La tartaruga di terra cosa mangia, sono animali che adorano erbe selvatiche diverse.
A cura di VINCENZO AQUARO Tarta Club Italia
L’alimentazione è importante!
Quando si tengono delle tartarughe in casa (meglio in giardino!) è fondamentale conoscerne le abitudini alimentari. Cosa mangia la tartaruga in natura per poter provvedere ad una corretta dieta anche in cattività, considerando che sono animali che si “viziano” facilmente. Ossia scelgono alimenti che a lungo andare possono provocare loro problemi di salute anche gravi. Problemi che, come per gli esseri umani, si manifesteranno solo nel lungo periodo e spesso senza troppe avvisaglie.
A ciascuna tartaruga il suo pasto
La prima distinzione da fare è fra tartarughe di terra e d’acqua dolce; le prime sono vegetariane in senso stretto, le seconde sono onnivore, quindi carnivore da giovani e sempre più vegetariane con il passare del tempo. Continuando ad accettare, da buone opportuniste, integrazioni proteiche “bonus”.
Le testuggini e la loro dieta
Le tartarughe di terra o testuggini, in particolare le specie mediterranee (Testudo hermanni, T.graeca, T.marginata), sono animali che passano le mattine a brucare la macchia, scegliendo tra una grande varietà di erbe selvatiche diverse, tutte ricche in fibra e calcio.
Quindi alle tartarughe ospitate nei nostri giardini avremo la premura di procurare grandi quantità di foglie di ibisco, malva, ortica, violetta, piantaggine, tarassaco, borragine, crespino, ma anche vite, canapa, cardi e carciofi.
Anche i fiori di tutte queste piante sono altamente indicati e graditi, inclusi i petali di rosa. Tra le verdure coltivate, prediligeremo invece cicoria, scarola, radicchi e in generale le insalate più verdi e fibrose. Una menzione speciale va fatta per i cladodi di piante grasse e succulente, come le pale di fico d’india. Che, a patto di essere somministrate quando sono spuntate da meno di due anni, sono un alimento eccezionale e comodamente conservabile per mesi; quindi ideale in periodi in cui si fa fatica a procurarsi verdure fresche.
Per le nostre beniamine, poi, le spine non sono affatto un problema. Per quanto riguarda la frutta la regola generale è centellinarla, ma fragole, fichi, lamponi, more, ciliege, pesche sono assai graditi e rappresentano una buona integrazione, a patto di non somministrarli a ridosso del letargo, ma scegliendo i periodi più caldi per non rischiare pericolose fermentazioni del contenuto zuccherino.
Meglio evitare…
Sconsigliati la frutta tropicale, gli agrumi, le brassicacee (cavolo, bietola, verza, broccolo et similia). Assolutamente da evitare la maggior parte degli alimenti di origine animale e i farinacei (carne, formaggio, pasta, pane, latte, cibo per cani, etc.) che potrebbero danneggiare gli organi interni (reni e fegato su tutti), ma anche scheletro e corazza, che rischiano di diventare fragili e deformati. Tutti questi sono alimenti che le tartarughe accettano e anzi preferiscono, ma che le portano col tempo a gravi squilibri.
Per grandi e piccini
Tutti gli alimenti sopra elencati per le testuggini terrestri vanno bene anche per le tartarughe d’acqua adulte, mentre da piccole praticamente tutte le specie più comuni sono carnivore e andrebbe loro somministrato cibo iperproteico: pesce rigorosamente con le interiora, crostacei freschi, chironomus, lombrichi, carne di pollo/tacchino e insetti come grilli, camole della farina e del miele.
Esistono dei pellet specifici in commercio che possono fornire da base alimentare, ma è bene scegliere bene la marca e integrare sempre con alimenti diversi in modo da offrire una dieta bilanciata. Importante evitare i gamberetti secchi che, anche se molto appetibili e diffusi sul mercato, portano a gravi carenze vitaminiche che iniziano a manifestarsi quasi sempre con problemi agli occhi.
Lo svezzamento
Per svezzarle al vegetale si può iniziare a far galleggiare qualche foglia di lattuga per poi introdurre sempre più alimenti “veggie” e ridurre la porzione proteica. Un piccolo trucchetto: somministrate gli alimenti più puzzolenti in una vasca a parte prima di rimettere le tartarughine nel loro bell’acquario pulito.