Simone Montedoro il suo fascino unito alla bravura gli hanno permesso di raggiungere importanti traguardi: tra i quali l’indimenticabile serie tv “Don Matteo” dove ha rivestito l’amatissimo ruolo del Capitano Tommasi. Al suo attivo anche numerosi film, spettacoli teatrali e partecipazioni a programmi tv come “Ballando con le Stelle”, “Il Cantante Mascherato”, “Tale e Quale”. Una passione per l’arte in tutte le sue declinazioni, ma anche la natura e gli animali.
A cura di Federica Rinaudo Giornalista e Direttore Artistico Pet Carpet Film Festival
Simone Montedoro sei un grande amante della natura e hai il cosidetto “pollice verde”?
Si, è vero… credo di avere questo dono. Una passione trasmessa da mia madre. I suo insegnamenti mi sono stati molto utili soprattutto adesso che sono adulto e mi occupo del giardino con estrema delicatezza ed impegno. Quando ero piccolo mi portava con lei quando si occupava delle piante. Mi raccontava storie, sottolineando quanto fosse importante rispettare queste creature. Così ho imparato a parlare con le piante, a comprendere il clima adatto ad una specie piuttosto che un’altra.
Cosa è importante non trascurare quando si parla di green?
L’amore. In tutto ciò che facciamo è la cosa principale. Anche le piante hanno bisogno di coccole. Purtroppo io spesso sono fuori per lavoro e, quindi, maggiormente mi occupo di curare le piante di Aloe o piante grasse, ma nella mia casa ho ancora circa venti piante che ho iniziato a curare grazie ai consigli di mia madre.
E le altre creature come gli animali?
Li amo. Tutto il mondo che mi circonda per me ha un immenso valore. Purtroppo il lavoro mi porta lontano da casa per diverso tempo e questo rende difficile avere degli animali. Quando sei sul set la tua casa diventa un po’ quella, così come quando giri l’Italia con una commedia. Adesso non ho amici a quattro zampe con me. Ma ho avuto dei compagni favolosi.
Quale ricordo hai nel cuore?
Ho condiviso parte della mia esistenza con un cane lupo, Black, e due dalmata, Ponga e Pablo. Il primo dalmata. Ponga, lo abbiamo trovato per la strada. Aveva un carattere particolare ma non era aggressiva, diciamo indipendente.
A rapire completamente il mio cuore è stato Pablo. Da quando mi fu donato è sempre stato come me per 15 lunghi anni. È stato difficile elaborare il lutto. Era un amico, un fratello,
Ritieni sia importante far crescere un bambino con un cane, un gatto o altro?
Ne sono convinto. L’importante è farlo in modo responsabile. Bisogna rendersi contro che un amico a quattro zampe non è un gioco che puoi mettere in un angolo quando sei stanco, altrimenti per farti compagnia puoi prendere un pupazzo.
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