Gli anemoni sono creature particolari e intriganti, che popolano l’acquario marino di numerosi appassionati in ogni parte del mondo.
Dott.ssa FEDERICA MICANTI – Medico Veterinario
Cosa sono gli anemoni e a cosa sono utili all’acquario
Oltre a essere esteticamente molto accattivanti, gli permettono di rivivere in casa nostra la bellezza dei fondali marini più ricchi e incontaminati. Nonostante il loro indiscusso fascino, però, la detenzione degli anemoni in acquario è tutt’altro che semplice; ed è per questo motivo che queste splendide creature non sono adatte ai neofiti.
Il motivo principale delle difficoltà che implica la detenzione degli anemoni, è che spesso non siamo in grado di riprodurre in maniera adeguata il loro habitat naturali per quanto riguarda luce, alimentazione e allevamento in generale.
La cosa migliore che possiamo fare è documentarci prima dell’inserimento in vasca circa le necessità e le esigenze della specie che vogliamo ospitare. Questo ci permetterà di far sopravvivere i nostri anemoni il più a lungo possibile.
Luce naturale
I problemi con cui l’acquariofilo può essere costretto a cimentarsi sono legati alle caratteristiche chimiche dell’acqua (per esempio alla presenza di nitrati e altre sostanze chimiche nocive), all’illuminazione, oppure a un’eccessiva vicinanza con altri ospiti invertebrati.
Per quanto riguarda l’illuminazione sarebbe preferibile ricorrere alla luce naturale, anche se ciò non è sempre possibile; purtroppo le lampade in commercio, benché molto sofisticate, non riescono a riprodurre le varie fasi di illuminazione del giorno, che presentano ciascuna diversi spettri di illuminazione.
Acqua in movimento per anemoni nell’acquario
La temperatura può essere un altro fattore che influisce sulla sopravvivenza degli anemoni, essa non dovrebbe mai superare i 30°C né scendere sotto i 20°C.
Un altro fattore importante per mantenere in perfetta salute i nostri anemoni è la movimentazione dell’acqua. Che deve riuscire a tenere puliti i tentacoli dell’animale ma allo stesso tempo non creargli eccessivo fastidio. Non bisogna dimenticare che è proprio il movimento dell’acqua che porta all’animale sia l’ossigeno sia il cibo, e allo stesso rimuove le sostanze di scarto.
Un menù molto vario
Molti acquariofili o semplicemente curiosi si domandano: ma di cosa si nutrono gli anemoni? La risposta non è semplice. Molti pensano che essi mangino solamente i pesci che riescono a catturare con il loro micidiale
veleno. Niente di più sbagliato.
Gli anemoni si alimentano sia con alcune sostanze disciolte nell’acqua sia con pesci, alghe, insetti, vermi e molto altro. Le diverse specie utilizzano varie strategie di “cattura”, una di queste consiste nell’intrappolare microrganismi come plancton e fitoplancton sui tentacoli per poi condurli alla bocca attraverso le ciglia. Addirittura gli anemoni che vivono in simbiosi con i pesci pagliaccio si possono nutrire degli escrementi di quest’ultimo.
Da ciò si deduce che per potersi alimentare in maniera adeguata l’anemone deve essere esposto a una corrente che gli permetta di filtrare un giusto quantitativo di acqua; ed ottenere il cibo sufficiente per sopravvivere e per mantenersi in buona salute.
Gli anemoni sono dei veri e propri cacciatori che hanno messo a punto raffinate strategie di “cattura” delle loro prede.
I problemi con cui l’acquariofilo può essere costretto a cimentarsi se vuole ospitare degli anemoni nella sua vasca sono legati principalmente alle caratteristiche chimiche dell’acqua; all’illuminazione oppure a un’eccessiva vicinanza con altri ospiti invertebrati.
Ospitare degli anemoni in acquario è difficile perché spesso non siamo in grado di riprodurre in maniera adeguata il loro habitat naturale. La detenzione degli anemoni richiede esperienza, dedizione, tempo libero e molte attenzioni.
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