chiare, si può trovare lungo le coste rocciose sia nel Mediterraneo che nell’Atlantico.
Solitari
I cavallucci marini, sono nuotatori e mangiatori lenti, per questo sono poco adatti agli acquari di comunità. Possono essere allevati con successo insieme a pesci tranquilli e con invertebrati, tenendo sempre presente che i cavallucci marini vengono catturati dagli Anemoni e dai Cerianthus.
Devono avere a disposizione una grande quantità di vegetali marini o rami di coralli ai quali ancorarsi con la coda in attesa che il cibo passi loro davanti.
I cavallucci marini sono creature meravigliose dalle forme molto interessanti ed particolari, che possono essere allevate nei nostri acquari.
Gusci vuoti
In cattività i piccoli (avannotti) possono essere nutriti con naupli (larve) di Artemia appena schiusi; questi ultimi devono tuttavia essere separati dai gusci vuoti, che potrebbero causare la morte dei piccoli, incapaci di digerirli. In natura si cibano di organismi piccolissimi e di larve di pesci.
Esigenti
In cattività, alimentare questi splendidi animali non è cosa semplice: sono infatti piuttosto esigenti e devono necessariamente essere forniti loro crostacei di dimensioni ridotte (a causa della loro bocca estremamente piccola) e vivi.
Questo perché nel loro habitat naturale prediligono le prede in movimento, per la cui cattura sono facilitati dai loro occhi che possono muoversi indipendentemente uno dall’altro.
Graditi risultano essere anche le pulci d’acqua, sempre vive, larve di zanzara, avannotti di guppy e altro.
Senza corrente
Non molto attivi, i cavallucci amano la quiete e prediligono le acque basse e tranquille, senza corrente, come i fondali con praterie di Posidonia. I cavallucci marini hanno un portamento “verticale” assai peculiare, con la testa orientata in orizzontale e coda “prensile”, priva di pinna, utilizzata per appigliarsi alle foglie di Posidonia ed alle ramificazioni coralline.
Il pasto deve essere somministrato con una notevole frequenza, almeno cinque volte al giorno.
Abbraccio nuziale
Anche la riproduzione è particolare. Dopo il corteggiamento la coppia si unisce in un caratteristico “abbraccio nuziale”, dopo di che la femmina depone le uova in una borsa che si trova sotto la coda del maschio, nella quale verranno fecondate.
Questa tasca che rappresenta una sorta di marsupio è anche un vero e proprio incubatoio, in cui le larve assorbono ossigeno e nutrimento dai numerosi vasi sanguigni presenti nelle sue pareti spugnose.
In questo modo potranno essere conservate fino al loro completo sviluppo. Il periodo di schiusa dipende dalla temperatura dell’acqua, non si verifica mai comunque prima dei 10-20 giorni.