La Trachemys scripta elegans è una tartaruga d’acqua dolce che origina dal sud degli Stati Uniti (valle del Mississippi), dall’Illinois al Golfo del Messico.
A cura della Dott.ssa MARTA AVANZI – Medico Veterinario
Occupa un’ampia varietà di habitat
Dai piccoli stagni ai fiumi; preferisce le zone d’acqua calma, ricche di vegetazione e con un fondo fangoso.
È diurna
Le tartarughine d’acqua dolce in vendita nei negozi e nei mercatini come animali da compagnia da tenere nelle nostre case appartengono, nella grande maggioranza dei casi, alla specie Trachemys scripta. In natura ne esistono moltissime sottospecie, ma quelle commercializzate sono molto poche.
Fino a pochi anni fa si trovava in vendita solo la sottospecie Trachemys scripta elegans, la tartaruga dalle orecchie rosse, facilmente riconoscibile per la vistosa macchia rossa dietro l’occhio. Importate a decine di migliaia di esemplari, le piccole tartarughine crescendo venivano considerate spesso un fastidioso ingombro ed eliminate senza pietà liberandole da qualche parte.
Questi tenaci rettili, robusti, adattabili e intraprendenti, hanno ben presto iniziato a colonizzare stagni, fiumi e laghetti in cui venivano “scaricati”, iniziando a riprodursi e aumentare rapidamente di numero, finendo per rappresentare una seria minaccia per la fauna locale (in particolare la tartaruga palustre europea, Emys orbicularis, e per gli anfibi). Nel 1996 si è arrivati a proibirne l’importazione (ma non la detenzione e la vendita) nel tardivo e maldestro tentativo di limitare i danni; maldestro, in quanto sono rimaste escluse dalla proibizione tutte le altre sottospecie.
T. s. elegans è stata infatti rapidamente rimpiazzata da un’altra sottospecie, Trachemys scripta scripta, la tartaruga dalle orecchie gialle, che si differenzia dalla precedente per le sfumature di colore della corazza e per la presenza di una macchia gialla al posto di quella rossa. A parte queste modeste distinzioni cromatiche, le due sottospecie non presentano significative differenze sulla gestione e l’alimentazione, come pure un’altra sottospecie, meno comune ma comunque molto simile, T. scripta troosti.
Da carnivori a vegetariani
Le Trachemys sono onnivore e in natura si alimentano di pesci, rane, girini, vermi, lumache, insetti, larve, animali morti e piante acquatiche. Gli individui giovani sono prevalentemente carnivori, infatti occupano le acque più basse, dove abbondano gli insetti. Man mano crescono si spostano verso acque più profonde, dove è meno facile trovare prede animali, e scelgono una dieta prevalentemente vegetariana.
Si alimentano in acqua fino alla profondità di 3 metri. L’attività alimentare è più intensa durante le prime ore del mattino. E’ stato osservato che nella ricerca del cibo i giovani passano sott’acqua tra 20 secondi e 5 minuti e gli adulti 5-6 minuti. Specialmente i giovani cacciano attivamente piccoli pesci, girini, rane e invertebrati, che vengono ingoiati interi se sufficientemente piccoli, oppure fatti a pezzi con il becco e le zampe.
Un altro tipo di strategia alimentare delle tartarughe dalle orecchie rosse consiste nella neustofagia, un processo di filtrazione simile a quello impiegato dalle balene. Le tartarughe nuotano sul pelo dell’acqua con la bocca aperta, in modo da ingerire con l’acqua delle particelle alimentari. In seguito chiudono la bocca ed espellono l’acqua attraverso le narici, e ingoiano il cibo rimasto nella bocca.
Un corteggiamento tutto speciale
Allo stato naturale, i maschi raggiungono la maturità sessuale a 2-5 anni di età, a una lunghezza del piastrone di 9-10 cm. Le femmine diventano sessualmente mature quando raggiungono una lunghezza di 15-19,5 cm (spesso nei rettili l’insorgenza della maturità sessuale dipende dalla taglia raggiunta, più che dall’età).
La stagione riproduttiva varia secondo la località geografica,ma generalmente va da marzo a luglio. Il maschio corteggia la femmina mettendosi davanti a lei e carezzandone la testa e il collo con le lunghe unghie degli arti anteriori; la copula vera e propria dura circa 15 minuti. Quando è pronta a deporre le uova, dopo circa 4-6 settimane, la femmina cerca una zona adatta per scavare un nido, in genere un’area di terreno umido vicino all’acqua. Le uova vengono emesse a intervalli di 40 secondi. Al termine la femmina ricopre il nido con terriccio e detriti.
Le uova sono ovoidali e hanno un guscio flessibile. Durante l’incubazione assorbono acqua, e diventano più grandi e più rigide. In un anno vengono deposte fino a tre covate. Il numero di uova deposto per covata va da 4 a 23, a seconda delle dimensioni della femmina. Le uova impiegano 2-3 mesi per schiudere, e a volte la schiusa avviene dopo l’inverno. I piccoli alla nascita misurano 2-3,5 cm, e alla fine della prima stagione di crescita raggiungono le dimensioni di 3,5-5,5 cm.
Maschio o femmina?
Nei soggetti adulti il riconoscimento del sesso non presenta difficoltà. Le femmine raggiungono una taglia maggiore dei maschi, i quali presentano una coda più lunga e le unghie degli arti anteriori molto lunghe. Nei soggetti giovani il riconoscimento del sesso è molto difficile.
La determinazione del sesso è legata alla temperatura di incubazione.Se le uova vengono incubate al di sotto dei 27°C nascono solo maschi (tempo di incubazione 100-120 giorni), invece sopra i 30°C nascono femmine (tempo di incubazione 60-70 giorni). A temperature intermedie nascono maschi e femmine in proporzione variabile. In commercio si trovano quasi tutti soggetti di sesso femminile.
Infatti negli allevamenti vengono utilizzate temperatura nel range superiore, per accelerare la schiusa, portando alla nascita quasi esclusiva di femmine.
Tintarella a pelo d’acqua
Sebbene sia un’abilissima nuotatrice Trachemys s. elegans trascorre molto tempo ad esporsi al sole, da metà mattina a metà pomeriggio nei giorni di sole, e fino al tardo pomeriggio nei giorni nuvolosi. L’esposizione avviene su rocce o tronchi semisommersi o sulla spiaggia, ma anche galleggiando sull’acqua.
Questo tipo di comportamento, tipico dei rettili, ha la funzione principale di permettere la termoregolazione, ossia il raggiungimento di una temperatura corporea ottimale. Inoltre ha lo scopo di premettere la sintesi di vitamina D3 e di far asciugare la cute, il che ostacola la crescita di alghe dannose e allontana i parassiti.
Raramente si avventura sulla terraferma, se non per deporre le uova o per cercare un nuovo corso d’acqua, in caso di necessità. È un animale piuttosto timido, e al minimo segno di pericolo si getta in acqua. Le Trachemys s. elegans sono attive ad una temperatura compresa tra 10° e 37°C; 41°C rappresentano la temperatura critica superiore.
Quando la temperatura scende sotto i 10°C non possono più alimentarsi e vanno in letargo. In genere passano il letargo sott’acqua, nascoste tra il fango e i sedimenti, ma a volte si nascondono in tane di altri animali poste lungo la riva o in tronchi cavi. Durante i giorni invernali più caldi e soleggiati a volte escono ad esporsi al sole.