I Roditori, questi sconosciuti

Alcuni di loro, come i criceti e i topolini, sono già da tempo considerati animali domestici. Altri solo di recente sono entrati a far parte della schiera dei nuovi animali da compagnia. Ma nonostante piacciano a grandi e piccini, spesso accade che chi decide di acquistare un roditore ignori completamente le sue necessità…

a cura Dott. GINO CONZO – Medico Veterinario

Un errore che comunemente viene fatto, ad esempio, è quello di ritenere che gli alimenti e le gabbie per i criceti possano essere adeguate anche per altre specie. Spesso infatti non si considera che le varie specie di roditori si differenziano profondamente per caratteristiche fisiologiche e comportamentali.

Esigenza comune a tutti i roditori è quella di disporre di spazio per muoversi e un luogo appartato (può andar bene una cassettina di legno o una casetta di plastica) che fungerà da tana. Una lettiera costituita da paglia, trucioli o altro materiale vegetale assorbe le urine e al contempo consente ai roditori di esercitare l’attività di scavo, propria degli animali che vivono in gallerie sotterranee.

Crescita no stop

La maggior parte dei roditori è di abitudini notturne e quindi è maggiormente attiva dopo il crepuscolo (mentre trascorre dormendo le ore diurne). Come indica chiaramente il nome, i roditori sono soliti rosicchiare qualsiasi materiale capiti sotto la loro dentatura. Ecco alcuni cenni sulle specie più diffuse nei pet shop.

Russo… o dorato

Il Criceto dorato (Mesocricetus auratus) è probabilmente il più conosciuto tra i roditori da compagnia. Di recente nuove specie, denominate genericamente con il termine di “Criceto russo” (più piccole, ma anch’esse originarie dell’Asia centrale), sono state introdotte nel nostro paese divenendo anche più comuni del Criceto dorato.

Questi criceti (Phodopus campbelli, P. sungorus, P. roborovskii) sono particolarmente apprezzati perché più socievoli del Criceto dorato. A differenza di quest’ultimo i Criceti russi possono essere tenuti in piccoli gruppi nei quali non si evidenzia aggressività, specie se il gruppo viene formato in età giovanile.

Insalata e tarme

La dieta dei Criceti può essere considerata onnivora. Comprende infatti semi vari, vegetali freschi e alimenti d’origine animale (formaggio, yogurt, tarme della farine), oltre a pellets specifici. L’innato comportamento di conservare grandi quantità di cibo in vista delle carenze invernali viene mantenuto in cattività, cosicché il criceto usa raccogliere semi e altri alimenti nelle tasche guanciali per poi svuotarli in alcuni punti della gabbia che fungono da vere e proprie “dispense”. La gabbia è bene che sia realizzata in materiale plastico o che sia un vero e proprio terrario, comprensivo di cunicoli e la classica “ruota” che permette agli animali di compiere il necessario moto.

Animale da pelliccia a chi?

Originario delle regioni andine del Sud America e tradizionalmente allevato come animale da pelliccia, il Cincillà (Chinchilla laniger) ha assunto il nuovo “status” di animale da compagnia. Il morbidissimo mantello di questo roditore è generalmente di colore grigio, meno frequentemente bianco o nero.

Il Cincillà diviene un animale attivo e vivace soprattutto nelle ore serali, ma, come molti roditori, è di base timido e risente di improvvise variazioni ambientali. Il Cincillà può essere ospitato in un’ampia gabbia, meglio se a vari livelli e sufficientemente alta (almeno 40 cm), in modo da permettere all’animale di drizzarsi agevolmente sulle zampe posteriori.

Lavaggi a secco

Nella gabbia del Cincillà conviene sempre immettere una vaschetta piena di sabbia e un po’ di borotalco, per permettere al nostro amico di fare i bagni “a secco”, necessari a mantenere nelle migliori condizioni il folto mantello. L’alimentazione deve essere basata su fieno di buona qualità e pellets specifici, mentre i vegetali freschi (frutta e verdura) devono essere forniti in modica quantità. Qualsiasi variazione alimentare deve essere apportata gradualmente in quanto il sistema digerente di questi animali è particolarmente sensibile.

Coccoloni

Originaria delle pianure aperte sudamericane, la Cavia o Porcellino d’india (Cavia porcellus) è un roditore che ha buone tradizioni come animale da compagnia ed è da tempo presente sul mercato con individui a pelo lungo o corto, dalle diverse combinazioni di colore. Si tratta di animali piuttosto docili, timidi e sociali che amano vivere in gruppo. Se tenuta come singolo pet, la Cavia necessità di contatto frequente col padrone.

Erbe di campo

L’alloggio migliore per le Cavie è un’ampia gabbia che deve privilegiare, nelle dimensioni, la lunghezza e la larghezza, mentre un’altezza di 20 cm è sufficiente per animali che non usano arrampicarsi alle sbarre. L’alimentazione deve essere basata su fieno, pellets specifici e vegetali freschi (erbe di campo, frutta e ortaggi).

Scorbutici

La Cavia è uno dei pochissimi animali che necessitano della vitamina C come integrazione della dieta; la mancata aggiunta di tale vitamina causa lo “scorbuto”, malattia che porta a morte l’animale. Conviene permettere alle Cavie di effettuare il primo parto non prima di 3-4 mesi di vita, ma non oltre i 7. In quest’ultimo caso il bacino della femmina è completamente ossificato e non permetterà un parto regolare. A differenza di molti roditori le piccole Cavie nascono coperte di pelo, con gli occhi aperti e perfettamente in grado di muoversi.

Coda fragile

Originario della Mongolia, il Gerbillo (Meriones unguiculatus) si è diffuso di recente come pet, dopo essere stato “scoperto” negli anni ‘60 come animale da laboratorio, grazie alla sua indole vivace e poco timorosa dell’uomo. Dal classico mantello agouti sono state selezionate nuove variazioni di colore che aumentano l’attrazione per questo roditore.

I Gerbilli sono animali sociali che mal si adattano a vivere in isolamento. Per ciò che riguarda alimentazione e alloggiamento, vale quanto riferito a proposito del Criceto. La lunga coda del Gerbillo è piuttosto fragile e per nessun motivo deve essere afferrato tramite essa.

Terricoli

Lo scoiattolo striato (Tamias striatus) e lo scoiattolo giapponese (Tamias sibiricus) sono due specie molto simili (la presenza di una sottile striscia bianca tra due nere e il colore tendente al nero grigio delle striature, piuttosto che al nero rossiccio, differenzia lo striato dal giapponese). Sono originarie la prima del Nord America, la seconda delle ampie regioni asiatiche.

A differenza dei suoi parenti europei, si tratta di scoiattoli di abitudini terricole che richiedono una gabbia più ampia che alta (ma mai più piccola di 80x50x80 cm), sebbene non sia male fornire piattaforme e cunicoli, oltre ad una casetta che possa fungere da tana.

Morsicatori

Di abitudini diurne, lo Scoiattolo è un animale vivace e dal temperamento deciso, poco adatto ai bambini in quanto mantiene un’indole selvatica e può facilmente mordere. Lo Scoiattolo risente più degli altri roditori delle basse e delle alte temperature, casi in cui cade sovente in uno stato letargico di durata variabile. Trattandosi di un roditore onnivoro, la sua dieta deve essere costituita da frutta, semi, pellets specifici, verdure e pochi alimenti di origine animale.

Il topo ballerino

Questo piccolo roditore deve il suo nome alla caratteristica andatura “roteante”, causatagli da un difetto dell’organo dell’equilibrio e trasmissibile geneticamente. Come tutti i topolini è di abitudini notturne e, a causa le sue ridotte dimensioni (può fuggire attraverso le sbarre della gabbia), deve essere ospitato in terrario, opportunamente arredato con casetta, labirinti di plastica e altri oggetti che possano simulare una tana.

La dieta del Topo ballerino è onnivora, basata su semi, frutta, verdura, fieno, pane secco e piccole quantità di formaggio ben stagionato, in grado di coprire il fabbisogno di proteine d’origine animale.

Il cane della prateria

Originario delle praterie nordamericane, questo roditore deve il suo nome al verso, simile al latrato di un cane, che emette per avvisare i suoi simili di un pericolo. In natura il Cane della prateria vive in colonie (dette anche “città”), divise in “famiglie” costituite da un maschio, alcune femmine ed i figli da loro generati al di sotto dei 2 anni d’età.

La colonia di Cani della prateria scava complesse gallerie nel sottosuolo che possono raggiungere un’estensione notevole. Tale organizzazione sociale determina, anche in cattività, la necessità del roditore di avere contatto con suoi simili per non soffrire di solitudine.

Gallerie

Il Cane della prateria deve essere alloggiato in ampie gabbie, munite di ripiani e gallerie, in modo da simulare i cunicoli scavati in natura. È possibile permettere all’animale di trascorrere del tempo fuori della gabbia e anche, se abituato in tenera età, di essere condotto al guinzaglio (quello con pettorina).

Il Cane della prateria è un erbivoro stretto per cui la sua dieta deve essere basata su fieno e verdura fresca, con piccole quantità di frutta e pellets. Evitate assolutamente noci, semi di girasole e noccioline, che rendono facilmente obeso l’animale e lo predispongono a sviluppare patologie anche gravi.

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