Nell’intervista l’attore Massimo Wertmüller ci racconta il suo amore per gli animali e come contribuisce a sostenere campagne in loro difesa. Ed oltre ogni cosa ama la moglie, l’attrice Anna Ferruzzo, con la quale condivide l’immenso affetto per Rocco e Pupetta, i loro adorati cagnolini.
A cura di Federica Rinaudo Giornalista e Direttore Artistico Pet Carpet Film Festival
Professionalità e generosità, due grandi talenti per l’attore Massimo Wertmüller.
Una brillante carriera artistica: gli esordi negli anni settanta con il gruppo comico “La Zavorra” nel teatro cabaret, tanti spettacoli in teatro, il debutto sul grande schermo in varie pellicole di successo, numerosi ruoli in tv (come quello del commissario Giorgio Pettenella nella serie “La Squadra” o del generale Abrami nella serie “Ris Roma”) e poi quell’ impegno sincero e leale verso le cause animaliste.
Sei cresciuto con tanti animali. Quale è il ricordo più bello?
Ero davvero piccino e ricordo “Lady”, dolcissima Cocker Spaniel che condivideva la nostra casa insieme a tanti gatti e tartarughe ma il dolore più forte è stato per la perdita di “Zeus”, un cane lupo che poco prima di morire in qualche modo ha comunicato a mio padre che stava per lasciarci. Ho visto mio padre piangere a dirotto ed io con lui.
Come hai affrontato e gestito questo dolore lacerante?
È stata dura e non è mai passata. Ne parlo ancora con una certa adesione emotiva, perché non puoi dimenticare ferite così profonde. Ci ho messo tempo. Non volevo più sentir parlare di cani, ma poi ho incontrato Rocco ed è stato un colpo di fulmine. Gli animali sono giganti nel dispensare sentimenti e da loro possiamo imparare moltissimo.
Come ti ha conquistato Rocco?
Con la purezza e l’innocenza del suo sguardo colmo di tenerezza infinita. Proprio come è accaduto per Pupetta poco tempo dopo. Entrambi sono puri meticci e provengono dal canile di Latina.
Qual è la storia di questi 4 zampe che vi travolgono di coccole?
Rocco, che oggi ha 11 anni, aveva perso la mamma sotto ad una macchina e la nostra amica Paola, una volontaria dal cuore d’oro, ci ha chiamati perché aveva urgente bisogno di una famiglia.
Pupetta, che oggi ha circa 8 anni, è stata abbandonata. Dopo aver vissuto da sola nel bosco, tra le minacce del maltempo ed i numerosi pericoli, è arrivata ad essere la nostra principessa. Inizialmente Rocco la studiava con aria sospetta ma lei ci ha saputo fare ed è nata una bellissima complicità.
Quale dono possiedono gli animali, perché sono al centro della tua vita?
Da Rocco e Pupetta ho imparato la sacralità della vita. Gli animali conservano negli occhi quella scintilla, la stessa purezza che hanno i bambini, con la differenza che loro la mantengono per sempre.
Grazie a loro ho imparato ad apprezzare quello che mi circonda, le piccole cose, la natura che spesso osservi così distrattamente. Vorrei poter fare per tutti loro molto più di quello che faccio.
Cosa intendi dire?
Vorrei avere più potere per condannare gli atteggiamenti violenti nei loro confronti, aumentare le pene, le leggi, e generare maggiori opportunità per una sana e consapevole cultura del rispetto verso i più deboli. Perché gli animali non possono difendersi da noi, dal nostro essere continuamente irresponsabili verso l’ambiente e il clima che in tutti modi stanno cercando di farci capire che siamo ad un punto di non ritorno.
Cosa potrebbe davvero scuotere le coscienze secondo te?
Prestiamo attenzione a cose che non la meritano davvero, il consumismo esagerato sta distruggendo questo pianeta.
Ci vorrebbe un miracolo e mi pare che non siamo in grado di rendere questo mondo un luogo migliore per tutti i suoi abitanti. In attesa che qualcosa cambi porto avanti campagne ed iniziative importanti dalla parte della natura e degli animali e con Anna, Rocco e Pupetta intanto facciamo branco.
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