Intervista a Pino Quartullo

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Intervista a pino quartullo in primo piano con il suo cane

Attore, regista, sceneggiatore, direttore artistico. Pino Quartullo è tutto questo e tanto altro. In poche parole una bella persona che riconosci subito da quella sua spiccata sensibilità per gli animali. Se li trova in difficoltà, pur avendo la casa già piena, li raccoglie ovunque per aiutarli insieme alla complicità della moglie Margherita Romaniello.

A cura di Federica Rinaudo Giornalista e Direttore Artistico Pet Carpet Film Festival

Numerosi film e spettacoli teatrali di successo.

In questo periodo Pino Quartullo non si è mai fermato. Dopo il film “E Buonanotte” di Massimo Cappelli si è cimentato in un cortometraggio “Il Guerriero di Barnaba Bonafaccia” e ora si prepara a tornare sul palco con uno spettacolo – omaggio al celebre Astor Piazzolla, che partirà il 15 luglio da Mestre, intitolato “La mia guerra con il Tango – 100 anni di PIazzolla”. Nel frattempo si gode i suoi affetti più cari, la moglie Margherita, i gatti, il cane e le tartarughe.

Pino Quartullo, una famiglia allargata un po’ speciale…

Fin da bambino ho sempre vissuto con gli animali. Mia nonna e mia mamma li amavano e mi hanno trasmesso questa bella eredità.
Portavo a casa di tutto: cani, tartarughe, criceti. Da ragazzino ho anche avviato un mio piccolo allevamento di questi piccoli adorabili roditori.

Il ricordo più bello?

Il mio adorato cane Bibetto, dono di un carissimo amico, e quello con Palau che io e mia moglie abbiamo trovato in Sardegna abbandonato sul ciglio della strada. Una specie di incrocio tra un Maremmano e un Golden Retriever, che vive ancora con noi ed è come un figlio. Ci segue ovunque anche in teatro. È un meraviglioso impegno, perche gli animali lo sono. Hanno bisogno di noi e non per un breve periodo ma per tutta la vita.

Tu hai nel cuore i cani, mentre tua moglie è più da “Brivido felino” come riuscite a convivere con queste differenze?

Sono dettagli. Amiamo tutti gli animali senza distinzione e loro ne sono consapevoli al punto che vanno tutti d’accordo. In questo momento a rallegrare la nostra vita ci sono un cane, sette gatti e varie tartarughe. Cosa ci può essere di più bello di questo affetto incondizionato che ci circonda?

Ti sei mai ispirato a loro per delle storie?

Si è accaduto. In realtà mi ispirano ogni giorno. Ognuno ha il suo carattere. C’è chi è più determinato e chi meno audace, ma tutti si ritrovano sul lettone con noi a giocare o a coccolarsi. Qualche volta ci scappa la lite ma è cosa da poco, perché l’armonia si ripristina subito. Siamo persone fortunate ad averli incontrati sulla nostra strada.

Pino quartullo attore regista in primo piano con il suo cane

Quali osservazioni puoi fare rispetto al modo di comunicare del cane o del gatto?

Facile… il cane rimane a terra e il gatto vola. Il primo lo controlli e ti segue, mentre il secondo è una specie di fantasma. È ovunque all’improvviso e imprevedibile. Il nostro Palau è un cane buono, discreto. Mentre tra i gatti ho una grande empatia con Mosè. Era stato tirato in corsa da una macchina inseguita poi dal fratello di Margherita. Lo abbiamo portato a casa, curato, coccolato. Ci ha messo un po’ a fidarsi ma oggi siamo inseparabili. Anche perché in casa c’è anche Otello, il gattone bianco, che pensa di essere lui il marito di Margherita e, secondo me, mi reputa un abusivo. E comunque i felini sono tutti innamorati di lei un po’ come “Biancaneve e i 7 nani”.

Come fate quando dovete spostarvi per lavoro?

Il cane viene sempre con noi. I gatti, che sono creature stanziali, hanno una cat sitter fantastica, che li segue e li cura in modo speciale. Ma in ogni caso cerchiamo di non stare mai via troppo a lungo e non solo perché ci mancano, ma perché con gli animali bisogna avere un senso di responsabilità e rispetto. La presenza è fondamentale. E poi per dirla tutta… loro ci rendono persone migliori e noi cerchiamo in ognii modo di restituirgli quella ondata di amore che ci travolge.

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