Solitamente la schiusa delle uova dei canarini avviene dopo 12-13 giorni d’incubazione. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sui canarini appena nati. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sull’allevamento dei canarini.
A cura del Dott. GINO CONZO – Medico Veterinario
Canarini: cosa fare dalla schiusa delle uova
Se si è proceduto alla sostituzione delle uova man mano deposte con le finte, la schiusa delle uova sarà simultanea.
Nel caso la nidiata fosse composta da solo uno o due neonati converrà lasciare nel nido, per i primi giorni, anche uno degli ovetti non schiusi (o uno finto) in modo che i piccoli nati, mancando altri fratelli, possano meglio sostenersi nel nido.
I neonati di Canarino sono implumi e ciechi e dipendono completamente dai genitori che li alimentano numerose volte al giorno oltre a fornire loro protezione e calore.
Per gran parte del periodo necessario all’allevamento dei piccoli la maggior parte del lavoro ricade sulla femmina, comunque assistita amorevolmente dal maschio che non
manca di imbeccarla.
I neonati crescono rapidamente e dopo pochi giorni dalla nascita è già possibile osservare lo sviluppo delle prime piume cui segue presto l’apertura degli occhi.
Intorno al settimo giorno di vita si usa “inanellare” i piccoli canarini con un apposito anello di alluminio di diametro tale da poter accogliere la zampa dell’uccellino di pochi giorni, ma da non poter essere sfilato successivamente, quando sarà ultimato l’accrescimento della zampina.
Tale anellino, recante impresso l’anno, la sigla di riconoscimento dell’allevatore ed un numero progressivo, permetterà al proprietario di presentare il canarino alle varie esposizioni ornitologiche che si svolgono sia nel nostro Paese che all’estero.
Alimentazione: cosa mangiano i canarini appena nati?
Nel periodo necessario all’accrescimento dei nidiacei l’alimentazione è basata oltre che sulla usuale miscela di semi secchi anche su un pastoncino d’allevamento costituito da una base di biscotto o pan di Spagna ed un’integrazione proteica e vitaminico-minerale.
Nel periodo dell’accrescimento, infatti, le esigenze alimentari dei canarini cambiano vistosamente ed occorre fornire loro un’alimentazione più ricca alla quale, tuttavia, devono essere abituati già nel periodo di preparazione alla riproduzione.
Nel periodo dell’accrescimento i Canarini hanno bisogno di un’alimentazione più ricca rispetto all’usuale miscela di semi secchi.
La rapida crescita dei canarini
L’accrescimento dei piccoli è molto rapido ed in un paio di settimane essi cominciano ad affacciarsi ai bordi del nido per tentare poi qualche sortita esplorativa nella gabbia.
Intorno ai 30 giorni di vita i giovani canarini sono quasi indipendenti ed hanno ormai già lasciato il nido nel quale talora possono ritornare per passarvi la notte.
In questo periodo la femmina è intenta ad intraprendere la seconda deposizione delle uova ed il compito dello svezzamento dei piccoli della prima covata è svolto soprattutto dal maschio.
In questa fase dello svezzamento conviene introdurre nella gabbia un secondo nido in modo che la femmina possa deporre le nuove uova in quest’ultimo, lasciando ai giovani la possibilità di frequentare il primo nido.
Come disporre i canarini all’interno della gabbia
Un trucco utilizzato da molti allevatori per ultimare al meglio lo svezzamento dei piccoli è quello di porre nella gabbia da cova una griglia di separazione tra i giovani di prima covata e la coppia intenta alla seconda deposizione.
In questo modo i giovani potranno comunque avvalersi delle cure paterne, dato che il maschio continuerà a dare loro delle imbeccate supplementari attraverso le maglie della griglia divisoria, mentre la femmina non verrà disturbata nella preparazione del secondo nido.
Nel momento in cui si è certi che i giovani canarini siano in grado di alimentarsi da soli occorre porli in una gabbia più grande od in una voliera in cui possano volare e sviluppare al meglio la muscolatura.
L’allontanamento dai genitori è un momento molto critico nella vita dei canarini ed è comunque una fonte di stress, condizione che può far manifestare sintomi di malattie latenti.
In questo periodo quindi occorre osservare attentamente i novelli in modo da porre rimedio ad eventuali condizioni di malessere evidenziate.