Ritenzione delle uova nei pappagalli

A cose normali nella maggior parte delle specie di uccelli la femmina depone le uova ogni 24-48 ore. Se i tempi si allungano e la femmina mostra malessere ed evidenti sforzi nel tentativo di espellere l’uovo siamo di fronte a un caso di “ritenzione”…

a cura del Dott. GINO CONZO – Medico Veterinario –

La ritenzione dell’uovo è una malattia che può colpire praticamente tutte le specie di uccelli, tuttavia essa è decisamente più frequente in Canarino, Diamanti australiani (in particolare il Diamante di Gould), Pappagallino Ondulato, Inseparabile, Calopsitte.

La ritenzione dell’uovo: un malessere paralizzante

L’uovo che non può essere espulso determina delle compressioni sugli organi addominali, difficoltà nelle defecazione e disturbi della circolazione. In casi molto gravi si può avere lacerazione dell’ovidutto e conseguente peritonite.

Quando c’è un caso di ritenzione la femmina resta accovacciata sul fondo della gabbia o nel nido; l’addome in genere è rigonfio e la respirazione affannosa. A volte può esserci paralisi di una zampa, come conseguenza della compressione dell’uovo sul nervo ischiatico. In genere, soprattutto nelle specie di piccola taglia, l’uovo ritenuto si sente facilmente alla palpazione dell’addome.

Un intervento tempestivo per salvare l’uovo e il pappagallo

In tutti i casi di ritenzione dell’uovo bisogna al più presto portare il volatile dal veterinario che potrà giudicare, a seconda del caso e delle condizioni generali dell’animale, quale trattamento sia più indicato. Si tratta, infatti, di una patologia che può mettere a repentaglio la vita del volatile se non si interviene prontamente o lo si fa in modo sbagliato.

Come aiutare la femmina di pappagallo a deporre l’uovo

La femmina che non riesce a deporre l’uovo andrebbe posta in ambiente caldo ed umido; questo semplice accorgimento potrebbe già risolvere i casi meno problematici.

La somministrazione di calcio gluconato e ossitocina stimola la contrazione dell’ovidutto e agevola l’espulsione dell’uovo; tuttavia questa terapia è controproducente (per l’alto rischio di lacerazione dell’ovidutto) nei casi in cui le dimensioni dell’uovo siano superiori a quelle del canale pelvico o qualora vi siano aderenze del guscio con la parete dell’ovidutto. In queste situazioni l’unica soluzione possibile è l’intervento chirurgico.

Come nel caso di altre patologie degli uccelli è molto importante la prevenzione. I casi di ritenzione dell’uovo possono essere prevenuti con pochi semplici accorgimenti:

  • Garantire agli uccelli un’alimentazione sana e corretta;
  • Alloggiare i volatili in gabbie ampie in modo che possano fare adeguati movimenti e combattere l’obesità;
  • Evitare la riproduzione nei periodi più freddi;
  • Escludere dalla riproduzione le femmine che presentano ricorrenti episodi di ritenzione dell’uovo.

Intervento manuale per allentare la pressione del pappagallo

Talora è possibile estrarre l’uovo semplicemente con intervento manuale, sospingendo delicatamente l’uovo verso la cloaca, ma si tratta di un intervento che se eseguito da persona inesperta potrebbe danneggiare gravemente l’ovidutto. In altri casi può essere utile aspirare il contenuto dell’uovo con una siringa in modo da ridurne la pressione interna e permettere l’espulsione.

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